Il credente e la salvezza del Pianeta
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“La protezione dell’ambiente è anche una questione etica… : ogni generazione guadagna o sperpera a vantaggio o danno della successiva”. Parole forti dette da Giovanni Paolo 2° in occasione dell’esplosione del reattore di Chernobyl (13.5.1986) e della Giornata mondiale dell’ambiente UNEP (5.6.1986).
Dichiarazioni ambientali che partono dalla rivisitazione dei termini biblici “soggiogare e dominare”, di vecchia concezione medioevale, in quello di “Custode” della terra. Un custode attento che sa utilizzare le sue risorse senza distruggerle; non è un potere assoluto che ci permette di “usare ed abusare” o di disporre delle cose come meglio ci aggrada.
Giovanni Paolo 2° è stato di fatto il Papa dell’ecologia, vuoi perché ci si è trovato così come molti di noi adulti, preso dallo sviluppo moderno che ha portato il suo fardello di aspetti negativi in fatto ambientale; certamente anche perché sensibile agli aspetti della natura, per cui, nel 1999 durante la visita in Polonia, esprimeva “ …Contemplo la bellezza di questa terra patria…Qui sembrano parlare, con una potenza eccezionale, l’azzurro del cielo, il verde dei boschi e dei campi, l’argento dei laghi e dei fiumi. …E tutto ciò testimonia l’amore del Creatore…”
Attraverso l’enciclica “Centesimus annus, l’orizzonte ecologico si allarga ad altri aspetti quali: “il fenomeno del consumismo, stili di vita illeciti e dannosi per la salute fisica e spirituale, necessità e urgenza di una grande opera educativa e culturale che comprenda l’educazione dei consumatori ad un uso responsabile del loro potere di scelta, la scelta di investire il proprio denaro in un settore produttivo piuttosto che in un altro (scelta morale e culturale), la questione ecologica con la salvaguardia delle condizioni morali di un’autentica <<ecologia umana>>, il dovere per l’intera società di difendere i beni collettivi”.
Parole forti, quelle di Papa Wojtyla, proclamate con decisione attraverso i suoi interventi: “In questo stesso arco di tempo, hanno raggiunto livelli di estrema pericolosità altre emergenze a carattere planetario, che lasciano intravedere il rischio di una sorta di <<olocausto ambientale>>, dovuto all’improvvisa distruzione di vitali risorse ecologiche e al moltiplicarsi di attentati sempre più insidiosi alla difesa ed al rispetto della vita umana…”Così si rivolgeva agli scienziati riuniti ad Erice nel maggio 1993.
Un ampio richiamo ad una catechesi dell’ecologia, a mio parere il più completo in tal senso, che rivela tutti i percorsi educativi cui si incammina il cristiano impegnato per la tutela dell’ambiente è “Pace con Dio Creatore , Pace con il tutto il Creato” dedicato alla Giornata della Pace del 1990.(scaricabile dal sito www.educambiente.it pagina Scout)
Un chiaro ed utile documento per la crescita interiore, per “formare una coscienza ecologica che non deve essere mortificata, ma favorita”. Vi troviamo il dovere dell’impegno alla tutela dell’ambiente “A maggior ragione, coloro che credono in Dio creatore e, quindi sono convinti che nel mondo esiste un ordine ben definito e finalizzato, devono sentirsi chiamati ad occuparsi del problema…”
Anche i vescovi italiani si sono impegnati in tal senso e dalla prima assemblea sulla Salvaguardia della Terra ad Assisi nel 2001, si arrivava al documento di questo gennaio dove il mese di settembre è dedicato alla tutela del creato (scaricabile dal sito www.avvenire.it pagina documenti, ricchissimo di riferimenti). Non il solito intervento moralistico, ma è la proposta di un interessante percorso ecclesiale da svilupparsi in 4 momenti: preghiera ecumenica in tema ambientale, dove l’ecologia è una sorta di linea comune tra tutte le altre religioni, che occorre dirlo, molto hanno dato come riflessione in tema ambientale; approfondimento delle tematiche inerenti l’etica e l’ecologia; approfondimento scientifico delle varie problematiche ambientali; momento di festa e celebrazione da vivere in luoghi di particolare richiamo naturalistico e contemplativo o anche in luoghi dove si vivono problematiche ambientali.
Uno sforzo apprezzabile, ma che deve essere supportato dal nostro impegno personale e diretto: I Care era il motto di don Dilani; mi interessa, mi voglio impegnare, dovrebbe essere il nostro motto alla tutela dell’ambiente: non si può vivere l’impegno ambientale solo con il senso di simpatia che richiamano i nostri “bambi”, ma questo deve essere sostenuto da una serie di azioni chiare, fatte di denuncie incominciando dal nostro territorio, di rinunce, non siamo solo accaparratori di risorse, di crescita personale anche a livello informativo, di senso civico, di impegno verso gli altri.
Sant’Angelo in Vado 10.08.06
Giuseppe Dini
Bibliografia
Fondazione Lanza “Etica e politiche ambientali” Gregoriana Ed. Padova 2005 www.fondazionelanza.it
Antonio Simula “ In pace con il creato” ed. Messaggero Padova 2001
Ufficio sociale e lavoro CEI “Responsabilità per il creato” ed. Elledici Torino 2002
AA. VV “Ecologia e
Etica” ed. Tellus
Bernardo J. Przewozny “La visione cristiana dell’ambiente“ Giardini ed. Pisa 1995
Marco Belleri “Biotecnologie Animali e vegetali Tradimento del disegno di Dio” LEF Firenze 2004
G. Dini “ La Chiesa e l’Ecologia” AGESCI Sant’Angelo in Vado PU 2000 scaricabile dal sito www.educambiente.it pagina Scout.