Commento di Peppe
Lucarini del 01/11/2009 2.08.47
Caro Peppe
Stavo preparandomi a farti i complimenti per
l’intervento misurato e documentato di venerdì, anche se non condiviso da
tutti, come hai visto.
Ed invece mi sorprendi e mi tocca risponderti.
Non pretendevo chissà quali riconoscimenti, ma
almeno, il merito alla mia giunta di aver aperto una procedura di trasparenza
che in genere le amministrazioni fanno solo dopo le decisioni, di aver dato alla
gente la possibilità di valutare, di essere riusciti a mettere a confronto
opinioni diverse, a tratti ieri sera anche opposte, credo che avresti potuto
riconoscerlo.
Insomma di aver fatto quello che le
amministrazioni in genere non fanno o fanno solo a decisioni quasi assunte,
oppure quando sono sollecitati dalla forte pressione popolare.
Avresti potuto riconoscere, che abbiamo fatto una
operazione trasparenza chiarendo venerdì sera in sede ufficiale:
• quello che abbiamo detto formalmente alla
regione (vincoli confermati e richiesta di ridimensionamento del progetto in
numero di pale, in collocazione ed anche in altezza), richieste che potrebbero
mettere molto a rischio ed anche ridimensionare il progetto;
• quello che abbiamo chiesto alla ditta
(compensazioni rigorosamente ambientali ed energetiche);
Avresti potuto riconoscere anche il merito:
• di aver presentato il progetto sottoponendolo
ad analisi pubblica in corso di esame e di riservarci di tornarci sopra più
volte.
• di aver avuto un atteggiamento più prudente
di altri enti.
• di aver presentato trattative alla luce del
sole. E’ chiaro che ci sono incontri precedenti, ma gli accordi sono sul
piatto prima di averli condivisi. Come avresti fatto tu?
Cosa vuol dire da cinque anni? Cinque anni credo
ci siano stati approcci con le amministrazioni, approcci credo peraltro
sporadici, ma è da poco più di un anno che gli approcci sono diventati
progetti.
Per il resto, lo dici anche tu che il dibattito
era ripreso da telecamere Web, che ogni cittadino può guardarsi o tirare giù
come vuole. Quindi credo che sarebbe stato ben strano che il presidente avesse
riconosciuto il diritto solo al padre di una assessore, che evidentemente in
buona fede non conosceva la disposizione del presidente.
Proprio il referendum dimostra, se ce ne fosse
stato bisogno, che non siamo al servizio di gruppi di pressione o di potere.
Siamo rappresentanti della città di Urbania che cercano di svolgere questa
funzione a testa alta e che non si fanno condizionare da nessuno se non dal
parere della nostra gente, se sarà interessata a darlo naturalmente.
La casa sostenibile ad Urbania è una normativa.
Qualcosa di più di una singola iniziativa. Un obbligo per i cittadini.
Così come sono normativa altre scelte come le
piste ciclabili. Come del resto è visibile anche girando per Urbania.
Ogni tanto non farebbe bene anche a te ed anche
alla cultura ambientalista, all’orgoglio di chi cerca di far passare certi
valori, di riconoscere qualche merito, dico almeno uno?
Non è triste mettere in fila solo i dati che si
reputano negativi? Ieri sera abbiamo approvato anche circa 15 fra commissioni,
consulte, tavoli di lavoro ecc. ecc. In quanti comuni succede?
Ed infine, dire che il voto non ha valore legale,
ma è ovvio come dire che l’aria è trasparente, ma almeno si dovrebbe
riconoscere che in giro, per quanto ho visto, un’altra procedura, più
trasparente o più partecipata non mi sembra di averla vista. E comunque, tu
puoi proporre di meglio?.
Le altre impressioni, se vuoi, te le dirò
personalmente.
Saluti
Peppe Lucarini
Carissimo Peppe Lucarini,
vorrei sapere perché ti
sorprendo, dato che il mio post voleva essere solo, un completamento del mio
intervento che a motivo della sollecitazione a chiudere del Presidente non ho
potuto dire. Proprio per mettere in evidenza la buona iniziativa della Casa
Sostenibile, che occorre riconoscere ad Urbania. All’inizio del mio intervento
nella sala consigliare ho apprezzato anche la consultazione, la quale
ridiciamolo, va però solo a rafforzare la tesi del sì, non serve per il no .
Quindi i cittadini che non volessero l’impianto non sono affatto tutelati da
questo tua proposta che viene bene perché almeno si parla di questo impianto,
ma come da te espresso non serve legalmente. Sarebbe servito anche se non al
100%, il referendum locale anche se più oneroso, ma più giusto perché chiede
il 50%+1, ovviamente se vinto; si sarebbe comunque potuto fare nel frattempo la
stessa informazione magari più dettagliata. E quei comuni della Toscana che hai
citato, hanno fatto il referendum, no la consultazione.
D’altra parte non può
essere Urbania a svendere i nostri monti migliori monti, il nostro paesaggio (di tutti, non solo dei durantini) ed
essere la via per ulteriori aggressioni del nostro territorio.
Leggo dai miei appunti a
proposito di quello letto dall’assessore Venturi che il D.Lvo 42/2004
all’art. 136 individua l’area
del Nerone cui ricade anche tutto il Montiego
come “area di notevole interesse pubblico”,
art. 142 come “aree tutelate per legge,”
PPAR come “foreste
demaniali regionali”. Aggiungo anche che non sono state considerate le
specie erbacee fra le quali l’altra sera ho sottolineato le numerosissime
specie di orchidee che sono presenti nel Monte Picchio e Monte Turrini;
nelle Marche ce ne sono 55 su 63 in Italia e una buona parte si trovano anche
nell’area dell’impianto protette con la norma internazionale CITES B.
Sto forse dicendo cose inesatte o scorrette?
Cosa vuoi che dica il SI per
l’eolico! Non nei nostri monti!!!
Mi spiace che battute a
parte, come quella della ripresa del cittadino, fra l’altro legittima, come
sostenuto dal movimento dei grillini, sia anche quella motivo di pesatura. Tutte
le altre cose dette le hanno affermato molto più chiaramente le persone
intervenute; assessore Piobbico, assessore Venturi,
consigliere Leonardi.
Mi pare che tu mostri di
avere la coda di paglia, per non accettare anche una mia considerazione finale
riferita alla Costituzione italiana, non ho certo detto che tizio o Caio sono
legati a centri di potere ; ho voluto solo rafforzare quanto espresso dalla
nostra norma basilare per dire , facciamo attenzione per non cadere nella sfera
di intervento dei centri di potere; un auspicio, non dunque una affermazione.
Per concludere il Paesaggio,
i nostri monti sono un bene di tutti anche di chi non abita ad Urbania,
c’è la necessità di tutelare anche chi non concorda con l’impianti eolici
qui, finora non opportunamente
sostenuta, non pensiamo solo ai
soldi non perseguiamo una politica che ci porta ancora ai consumi , il nostro
pianeta non lo sopporterebbe, applica la casa sostenibile a cominciare dalle
ristrutturazioni energetica degli edifici esistenti.
Senza rancore .
Peppe Dini