I RIFIUTI

 

 

Obiettivi

1.      Acquisire il significato di rifiuto

2.      Definire i significati della R di rifiuto

3.      Distinguere i sistemi di smaltimento e di recupero

4.      Riconoscere le simbologie attinenti

5.      Contribuire alla raccolta differenziata

6.      Distinguere i compiti dei diversi consorzi obbligatori  per il recupero delle materie prime

 

Contenuti

Dalle lezioni di ecologia di prima si può riprendere il significato della chiusura di un ciclo naturale e raffrontarlo con la produzione dei rifiuti.

Si possono rendere visibili i dati conosciuti attraverso appositi areogrammi.

Si passa alla conoscenza di alcuni sistemi di smaltimento, presentando la raccolta differenziata, la distinzione degli involucri in base al materiale di fabbricazione e le varie simbologie e sigle attinenti; si conoscono i compiti dei consorzi obbligatori.

Si definiscono i concetti di Riuso, Recupero, Riciclo, Risparmio.

Fonte Ministero dell’Ambiente “Relazione sullo stato dell’ambiente”1992 ; ed. Istituto Poligrafico dello Stato.

I RIFIUTI IN ITALIA (dati del 1991)

Tipo di rifiuto

Milioni di tonnellate

URBANI

20,0

SPECIALI DI ORIGINE CIVILE

 

assimilabili ai rifiuti urbani

3,2

fanghi di depurazione degli impianti urbani

3,4

inerti (materiali da demolizione e simili)

34,4

ospedalieri non assimilabili agli urbani

0,1

rottami di autodemolizioni

1,4

SPECIALI DI ORIGINE INDUSTRIALE

 

inerti

12,3

non tossici e non nocivi

19,1

tossici e nocivi

3,2

SPECIALI CIVILI E INDUSTRIALI

77,1

TOTALE

97,1

Casella di testo: Fonte Ministero dell’Ambiente “Relazione sullo stato dell’ambiente” 1992 ; ed. Istituto Poligrafico dello Stato

METODI E ATTIVITA’

Utilizzando le diapositive  già presentate in prima, in tema di ambiente, si riprende la parte che riguarda i cicli dell’azoto, dell’ossigeno, del carbonio e dell’acqua, mettendo in evidenza come in natura i materiali vengono rimessi in ciclo, per essere utilizzati a differenza dell’energia, via via consumata e dispersa.  E’ possibile far notare come la scomposizione dei materiali organici avvenga attraverso una serie di esseri viventi definiti decompositori, che attivando la mineralizzazione della sostanza organica, rimettono a disposizione le parti elementari di cui è composta.

Si passa quindi all’esame di come oggi sono utilizzati, da noi, materiali comuni e come, alla fine del loro uso, sono destinati.

Si prende in esame la definizione di rifiuto, così come espressa dalla nuova mormativa di riferimento, il cosiddetto Decreto Ronchi: “Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’allegato A (si tratta si 16 ampie classi di rifiuto, n.d.a.) e di cui il detentore si disfi o abbia deciso, o abbia l’obbligo di disfarsi.”

Dall’esame di questa formulazione che contempla l’intenzione effettiva di volersi sbarazzare di un oggetto o materiale per chiamarlo rifiuto, si passa a riflettere sull’ampia possibilità lasciata al recupero dei materiali e alla conseguente rielaborazione di rifiuto e delle cosiddette 4  R.

Infatti R = Rifiuto, ma anche R = RIUSO, R = RECUPERO, R = RICICLO, R = RISPARMIO.

Riuso è il riutilizzo ad esempio, di un contenitore, una bottiglia, per contenere ancora liquidi… Recupero è l’uso di parti dell’oggetto, quali il motore di una lavatrice, i ripiani dell’armadio scolastico per altri… Riciclo come recupero della materia prima per essere di nuovo riutilizzata: le lattine che raccolte verranno fuse per  ritornare alluminio, le bottiglie di vetro rimesse nel forno per produrre vetro… Risparmio come segno evidente di non sperpero di risorse destinate a tutta l’umanità.

Interessante è proporre il recupero didattico di elettrodomestici o manufatti tecnologici obsoleti o non più utilizzabili, al fine di capirne il funzionamento, di mostrare come sono fatti all’interno, aprendo, sezionando, indicando i componenti, in una sorta di quadro da appendere; l'intuire le soluzioni adottate dai progettisti, per assemblare o risolvere determinate difficoltà; il recupero di tutte quelle parti che possono essere riutilizzate in laboratorio, quali viti, bulloni, spie luminose ecc. Tutto ciò, a mio avviso, meriterebbe una riflessione da parte di noi insegnanti di Ed. Tecnica, per le possibili esperienze realizzabili.

Per ritornare alle attività legate alla problematica rifiuti, è possibile portare i ragazzi, a visitare la discarica consorziata della zona, un centro raccolta differenziata, la fabbrica che trasforma la segatura del legno, o la sansa esausta delle olive, o i vinaccioli dell’uva,  in bricchette (mattoncini pressati o cilindri estrusi a forte pressione) per uso combustibile, un efficace metodo di utilizzo di residui di lavorazione altrimenti destinati allo smaltimento.

Presso un autodemolitore, è possibile mostrare come le varie parti del veicolo vengono separate per essere destinate ciascuna per un diverso sistema di riciclaggio.

Si possono chiedere i dati di produzioni dei rifiuti direttamente al comune o alla  azienda municipalizzata che se ne occupa, per arrivare a quantizzare, a visualizzare tramite grafici le varie frazioni e quantitativi prodotti.

E’ giusto collaborare alla raccolta differenziata proposta dal comune, raccogliendo in classe o sollecitando la raccolta in tutta la scuola della carta, del bottiglie di vetro e plastica, delle lattine  di bibite, opportunamente pressate con uno schiaccialattine a leva acquistato dalla classe o dalla scuola. Si possono pesare i materiali prodotti e attraverso le borse del recupero disponibili presso le Camere del Commercio, valutare il conseguente risparmio economico conseguito.

Con la collaborazione del personale di mensa è poi possibile il recupero degli scarti della cucina  da destinare al compostore, per la produzione di concime organico per le colture. Nella mia scuola, per due anni di seguito, la mensa che prepara 1100 pasti la settimana, con la collaborazione dei studenti, non ha prodotto alcun rifiuto, avendo l’isola ecologica per il recupero dei materiali lì vicino, gli avanzi dei piatti destinati ai canili e gli scarti della cucina portati nel compostore, riempito, in nove mesi, con oltre 660 Kg di vegetali.

E’ possibile sollecitare, l’acquisto di quaderni, di carta riciclata, per incentivarne la diffusione e l’uso, dal momento che tutti gli enti pubblici, scuole comprese, dovrebbero farlo per legge.

E’ possibile conoscere i vari Consorzi Obbligatori previsti dalle norme e scrivere loro per avere apposito materiale didattico e informativo.

Utilizzando anche le normative è possibile sottolineare i comportamenti più giusti da tenere come cittadini, valutare i possibili rischi ecologici, dovuti all’abbandono dei rifiuti o al versamento e dispersione, colposo o meno, di questi nell’ambiente.

 

Verifiche

Numerosi sono i termini specifici che si possono incontrare in questa unità didattica  sui quali è possibile fare una apposita verifica. Inoltre anche le stesse relazioni eseguite in occasione delle visite guidate saranno oggetto di apposita valutazione, così come il materiale grafico prodotto.

Possono, poi essere presentate ai ragazzi le seguenti domande:

1.      Come sono in natura i cicli della materia

2.      Quale è la frazione dei rifiuti con la percentuale più elevata

3.      A quanto ammonta, all’incirca la produzione media giornaliera abitante in Italia

4.      Cosa è necessario per un rifiuto per essere definito tale.

5.      Esprimi il significato di recupero, riciclo, riuso.

6.      Cosa significa raccolta differenziata

7.      Come funziona e cosa produce il compostore.

8.      Quali sono i compiti dei consorzi obbligatori.

9.      Come è possibile recuperare gli scarti di segatura, di sansa esausta, e dei vinaccioli.

10.  Perché è necessario utilizzare i prodotti in carta riciclata.

 

Discipline coinvolte

Scienze. Può presentare i diversi cicli della materia in natura, gli esseri viventi decompositori, cercando di fare anche una loro classificazione; le conseguenze ambientali della dispersione nell’ambiente di alcuni materiali tossici e nocivi e il rischio per la salute dell’uomo.

Geografia. Si può fare un esame delle caratteristiche geologiche che un sito destinato a discarica deve avere; la distribuzione delle risorse sulla terra, la destinazione dei rifiuti al terzo mondo.

Lettere e Ed. Civica Lettura e interpretazione delle parti più importanti delle normative coinvolte, ricerche monografiche dai giornali in tema di rifiuti; preparazione delle lettere da inviare agli enti ed ai Consorzi obbligatori; realizzazione di articoli, da inviare ai giornali locali, attinenti le attività svolte dai ragazzi nella scuola in merito al problema rifiuti.

Ed. Artistica Realizzazioni di cartelloni esplicativi, o per mostra scolastica, o per una sorta di “pubblicità progresso”.

Per saperne di più

D. L. vo n.22 del 5.2.97 sui rifiuti

D. M. Ambiente del 5.2.98 sui rifiuti sottoposti a recupero

D. M. Industria del 20.11.1997 sulle pile e accumulatori con sostanze pericolose

L. n. 283 del 5.6.85 sull’uso della carta riciclata nelle amministrazioni pubbliche

e scrivere a:

COMIECO

Consorzio Recupero e Riciclo Carta e Cartone  Via F. Frascati 35 20124 Milano

COBAT

Consorzio Obbligatorio Batterie al Piombo Via Toscana 1  00187 Roma

Replastic

Consorzio Obbligatorio Riciclaggio Contenitori di Plastica Via Tomacelli  132 

00186 Roma

RAIL

Recupero alluminio in Lattine Via Vittorio Veneto 104 20091 Bresso MI

Consorzio Obbliatorio Oli Usati Via del Giorgione 59  00147 Roma

CONAI

Consorzio Nazionale Imballaggi Via del Vecchio Politecnico 3  20121 Milano

 

Bibliografia

Marcello Franco  “Gestione dei rifiuti” ed. Hyper 1998 Mestre VE

Enrico Guazzoni “L’Ecosistema Rifiuti” ed. Hoepli 1995 Milano

A. Masullo “Pianificazione dei sistemi di smaltimento dei rifiuti” ed. Peg 1992 Milano

Renato Butta  “Lo smaltimento dei rifiuti solidi e dei fanghi” ed. Muzzio 1983 Padova

 

Sant’Angelo in Vado 2.2.2000

Giuseppe Dini