Insegnare Scienze Sperimentali

Docenti si aggiornano presso la centrale Carotti di Fermignano

 

Un  gruppo di insegnanti della zona di Urbino Fermignano, giovedì 27 marzo, si sono recati in visita presso la centrale idroelettrica Carotti. Si tratta di docenti che hanno aderito alle iniziative promosse, per stimolare ed approfondire le tematiche legate all’insegnamento delle scienze sperimentali di laboratorio. Una opportunità offerta dal Ministero della Pubblica Istruzione per poter risollevare a livello nazionale le discipline tecnico/scientifiche, che sono penalizzate nelle scelte scolastiche degli studenti.

Quindi niente di meglio da parte del presidio dell’ITIS di Urbino scuola organizzatrice, assieme agli istituti comprensivi Pascoli e Bramante, quello di mostrare concretamente il funzionamento di impianti e macchinari.

La vista alla nuova centrale Carotti si presta particolarmente all’approfondimento didattico, per la presenza di nuovi sistemi innovativi per la gestione di tutti i parametri di controllo della produzione elettrica, macchinari compresi. Inoltre è possibile ammirare nell’edificio  tutto quanto era legato alla antica produzione elettrica, lasciati nello stesso locale macchine, in maniera intelligente, per proporre una sorta di percorso di archeologia industriale: quadri elettrici in marmo, interruttori a coltello, isolatori in ceramica, alternatori con fili isolati in tela con rispettive dinamo eccitatrici, regolatori ad olio per il controllo dell’acqua alle turbine.

Una realizzazione che, si può dire, ha coinvolto anche sentimentalmente i proprietari Renato Carotti e Giovanni Pagliardini, i quali giornalmente seguono la centrale e al tempo stesso diventano i controllori della situazione ecologica del fiume. Lo si è percepito dalle parole di Giovanni che ha accompagnato gli insegnati nella visita, mostrando i vari aspetti tecnologici del recupero della vecchia centrale, che attualmente, con la massima produzione, è in grado di ricavare, attraverso i contributi sull’energia rinnovabile, ben 500 euro giornalieri.

Una particolare sorpresa è stata la visione dell’ultima turbina restaurata e messa in funzione recentemente, quella da 15 kw la più piccola, che nella vecchia centrale serviva per la produzione di corrente continua per i servizi interni. Renato ha mostrato il funzionamento completo di un gruppo produttivo dal suo fermo, alla suo riavviamento e col conseguente inserimento in parallelo alla rete.

La visita alla vecchia caldaia a vapore Cornovaglia, di derivazione marina, ha concluso la giornata tra la soddisfazione dei docenti presenti.

La prossima iniziativa dell’11 aprile, prevede l’incontro presso l’impianto fotovoltaico dell’Università di Urbino.

 

Sant’Angelo in Vado 27.03.08

Giuseppe Dini

 

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