Egregio signor Sindaco,

condivido la scelta di abbattimento delle piante per la nobile causa della tutela della vita umana, purchè viste le problematiche climatiche di oggi, sia legata al reimpianto concomitante di altri alberi nelle aree verdi cittadine. Non si può lasciare a dopo questa operazione che si farà solo se ci saranno le risorse.

Basta vedere quanto accaduto sulla 73 bis all’altezza della zona industriale di Sant’Angelo in Vado, dove sulla modifica della carreggiata è stato messo a progetto e finanziato il recupero paesaggistico con ripiantumazione, effettuato dall’Anas ben 5 anni dopo, questo scorso dicembre, solo a seguito della denuncia da parte del WWF, alla Corte dei Conti.

Proprio una cittadina sensibile come la sua, dovrebbe far propria questa metodologia ed essere così di esempio per i cittadini, come un qualsiasi altro ente pubblico dovrebbe fare.

Va anche detto però, che se è veramente la vita dei cittadini a muoverci, ci debba essere il coraggio di attivare tutti quei possibili interventi che una amministrazione può attuare, anche se difficili o sgraditi. Mi spiego: in quei 1200 metri di statale che vanno da villa Marfori alla Cantinaccia, persistono ben 25 incroci ed uscite a raso; di questi, 7 appartengono alla zona industriale di S. Maria del Piano e 5 alla zona industriale della Cantinaccia. Ora mi chiedo, visto che il compito della progettazione territoriale è dell’amministrazione comunale, perché non attivare tutte le misure fra l’altro già previste per ridurne gli accessi? Chi li aveva già attuati abbattendo altri alberi, lasciandoli poi inefficaci, senza le strade interne di raccordo, se non l’amministrazione che lei doverosamente difende?

Ci sono industrie che hanno più uscite, perché non obbligarle ad utilizzare la più consona alla tutela della salute delle persone?

Ci sono poi muretti e recinzioni private a distanza non conforme dalla carreggiata, perché non demolirli e imporli nella giusta posizione?

La realtà è che in dieci minuti si abbatte un albero che ha impiegato oltre 50 anni per crescere al quale oggi in particolare, gli si riconosce l’effettivo lavoro che fa in un anno, a vantaggio non solo della salute nostra, ma anche delle vita futura. Ecco perciò che le chiedo un impegno più circostanziato, che non si limiti solo alla demagogica soluzione dell’abbattimento, ma che come la sua amministrazione ha saputo fare con la Casa Ecologica, sappia essere di particolare esempio per tutti.

 

Sant’Angelo in Vado 07.05.08

Coordinatore Guardie WWF Marche

Giuseppe Dini

 

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