Alla scoperta del territorio. Elementi di topografia

Obiettivi

1.      Abituare all’osservazione

2.      Imparare a leggere il territorio riprodotto

3.      Capire il rapporto tra la scala di riduzione ed il territorio rappresentato

4.      Riconoscere il linguaggio codificato della carta topografica

5.      Sapersi orientare

Contenuti

Osserviamo la nostra aula, la nostra città. Riproduciamo il percorso da casa a scuola. Utilizziamo la mappa turistica o viaria della città.

La rosa dei venti, le coordinate geografiche, la declinazione magnetica.

Le carte topografiche: dal “Foglio” alla “Sezione”. Le scale numeriche e grafiche

I simboli topografici, le curve di livello, l’altimetro

La bussola e altri sistemi di orientamento.

Usiamo insieme, bussola, altimetro e carta topografica.

 

Metodologia

Sono solito introdurre questo argomento, partendo dalla posizione che ciascun ragazzo occupa nell’aula, di come potrebbe essere descritta per essere individuabile da altri e di come potrebbe essere rappresentata. Tutto ciò non è sempre facile, ma attraverso accorgimenti diversi si può arrivare a dare delle corrette interpretazioni; una mia collega fotografa ciascun ragazzo all’interno di un ampia aula, per poi rivedere le posizioni tutti insieme, confrontandole con quanto descritto dall’allievo: una geniale e interessante  applicazione.

Successivamente chiedo ai ragazzi di indicare il percorso esatto che fanno per venire a scuola, riportando il nome delle vie attaversate. Lo stesso tragitto sarà poi riportato in classe su una copia di carta viaria, avuta dall’ufficio tecnico comunale e distribuita a ciascun allievo. Faccio notare come nella carta gli edifici siano riprodotti in maniera sintetica, dall’alto e rispettando un preciso metodo riduttivo: è l’idea della rappresentazione cartografica.

Utilizzando una serie di diapositive  che ho preparato precedentemente, presento la “Rosa dei venti” con i 16 punti cardinali, facendo notare che i venti sono indicati in corrispondenza di punti cardinali e non sempre corrispondono, in quanto essa è nata originariamente nell’isola di Malta. Interessante è la riproduzione grafica di questo antico sistema di orientamento.

Le diapositive mi permettono di far capire meglio la latitudine (distanza tra i paralleli, si misura tra 0 e 90 °) e la longitudine (distanza tra i meridiani si misura tra 0 e 360°). Numerose le definizione che possiamo dare: le coordinate geografiche, meridiano base, equatore e declinazione  magnetica. Quest’ultima è riprodotta nelle ortofotocarte con scala 1:10.000 (sezioni).

Faccio notare come le carte geografiche, quelle appese nelle aule, non sono che una rappresentazione ridotta,  approssimativa e simbolica della superficie terrestre. Molti particolari sono riprodotti, per ragioni di spazio attraverso segni codificati.

Lo stesso sistema di riduzione per rappresentare un territorio in una carta è convenzionale e questa riduzione  sarà più o meno grande quanto più il nostro punto di vista immaginario sarà posto in alto rispettando però un rapporto costante tra la rappresentazione nella carta ed la superficie interessata al rilievo: questo rapporto viene chiamato SCALA. Per poter capire meglio questo concetto, fornisco ai ragazzi lo schema qui rappresentato ampliandolo ad altre rappresentazioni grafiche che incontreremo nel futuro percorso di Educazione Tecnica.

 

 

 

Dalle carte geografiche, analizziamo poi, quelle dei sentieri intorno alla città. Esse sono riprodotte in scala a 1:25.000 (Tavolette) e sono realizzate su carte topografiche dell’Istituto Geografico Militare. Sono quelle più usate per i percorsi montani. Presso l’Uffico tecnico comunale, possiamo invece consultare le Ortofotocarte a 1:10.000 realizzate dalle Regioni con la tecnica della fotografia aerea ortogonale al terreno (perpendicolare);  si può visionare il Piano regolatore generale della città (PRG) e le carte catastali con scala 1: 2000 ed il progetto dell’edificio scolastico (serve alla scuola per il progetto di evacuazione in caso di emergenza) con scala 1:100.

Osservando bene la carta topografica sentieristica, possiamo notare oltre ai segni convenzionali, una serie di curve in successione, con a fianco indicata una misura di altezza, chiamate isoipse; ciascuna curva rappresenta l’unione dei punti che hanno la stessa altezza sul livello del mare. Qui gli esempi che possiamo dare per spiegare il concetto possono essere diversi. Interessante è ricavare graficamente, con i ragazzi, dei profili altimetrici verticali tra due punti della carta.

Uno strumento che indica le quote è l’altimetro barometrico. Esso funziona in base alla variazione della pressione atmosferica dovuta alle diverse altezze e deve essere tarato ogni volta che si intraprende un sentiero, in base alla quota del luogo di partenza.

 

 

Ortofotocarta 1:10.000

Particolare delle isoipse di Monte Fronzoso. Si notino le diverse aree coltivate messe in evidenza dal rilievo fotografico, la strada alberata a quota 333 m s.l.m. e in basso il percorso del fiume

La bussola è lo strumento per eccellenza, per indicare con precisione il Nord magnetico. Essa ha un ago calamitato che ruota su una scala di 360°; in quelle più precise, esso ruota in un liquido per evitare continue oscillazioni. Quelle scouts sono fornite di un sistema di puntamento (alidada) che permette la contemporanea lettura del quadrante graduato.

Qui si può fare riferimento a diversi sistemi di orientamento usati nel passato o anche più recenti. La pietra dei vichinghi, capace di polarizzare la luce del sole anche se nascosto dalle nuvole o dalla nebbia, le costellazioni, con la stella  “Polare” che ci indica il Nord, il “Loren” un rilevatore di posizione satellitare, montato sui pescherecci d’altura.

Un sistema pratico e nel contempo accattivante, per ricavare la direzione del sole  nelle ore della giornata, utilizza un orologio analogico (a lancette). Esso deve però indicare l’ora solare, non la “legale”.  Muovendo l’orologio, si indirizza la lancetta delle ore verso il sole. Avremo così un angolo tra le dodici e l’indicatore delle ore; la “bisettrice” (facilmente ricavabile dalla suddivisione del quadrante in minuti) ci indicherà la direzione Sud.

 

 

Figura tratta da “Topografia” di E. Poltini  Ed. Coletti pag 85

L’abbinamento della carta topografica, della bussola e dell’altimetro ci può aiutare a trovare la nostra giusta posizione.

Per poter fare questa attività occorre uscire su un colle, al fine di rilevare a vista tre punti di riferimento, riscontrabili anche sulla carta: un lago, una frazione, una chiesa, una torre… Si segnano sulla mappa, mentre un ragazzo rileva mediante l’alidada di puntamento la direzione in gradi da Nord, dei tre riferimenti.

Utilizzando un goniometro (o anche la stessa bussola, se predisposta), ricordando che la carta topografica ha il Nord nel lato superiore, si riportano le stesse angolazioni rilevate dai rispettivi riferimenti; prolungandole con una riga, otterremo un piccolo triangolo che sarà tanto più minuscolo, quanto più i nostri rilievi saranno stati accurati; la nostra posizione sarà al centro di quella figura.

Oltre una serie di attività esplicabili direttamente dall’uso delle carte, ve ne sono altre collegate che possono rendere piacevole questo argomento: la costruzione di piccoli barometri a membrana, l’esecuzione di una “Rosa dei Venti” da applicare al soffitto dell’aula, la realizzazione di alidade di puntamento e di bussole galleggianti, il montaggio di alcuni visori  ( si tratta di cornici di legno vuote con applicata una rete sottile a quadretti da un centimetro di lato. Essi, montati su un sostegno e tenuti alla stessa distanza dall’osservatore,  sono utilizzati per la riproduzione manuale di zone di territorio). Tutte i vari strumenti e attività, possono essere utilizzati, nelle varie uscite sul territorio e durante la settimana verde.

 

Verifiche

Si propone ai ragazzi di mettere in ordine gradualmente dalla più grande alla più piccola, alcune scale di cartine.

Si chiede di trasformare in chilometri una serie di distanze tra due punti ricavate nella cartine a disposizione, utilizzando il righello e le relative scale.

Le risposte ad un questionario relativo alle diapositive viste, con  domande inerenti gli argomenti appresi, agli strumenti conosciuti,  alle metodologie incontrate, possono essere motivo di verifica; si possono riprodurre in fotocopia dei segni grafici comuni  a fianco dei quali i ragazzi scriveranno il significato.

Anche il glossario dei termini specifici, conosciuti  può essere motivo di controllo e verifica, come la riproduzione dei schemi sul quaderno e l’esecuzione degli strumenti artigianali utilizzati per le esperienze.

Nell’uscita sul campo, saranno verificati a gruppi, l’uso corretto della bussola e cartina, per individuare l’esatta posizione sul territorio.

 

 

Discipline coinvolte

Geografia. Può intervenire nella conoscenza delle carte topografiche, presentare gli altri sistemi di rappresentazione dei rilievi; può analizzare l’orografia, la morfologia, la corografia del territorio dove si vive; può visionare le mappe presso l’ufficio tecnico comunale, dare informazioni sul Catasto, consultare il PRG come organo di sviluppo urbano della città

Scienze. La pressione atmosferica. La declinazione magnetica  della terra. Le costellazioni e le stelle. Le posizioni particolari del sole ( equinozio e solstizio) e della luna.

Educazione Fisica. Può presentare la disciplina di Orienteering; realizzare  gare sul territorio.

 

Per saperne di più

www.geofisico.wnt.it  Istituto geofisico di Macerata

www.nettuno.it/fiera/igmi/igmit.htm. Istituto Geografico Militare

 

Bibliografia

E. Poltini “TOPOGRAFIA” Ed. Coletti  Roma 1986 ( manuale scout )

Gattini Salvatori “ Schede per l’ambiente”  IRRSAE Toscana Ed. Le Monnier  Firenze 1991

AA. VV. “Percorsi educativi: due” Legambiente Barilla Ed. CPM Trezzano sul Naviglio 1998

CD Comune di Fano “Io e la mia città: a scuola ci andiamo da soli” Ed. Simula Fano 2000

 

 

Sant’Angelo in Vado 7.7.01

Prof. Giuseppe Dini