COMBINANDO I COLORI
Obiettivi
1. Applicazione corretta delle tecniche cromatiche, nello schema grafico colore
2. Utilizzo del disco delle armonie
3. Utilizzo delle costruzioni di base del disegno tecnico
4. Apprendere la realizzazione del triangolo equilatero, esagono, dodecagono
Si tratta ora di incominciare a colorare lo schema, utilizzando solo i tre colori fondamentali: Rosso magenta (Rs), Giallo (Gl), Azzurro ciano (Az).
La variazione cromatica è ben visibile anche se si usano il rosso e l’azzurro, non il blu.
Si realizza anzitutto una tabella con la suddivisione dei colori in primari secondari e terziari utilizzando anche delle caselle dove i ragazzi trasferiranno in maniera tecnica sia i colori che li compongono, che quello risultante
1 Rs
2 Gl Colori Primari
3 Az
4 Rs + Gl
5 Gl + Az Colori Secondari
6 Az + Rs
7 Rs + Rs + Gl
8
Rs + Gl + Gl
9 Gl + Gl + Az Colori Terziari
10 Gl + Az + Az
11 Az + Az + Rs
12 Az + Rs + Rs
La tecnica di colorazione richiede una certa pazienza ed il rispetto di alcune regole.
Per realizzarla si utilizzano dei pennarelli ad alcool, molto comuni tra i ragazzi. E’ necessario però che lo strato cromatico sia steso, facendo attenzione che ogni riga di colore sia affiancata alla successiva, senza lasciare spazi vuoti, né sovrapponendole: ciò altererebbe notevolmente il risultato finale. Occorre rispettare l’ordine dei colori indicati nella tabella sopra riportata; inoltre verranno colorate con linee in un senso, mentre il successivo colore, in un altro e nel caso dei terziari, il terzo strato con linee oblique. A tal fine la tabella iniziale, realizzata con una casella per ogni colore compreso quello finale, è una buona esercitazione, prima di passare al completamento dello schema grafico.
I ragazzi dovranno rispettare tre regole per non sbagliare e dovranno domandarsi:
a) Tra quali colori fondamentali è il settore che si sta colorando; quindi usare per quell’area, solo quelli;
b) A quale colore fondamentale è più vicino; sarà questo che dovrà essere dato due volte;
c) Chi dei due fondamentali viene prima; occorre rispettare le priorità date nella tabella e seguire il senso di rotazione numerico dello schema, questo perché la carta assorbe di più il primo colore che viene utilizzato.
Rimane da colorare il piccolo triangolo centrale, nel quale si riporta in successione i tre colori fondamentali; il colore scuro così ottenuto, viene chiamato bistro e, infine, si ripassano i numeri con la penna nera, all’esterno dei settori.
Sullo schema concluso si riporta la divisione tra i colori caldi (dal 12 al 2 ) ed i colori freddi (gli altri). Questa realizzazione viene anche chiamata disco di Itten.
Il disco
delle armonie
Per completare lo schema e renderlo così uno strumento operativo, è necessario realizzare un disco di carta sul quale riportare altre figure geometriche. Su di un cartoncino si disegna una circonferenza dello stesso raggio di quella minore dello schema. Impostando la realizzazione del dodecagono è facile realizzare i triangoli isoscele ed equilatero, il trapezio isoscele, il rettangolo ed il quadrato realizzato sugli assi. Si marcano i bordi come se fossero uno sopra l’altro. E’ possibile ombreggiare con segni diversi, le varie figure per renderle più evidenti.
Si applicano alcuni salvabuchi adesivi, al centro dello schema, davanti e dietro. Dopo aver ritagliato il disco delle armonie, lo si applica sul grafico, tramite un fermacampione, che gli da la possibilità di ruotare
Le armonie dei colori
Con questo strumento è possibile individuare meglio, i cosiddetti colori complementari, cioè quelle tinte che nello schema si trovano “diametralmente” opposte e che, se “sommate”, ci danno i tre colori primari.
Utilizzando ciascuna figura del disco è possibile trovare quei colori che sono in equilibrio fra loro, cioè , se “sommati” danno i primari nella stessa percentuale (a ciascun numero interessato dai vertici della figura del disco presa in considerazione, si affiancano i colori scomposti che vi corrispondono e si sommano fra loro).
E’ possibile, utilizzare il disco per trovare, 60 condizioni armoniche diverse e valutare le tinte che fra loro si equilibrano; una “logica” dei colori, che rende ancor più interessante la proposta didattica.
Suggerimenti conclusivi
Il disco di Itten e la sua storia; la sintesi additiva e sottrattiva; le tonalità cromatiche; la combinazione di più colori; i colori nella pubblicità e nell’uso comune; la stampa a colori; i colori come indicatori (segnali stradali, semaforo, divise, bandiere, prevenzione e sicurezza…). Visita ad un banco colorimetrico di un carrozziere.