Se vuoi coltivare la Pace Custodisci il creato

L’articolo sul nuovo amico del 10 gennaio 2010 a firma  di Paola Campanili, riguardante il messaggio papale per la giornata della pace, non può essere da me condiviso. La collega parte dal penultimo paragrafo del messaggio, per affermare che questo non è un messaggio ambientalista, mettendo in evidenza, il rischio assolutista del valore della natura.

Non può apparire così riduttivo. Papa Ratzinger si rivolge nel titolo alla singola persona: “tu” se vuoi la Pace devi coltivare il Creato. Quindi “tu singola persona” cosa puoi fare affinché avvenga questo? La contemplazione della natura, estasiarsi della sua magnificenza diceva Papa Wojtyla, “è stimolo a riconoscere l’amore per Dio Creatore”. Utilizzando le Parole del suo predecessore, Benedetto 16° aggiunge “che la coscienza ecologica «non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si sviluppi e maturi, trovando adeguata espressione in programmi ed iniziative concrete»”.

Siamo chiamati a dominare la Terra, ma come amministratori di Dio stesso; non dobbiamo essere sfruttatori o dominatori assoluti; abbiamo il dovere di coltivarla e custodirla ed un buon custode, sa usare con parsimonia i frutti della sua coltivazione ed è attento affinché la resa del giardino, sia disponibile per tutti.

Le risorse della Terra dovrebbero essere di tutti; oggi il 15% della popolazione mondiale ha o utilizza l’80% delle risorse. E’ uno squilibrio evidente, non sorretto da progetti politici lungimiranti, dove miopi interessi economici si trasformano in una vera minaccia per l’ambiente. “Fra le cause dell’attuale crisi ecologica, la responsabilità storica è dei nostri Paesi industrializzati”.

Un ruolo di sensibilizzazione e di formazione, lo hanno le associazioni ambientali, culturali, sociali, “le Organizzazioni non governative, che si prodigano con determinazione e generosità per la diffusione di una responsabilità ecologica, che dovrebbe essere sempre più ancorata al rispetto dell’ «ecologia umana»”. “Si rende ormai indispensabile un effettivo cambiamento di mentalità che induca tutti ad adottare nuovi stili di vita” (Angelus 1.1.2010). “Chi sa riconoscere nel cosmo i riflessi del volto invisibile del Creatore, è portato ad avere maggiore amore per le creature, maggiore sensibilità per il loro valore simbolico.” (Omelia S.Pietro 1.1.2010).

La paura panteistica che il Papa teologo, definito dalla stampa nazionale Papa dell’ecologia, ha messo in evidenza soprattutto nella paragrafo 48 della “Carità nella verità”, viene solo accennata nel Messaggio di gennaio, per dar posto giustamente, all’aggressione all’ambiente, che richiede nuovi stili di vita, parsimoniosi e sobri, orientati al vero, al bello, al buono, alla comunione con tutti gli uomini, tutti aspetti capaci di determinare appropriate “scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti”.

 Onestà intellettuale, vuole anche che si dia il giusto valore ecologico, al panteismo, che seppure teologicamente fuorviante, certamente non provoca rischi alla salute e la morte di chi subisce forme di inquinamento eccessivo; basta vedere Taranto, dove dati ufficiali danno il 92% della diossina emessa di tutta Italia o anche i poli industriali di Gela e Marsala, o da noi, i rifiuti di Carrara di Fano. Noi cattolici, giusti difensori della vita dal suo concepimento alla sua fine, continuiamo a non fare granché, per il suo percorso intermedio, proprio quando viene minacciato dal degrado ambientale. Oggi, visto l’irrefrenabile sviluppo industriale ed il conseguente inquinamento ambientale, diventa oltremodo importante tentare percorsi di cambiamento, economico, di sviluppo, diversi, a motivo soprattutto della salvaguardia della nostra salute, della nostra vita e di quella dei nostri discendenti.

In conclusione, Benedetto 16° sostiene che “La Chiesa ha una responsabilità per il creato e sente di doverla esercitare, anche in ambito pubblico, per difendere la terra, l’acqua e l’aria, doni di Dio Creatore per tutti e, anzitutto, per proteggere l’uomo contro il pericolo della distruzione di se stesso. Inoltre aggiunge “Proteggere l’ambiente naturale per costruire un mondo di pace è, pertanto, dovere di ogni persona.”

Giuseppe Dini

Sant’Angelo in Vado 10.01.2010

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