GLI ALLIEVI E LA TUTELA DEI CONSUMATORI

Attività iniziata in una classe seconda e poi completata in terza

(Sviluppata in 2 anni)

 

Le reticelle per lampade a gas

Premessa

Siamo in una classe seconda e stiamo trattando la problematica dei rifiuti. Stiamo analizzando la normativa nella quale è ben evidente che i prodotti radioattivi, sono trattati a parte da altre norme e non possono essere smaltiti come rifiuti normali. Nel frattempo un gruppo di allievi si sta dedicando alle varie simbologie codificate delle sostanze pericolose, per riportarle su di un cartellone esplicativo, che assieme ad altri sui rifiuti, farà parte di una mostra da presentare agli altri alunni della scuola.

Precedentemente avevo visto il simbolo di “non radioattivo” in un blister, contenente reticelle per lampade a gas, di quelle usate dagli scouts al campeggio, che porto ai ragazzi per far notare la grafica. Ci siamo domandati allora, che se quei prodotti riportano il simbolo di “non radioattivo”, probabilmente in commercio ve ne sono altre realizzate con materiale ionizzante.

Prima fase: l’informazione

Ci siamo preoccupati di acquistare, presso alcune ferramenta del posto, alcune reticelle per lampade a gas, senza simbologia  e di controllarle con uno strumento  rivelatore che ho e che misura la “l’intensità di equivalente di dose” da radiazione, del tipo usato dai nostri giornalisti in visita a Chernobyl. I nostri sospetti erano giusti. Le reticelle da noi acquistate risultavano emettere radioattività. Con i ragazzi, abbiamo scritto una lettera al direttore dell’Area Fisica del Multizonale, organo sanitario provinciale competente, inviando anche un blister per il controllo. Si propone, quindi, un incontro con il tecnico ed il medico responsabile dell’ufficio e le classi coinvolte, presentando le problematiche legate ai materiali ionizzanti, effettuando una analisi spettrometrica delle reticelle per individuare i singoli elementi che la compongono e confrontare così i valori complessivi con quelli dello strumento in nostro possesso, che è risultato abbastanza affidabile. Il medico ci suggerisce la nuova normativa in attuazione, che regola il settore e sulla quale ci informiamo e successivamente ci invia la risposta scritta delle analisi.

Seconda fase: la diffusione di quanto appreso

Ci mettiamo in movimento all’interno della classe, suddivisa in gruppi di lavoro, per poter operare su più settori. Traduciamo le indicazioni in inglese, contenute in una reticella, apprendendo la pericolosità del maneggiare questi prodotti.  Si preparano lettere da inviare, con articoli riguardanti la nostra scoperta, fotocopie dei dati e del materiale disponibile e con l’aiuto di amici ci preoccupiamo di acquistare reticelle radioattive, da altre città italiane (Il Multizonale, dietro la nostra segnalazione, interverrà su tutte le ferramenta della provincia, eliminando le reticelle radioattive nel territorio).  Scriviamo ad Altroconsumo, a cui siamo soci come classe, e all’ANSA di Roma, all’Unione Nazionale Consumatori e all’associazione scout (alcuni ragazzi appartengono a questo movimento) che pubblicano l’informazione, al Ministero della Sanità, che riconosce il nostro intervento rispondendoci che quei prodotti non possono essere commercializzati (risposta del 30.10.98, del dr. Fabrizio Oleari dirigente generale del Dipartimento Prevenzione). Spediamo una videolettera a “Mi manda Lubrano” Rai 3, informiamo il WWF, che oltre pubblicare il nostro articolo (Panda n°5 del Maggio 1996) continua le indagini, scoprendo a Foligno altre reticelle radioattive (Resto del Carlino del 22.6.99 e Gazzettino del 27.6.99). Infine contattiamo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che attiverà un apposito procedimento.

 

PER SAPERNE DI PIU’

 

Radiazioni Alfa (a): si tratta di particelle positive (protoni) emesse da nuclei instabili. Hanno uno scarso potere penetrante, infatti possono essere arrestate da un foglio di carta o dalla stessa pelle umana, ma se materiali alfa emettitori vengono ingeriti o respirati possono danneggiare i tessuti direttamente dall'interno.

Radiazione beta (b): si tratta di elettroni ( cariche negative)  che hanno un potere penetrante di poco maggiore delle alfa; riescono infatti a superare la pelle per circa due centimetri.

Radiazioni gamma (g): sono radiazioni di tipo elettromagnetico ad elevata energia perciò sono molto penetranti, tant'é riescono ad attraversare tutto il corpo di un uomo, ma in genere sono abbastanza deboli e non hanno un elevato potere ionizzante (quello di caricare elettricamente un atomo). Vengono fermati da schermature di piombo o da uno spesso muro di cemento (materiali densi).

Intensità di equivalente di dose: è un'unità di misura degli effetti delle radiazioni sull'uomo (effetti biologici) che dipendono non solo dalla dose di radiazione acquisita, ma anche dal tempo nel quale la dose è stata assorbita; si misura in SIEVERT/ORA (quella del multizonale) o in REM/ORA (quella dello strumento della scuola). 1Sievert/h = 100 Rem /h

Radioattività: emissione spontanea di radiazioni, in genere particelle alfa o beta, assai spesso accompagnate da raggi gamma, dal nucleo di un elemento instabile (isotopo).

 

RETICELLE «COLEMAN» NOSTRA TRADUZIONE

(con la collaborazione dell’insegnante di lingua straniera)

 

Istruzioni per l'uso

1. Fare scorrere la reticella sul bruciatore, inserendo per primo il buco più largo. Fissare la parte superiore e quella inferiore della reticella nella tacca del bruciatore.

2. Tenere la fiamma del cerino nella parte inferiore della reticella fino a quando la reticella non si riduce a cenere bianca. Una volta bruciata rimarrà una fragile reticella. Non deve essere toccata, altrimenti si può rompere.

3. Rimontare la lanterna prima di accenderla.

 

Avvertimenti per evitare ferite o incidenti

Il combustibile è estremamente infiammabile, rifornire di combustibile sempre all'aperto. Mai maneggiare il combustibile vicine alla fiamma, alle fiamme pilota, o alla lanterna caldo.

Mantenere la lanterna calda lontano da infiammabili.

Accendere e usare la lanterna sempre in area ben ventilata.

Evitare di respirare il gas. Accendere e usare la lanterna sempre in area ben ventilata. Evitare di respirare il gas.

Non far surriscaldare la lanterna usandola con reticella bucata.

Mantenere lanterna, combustibile, reticella e residui fuori dalla portata dei bambini. Dannoso se ingerito.

Non tenere reticella o residui vicino alla pelle per periodi prolungati. Disporre i residui nei rifiuti. Lavarsi le mani dopo aver maneggiato le reticelle ed i suoi residui.

Questa produzione contiene sostanze chimiche riconosciute dallo stato della California come causa di cancro.

 

INGREDIENTI CHIMICI : Idrossido e Nitrato di Torio, Cerio, Alluminio, Magnesio e Calcio; Nitrocellulose, sostanze coloranti e altre sostanze chimiche.

Prodotta da Coleman outdoor, inc.

Winchita, KS 67219

Fabbricata nelle Filippine

Impachettata in USA

 

Dalla risposta della  Az. USL n.1 di Pesaro servizio Multizonale Area fisica, apprendiamo che le reticelle, contengono:

“ isotopi radioattivi del Torio 232 (Th);

in particolare è stata rilevata la presenza  degli emettitori gamma di tale famiglia, quali: Attinio 228 (Ac),  Piombo 212 (Pb),  Bismuto 212 (Bi),  Tallio 208 (Tl)”.

Nel D.L.vo 230/95, norma che regola il settore, a pag 48, definisce Pb 212, Th 232, Ac 228 a radiotossicità elevata e Bi 212 a radiotossicità moderata

 

I correttori a liquido

Il caso

Accade, che durante l’ora di Lettere, ad un ragazzo abituato a tenere in bocca penne e altro, gli scoppia l’involucro del bianchetto usato per le correzioni sul quaderno, imbrattandogli bocca e viso.

Prendo lo spunto da questo fatto, per proporre ai ragazzi un’indagine su quanti allievi usano questo prodotto a scuola, dove è risultato che, tranne pochissimi, tutti utilizzano il correttore a liquido. Propongo la raccolta delle etichette delle varie marche utilizzate, fotocopiate e distribuite a tutta la classe, e la loro specifica lettura.

Emergono etichette carenti ed altre con indicazioni, quali: “ATTENZIONE; se concentrato ed impropriamente inalato può essere fatale. Tenere fuori della portata dei bambini.” La cosa colpisce i ragazzi ai quali propongo di informarci, dato che come argomenti, stiamo trattando la sicurezza e la prevenzione.

L’indagine

Da un articolo del Messaggero del 31.10.85, estratto dalle varie monografie che conservo a fini didattici, apprendiamo che il Ministero della Sanità emesse una ordinanza, obbligando i produttori di pennarelli e marcatori professionali, ad aggiungere in questi, la dizione “Prodotto da non  destinarsi ai bambini”. Veniamo a conoscenza, che allora fu inviata dal Ministro Falcucci del Min. Pubbl. Istruz., una apposita circolare, che con l’aiuto della segreteria, troviamo e leggiamo. Con gli estremi riportati nella circolare, ci rechiamo in comune per poter trovare la Gazzetta Ufficiale, ma purtroppo ci accorgiamo che i dati sono errati. Nel frattempo con un gruppo di ragazzi scriviamo alla Az. U.S.L., che ci procura una copia integrale dell’Ordinanza, che diffondiamo a scuola. Mentre alcuni allievi si preoccupano di parlare col Capo di Istituto, che inserirà nel PEI, ai fini della tutela della salute dei ragazzi, il divieto di uso dei prodotti citati nell’Ordinanza con particolare riferimento ai bianchetti, altri allievi si interessano dei solventi contenuti nei marcatori, scoprendo che hanno una elevata volatilità (per asciugarsi presto) e sono del tutto simili alle cosiddette trieline, con i relativi rischi alla salute.

Altri ancora preparano una lettera con allegate le etichette dei vari correttori, indicando i negozi di acquisto, il tutto inviato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Conclusioni

Il Garante ci ha scritto diverse volte e il materiale è stato diffuso tra i ragazzi. Ha condannato alcune ditte minori. Ci ha scritto anche la Henkel, proprietaria di un marchio e assieme alla Gillette è stata indagata dall’Autorità; pochi ragazzini hanno smosso due grosse multinazionali, obbligandole a rivolgersi a giuristi e specialisti universitari. Alla fine  il Garante, in sostanza, ci ha detto che in base alla normativa sulla pubblicità non è possibile intervenire diversamente, lasciando il compito ad altre autorità applicare  l’ordinanza da noi citata. Ci siamo perciò rivolti alla nostra Az. U.S. L. competente per territorio, inviando copie delle documentazioni; l’ufficio sanità pubblica ci ha risposto dichiarando  il suo impegno per il rispetto della norma.

 

La valenza didattica ed le verifiche

Per entrambe le attività, notevole è stato l’interesse dei ragazzi direttamente coinvolti in sorta di indagine, utilizzando strumenti anche inusuali.

Importante è stato suddividere gli interventi a gruppi, in modo tale da coprire più aspetti e nel contempo appropriarsi meglio di quanto trattato. La socializzazione poi delle varie esperienze, ha permesso uno scambio maggiore delle informazioni acquisite ed una maggior coinvolgimento dei ragazzi, proprio perché protagonisti.

L’uso delle lettere, la realizzazione di articoli, ha favorito una maggior conoscenza dei termini specifici e una più efficace padronanza del linguaggio scritto.

Importante è stato l’uso degli audiovisivi, quali le diapositive, in cui sono stati trasformati, molti documenti, al fine di una più efficace presentazione dei materiali di indagine a tutti; l’uso della telecamera è servito per la ripresa degli incontri con gli esperti e per la registrazione, con il relativo montaggio, del filmato inviato alla Rai.

Infine, queste attività assieme ad altre, sono state riportate, in un giornalino realizzato dai ragazzi stessi, con l’uso del computer e il relativo programma di impaginazione grafica, per partecipare al “Concorso del giovane Consumatore Europeo 1998” indetto dal Comitato Consumatori Altro Consumo di Bolzano. Il giornale dal titolo “l’ABC del Consumatore Junior del 14.4.98, oltre l’articolo sulle reticelle e sul bianchetto contiene: “Acque potabili”, “Lettera al Garante”, “Giocare col sole”, “Il Simbolo del Riciclaggio”, “La pubblicità ingannevole”, un’inchiesta in tema di acquisti da parte dei ragazzi e una serie di illustrazioni eseguite dagli allievi.

Sono stati verificate via via, le varie produzioni e lavori dei ragazzi, il corretto uso dei vari strumenti e, attraverso un questionario, la conoscenza dei punti più interessanti, delle varie normative conosciute. Di volta in volta, è stata valutata la conoscenza dei termini specifici incontrati, l’uso ed i rischi delle sostanze conosciute e le indicazioni fornite dagli esperti.

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nota anche come Autorità antitrust, è una Autorità indipendente, sia dal governo che  dal Parlamento, istituita dalla legge n. 287 del 10 ottobre 1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato").

Essa ha anche competenze in materia di pubblicità ingannevole, così come stabilito dal D.L.vo  n.74 del 25.1.1992 applicativo di una Direttiva comunitaria.

Ha un Ufficio giuridico, che presta consulenza normativa, alle Direzioni e agli Uffici, svolge attività di analisi di questioni di carattere giuridico.

L'Ufficio pubblicità ingannevole, che ha competenza relativamente all'applicazione del decreto legislativo sulla pubblicità, riceve e istruisce le denunce di messaggi ritenuti ingannevoli, provvede agli adempimenti connessi ai relativi procedimenti istruttori tiene contatti con uffici dell’amministrazione pubblica che hanno medesimi compiti.

L'Ufficio di segreteria, collabora col segretario generale, si occupa dei verbali e delle delibere.

Per segnalare il messaggio ingannevole di una pubblicità, è sufficiente scrivere in carta libera indirizzando all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ufficio Pubblicità ingannevole, via Liguria, 26 - 00187 Roma,  attenendosi alla seguenti indicazioni:

q       Generalità, con indirizzo e telefono, indicando se la segnalazione è fatta a titolo di singolo cittadino o di associazione

q       Messaggio pubblicitario oggetto di contestazione, inviando possibilmente copia, se si tratta di giornali o indicando esattamente il canale tv, la data e l’orario della messa in onda. Per i nostri interventi abbiamo inviato le etichette e fotocopie di queste, allegando lo scontrino di dove abbiamo acquistato il materiale o indicando il negozio di acquisto e relativo indirizzo.

q       Elementi di ingannevolezza ritenuti presenti nella pubblicità.

q       Richiesta di intervento da parte dell'Autorità contro la pubblicità in questione.

q       Firma di chi fa la segnalazione (per le associazioni del legale rappresentante).

 

Discipline coinvolte

Scienze per la parte che riguarda la struttura dell’atomo, il concetto di isotopo, la tavola degli elementi, i solventi tossici, la radiotossicità.

Lettere Ed Civica per la realizzazioni di articoli e lettere, del giornale del consumatore, per l’interpretazione del linguaggio giuridico delle normative consultate.

Ed Artistica per l’impostazione grafica del giornale, del videofilmato, dei cartelloni riassuntivi.

Lingua inglese per la traduzione delle etichette delle reticelle.

 

Le normative utilizzate

L. n° 287 del 10.10.90 Norme per la tutela della concorrenza e del mercato.

L. n° 126 del 10.4.91 Norme per l’informazione del consumatore.

D. L.vo n° 74 del 25.1.92 in materia di pubblicità ingannevole.

L. n° 281 del 30.7.98 Disciplina dei diritti dei consumatori.

Ordinanza Ministero Sanità del 23.10.85 pubblicata su G.U. n° 255 del 29.10.85 pag. 7795, “Obbligo di apporre su alcuni tipi di pennarelli l’avvertenza "Prodotto da non destinarsi ai bambini".

D.L.vo n° 230 del 17.3.95 in materia di radiazioni ionizzanti

 

Sant’Angelo in Vado 14.2.2000

Prof. Giuseppe Dini