Conosciamo Educazione Tecnica

Obiettivi

1.      Conoscere gli argomenti generali che tratta la disciplina

2.      Capire la relazione tra tempo/particolari

3.      Valutare le diversità tra scienza, tecnica e tecnologia

4.      Apprendere l’importanza del “Glossario”

 

Contenuti

Come è impostata la disciplina: il metodo e gli argomenti che si possono trattare.

Gli strumenti utilizzati. Le esperienze pratiche.

Differenze tra vedere osservare analizzare.

Semplici esperienze di osservazione.

L’importanza della conoscenza dei termini specifici, poco usati o non conosciuti: il glossario

 

Metodo

Per i ragazzi provenienti dalle Elementari , Educazione Tecnica è una disciplina, pressoché sconosciuta, con qualche riferimento alla geometria e alle scienze. Ecco perciò la necessità di presentarla bene, facendo apprezzarne le possibilità di intervento e i vari campi che si possono trattare.

Si possono così presentare i vari argomenti, utilizzando uno schema, il primo, che i ragazzi incontrano, dando così la possibilità di incominciare a capire anche le rappresentazioni grafiche o altri tipi di linguaggio che si incontreranno durante tutto lo svolgimento della disciplina.

 Utile è anche la visione del libro, che può confermare quanto esplicitato nello schema.  Lo stesso uso dell’indice ci permette di trovare con facilità gli argomenti trattati e collocarli nelle rispettive parti dello schema.

Al fine di rendere comprensibile il rapporto, tra il tempo impegnato e le particolarità che si possono descrivere, per la prima fase della conoscenza della disciplina, realizzo con i ragazzi il seguente schema.

Il “vedere” e “guardare” richiedono pochissimo e poco tempo i cui risultati sono la distinzione di pochissimi e pochi particolari. E’ sufficiente fare degli esempi pratici con le vetrine dei negozi o con l’incontro di amici, per rendere l’idea.

Chiaramente l’osservazione e l’analisi richiedono un maggior tempo, riuscendo a definire un maggior numero di particolari. L’esempio delle analisi del sangue serve a far capire sia il tempo impiegato, che la quantità di parametri analizzati.

Per arrivare alla realizzazione occorre, spendere tempo per l’analisi del progetto, completo delle varie parti e delle relative considerazioni; inoltre è necessario utilizzare tempo, per l’effettiva realizzazione e la sua eventuale verifica di funzionalità.

Le attività di Educazione Tecnica utilizzano perciò solo queste ultime azioni, osservare, analizzare, realizzare, per le quali sarà necessario dare, non superficialità, ma un concreto e ampio approfondimento.

La parte realizzativa, non fine a se stessa, ma inserita come parte integrata, necessaria a far comprendere meglio l’argomento esposto, non è solo manipolativa, ma è anche momento di verifica dei principi esposti, delle leggi conosciute, delle ipotesi effettuate.

Mi piace qui ricordare una frase di Baden Powel fondatore dello scoutismo mondiale, che rivolgendosi a suoi educatori, ricordava:

“Chi ascolta dimentica, chi osserva ricorda, chi fa impara”.

Sono solito inserire in questo momento, l’analisi con il relativo smontaggio delle parti che li compongono, di taglierini, di penne a sfera o portamine, di affilamatite, di set portatili di attrezzi da scrivania. Ciò mi permette non solo di presentare una tecnica di osservazione e analisi mirata, ma di far iniziare ai ragazzi, seppure senza regole precise, il disegno tecnico, con la vista d’insieme e delle varie parti, l’inserimento delle rispettive misure, gli eventuali codici e simboli (diametro, maggiore, minore, corrisponde, circa, ecc.) che sono raccolti a in un box riassuntivo.

Anche piccoli fenomeni sono motivo di osservazione e discussione in classe: una bottiglia piena d’acqua dove si realizzano più fori a diverse altezze, provoca zampilli diversi; il laser indicatore, il cui fascio non si vede fino a quando non c’è fumo od una “spolverata” di gesso dal cancellino; il foglio di alluminio da cucina che piegato a forma di barca galleggia sull’acqua, ma chiuso a formare un piccolo cubo e battuto con un martello, affonda. Tutto questo non solo suscita gustose e varie interpretazioni, ma ci permette anche di imparare a dialogare insieme, rispettando il proprio turno, imparando ad ascoltare e quindi di analizzare il fenomeno da diversi punti di vista.

E’ possibile definire insieme, il significato di scienza, tecnica e tecnologia. Ciò permette di capire meglio l’educazione tecnica ed il ventaglio di argomenti che essa può così trattare.

Si può così introdurre il “glossario”. Molti termini specifici e difficili da capire, non sono conosciuti nel loro significato, dai ragazzi. La stessa disciplina con una grande varietà di tematiche può utilizzare, di volta in volta, termini specifici dell’argomento. Si rende perciò necessario raccogliere queste parole nel quaderno di Ed. Tecnica con a fianco il relativo significato, possibilmente espresso con parole più comprensibili.

Verifiche

Si controlleranno i quaderni per verificare che i ragazzi abbiano riportato, il più fedelmente possibile quanto analizzato in classe, sia attraverso gli schemi riprodotti ed i disegni eseguiti alla lavagna.

E’ possibile riprendere a casa, le osservazioni sui fenomeni proposti in classe, ovviamente corredandoli di schemi e relativi disegni.

L’analisi degli oggetti smontati in classe, può essere completata con l’approfondimento domestico, sui diversi materiali che li costituiscono.

L’uso del glossario, completo del significato, con termini conosciuti dai ragazzi, sarà motivo di continue verifiche iniziali, sia per imparare ad utilizzare il vocabolario, sia per far sì che esso diventi parte integrante del metodo dell’Educazione Tecnica.

Bibliografia

Elio Toppano Cd Ipertesto “Il Metamodello del sapere tecnologico”  IRRSAE Basilicata, Emilia R., Friuli V. G., Marche, Sicilia. Brindisi 1999

M. Famiglietti  “Techne Now”  IRRSAE Sicilia e Emilia R. Bologna 1999

 

Sant’Angelo in Vado 04.07.01

Prof Dini Giuseppe