La centrale sulla Cascata del Sasso.

 

Il WWF Marche anticipando l’utilizzo di una vecchia legge del 1998 per la prima volta, ha partecipato alla conferenza dei servizi nel maggio 2008, indetta dall’ufficio energie rinnovabili della Regione Marche ad Ancona, riguardo la realizzazione di una centrale idroelettrica sulla Cascata del Sasso a Sant’Angelo in Vado. Dopo aver assistito alla presentazione da parte del progettista, ha prospettato le proprie osservazioni, formalizzate anche per iscritto. In sostanza la Balza dal 1996, è soggetta ad un vincolo che è del tutto identico a quello di un’area archeologica, è una delle 10 cascate più belle d’Italia per la sua maestosità, dato che ha un fronte complessivo di 100 metri ed un dislivello di 15 metri, quello utilizzato dalla centrale.

Viene riportata sull’enciclopedia virtuale Wikipedia e su Panoramio, proprio per la sua bellezza. Il consumo di acqua da parte della centrale che è di 3000 litri al secondo, va a penalizzare proprio il godimento estetico della Balza: è come se avessimo un bellissimo quadro senza più la sua tela.

Sono queste le osservazioni inviate alla soprintendente ai Beni Paesaggistici e Culturali di Ancona, arch. Anna di Bene, all’ispettore Giangiacomo Martines, all’arch. Bartoli dell’ufficio VIA della Provincia, all’ufficio provinciale acque demaniali, al quale si era richiesto di partecipare al procedimento, ai presidenti della Provincia e della Regione e allo stesso Ministro Biondi, attraverso reiterate richieste fin dal luglio del 2008, nessuno ha mai risposto, nonostante che una informativa sia stata inviata anche alla procura di Pesaro.

La soprintendenza di Ancona, a firma dell’arch. Anna di Bene ha autorizzato la centrale con una nota del 12 dicembre 2008, valutando però la realizzazione delle opere di presa, sulle zone circostanti vincolate e non sulla Balza stessa, che si impoverisce di acqua, essendo il minimo deflusso vitale solo di 200 litri, che sparsi sui 60 metri bagnati, non daranno più il senso vero della Balza. Abbiamo recentemente riscritto di questo al soprintendente.

Lo stesso procedimento legato alla autorizzazione idrica, indetto dall’ufficio dell’ing. Zengarini, è stato fatto senza darci l’opportuna comunicazione già richiesta e senza essere pubblicato nel sito della provincia, così come prevedono le attuali norme sull’amministrazione digitale e sulle conferenze dei servizi, come da tempo segnalato ai vertici politici, passati e attuali, nonché gestionali  della Provincia, quali lo stesso direttore dott. Rondina; anche qui senza avere alcuna risposta.

C’è la possibilità di diffidare e poi denunciare per rifiuto di atti di ufficio gli amministratori e dirigenti che non rispondono. E’  una iniziativa che stiamo valutando, ma che non permetterà da sola la salvaguardia della cascata. Mentre ci domandiamo perché non è stata fatta la Valutazione di Impatto Ambientale, continueremo, come WWF Marche, a richiedere la partecipazione alle conferenze dei servizi sul procedimento, le riunioni pubbliche previste dalla legge.

Se vogliamo salvare la Balza, occorre l’intervento di tutte le persone sensibili, scrivendo semplicemente ai vari responsabili citati. Non si tratta di essere contro le energie rinnovabili, ma di valutare giustamente, i diversi valori, anche paesaggistici, che concorrono in tutti quei quadri naturali come la Cascata del Sasso.

Sant’Angelo in Vado 7 agosto 2009

Giuseppe Dini

WWF Marche