“Dove passa Attila non nasce più neanche l’erba”
E’ da diverso tempo che ci penso . Assegnare al sindaco e al geometra comunale il premio Attila del WWF.
La politica dell’abbattimento delle piante a S.Angelo in Vado è veramente legata ad una faciloneria di intervento, che non lascia scampo agli alberi, non è legata a considerazioni di utilità circoscritta delle essenze, (microclima) e a quella più ampia (variazioni climatiche mondiali), serve a risolvere piccoli problemi contingenti e soprattutto non viene considerata la ripiantumazione, che seppure non obbligatoria, sarebbe particolarmente di esempio da parte dell’ente pubblico.
Basta anche vedere come negli anni, le aree verdi comunali dei relativi lotti e quartieri, sono state monetizzate e trasportate anche in zone completamente diverse.
Quali danni arrecavano i platani ed i pini domestici , entrambi protetti nel centro urbano ? NESSUNO!!!
Non esistevano soluzioni alternative diverse. SBAGLIATO!!!
Piuttosto sono serviti a racimolare 9 posti macchina per il parcheggio, per una ex autostazione nata con imbrogli e pasticci, per un bar asservito alla medesima, che avrebbe dovuto aprire solo nel periodo giornaliero ed il grande viale Lanciarini, si dovrebbe chiamare ora “viottolo Lanciarini” per come è stato ridotto.
C’è anche chi sostiene che serve a dare la giusta valutazione storico culturale, al complesso di S. Maria; era stata detta la stessa cosa quando erano stati realizzati i nuovi marciapiedi, ora in rifacimento.
Ma nessuno mai si è preoccupato del parcheggio selvaggio davanti l’ingresso della chiesa , così intenso da lasciare le macchie di olio sui mattoncini o delle tende messe per il motoraduno proprio sul davanti della chiesa. “… ‘sa t’importa …lascia fe’…”.
Il nostro impegno e il nostro regime culturale, di semplici cittadini, si vede anche da questi aspetti, da queste considerazioni.
Considerazioni non legate all’ integralismo protezionistico, ma soprattutto alla salvaguardia della nostra stessa salute ( le piante portano ossigeno e depurano l’aria inquinata); inoltre l’impegno culturale si vede ogni giorno e non solo quando c’è da inaugurare una mostra, un monumento, un libro.
Peppe Dini