LAMPADA A CARBURO CONTADINA

 

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Questa lampada proviene dal mondo contadino ed era utilizzata nel passato, al posto della torcia elettrica.

E' costruita con materiali di recupero, per l'esattezza un barattolo da 1/2 Kg  e da 1 Kg di pomodori. Ovviamente due recipienti qualsiasi di metallo si adattano benissimo allo scopo, con l'accortezza però che uno deve entrare sull'altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il recipiente più grande al quale è stato tolto un fondo, deve contenere l'acqua per far funzionare la lampada.

Sul bordo in alto devono essere eseguiti i due fori opposti per applicaren il filo d'acciaio dolce che ha la funzione di presa e di sorreggere tutta la lampada.

 

 

 

 

Gli estremi devono essere ritorti come in figura.

 

 

 

 

 

 

Anche al recipiente più piccolo deve essere tolto il fondo, al posto del quale deve essere applicato un tappo dello stesso diametro del recipiente.

Questa chiusura deve essere realizzata con un disco di legno poroso, in genere salice o pioppo.

Sopra il tappo, tra questo ed il barattolo, deve essere applicato un pezzo di stoffa , anche in più strati, di cotone.

Per igroscopicità e differenza di livello, piccole quantità d'acqua, passeranno all'interno del recipiente.  

 

 

 

 

 

 

 

Sul bordo del barattolo piccolo, mediante uno spillo da sarta, in acciaio temprato, si pratica un foro (è sufficiente il diametro dello spillo) dal quale uscirà l'acetilene e quindi la fiamma.

ATTENZIONE: non usare chiodi o punte più larghe per fare il foro; oltre a essere pericoloso, la lampada stessa perderà la sua funzionalità. Attenersi quindi al solo diametro dello spillo.

 

Serrando più o meno il tappo sul fondo, varierà la quantità d'acqua che passerà all'interno e quindi varierà la produzione del gas.

 

 

 

 

Dei cunei di legno, sono utilizzati  per serrare fra loro i due barattoli.

 

 

 

Il pezzo di carburo  deve essere appoggiato sul tappo di legno ricoperto del panno di cotone e serrato poi al recipiente. La quantità d'acqua deve essere messa nel barattolo grande , in maniera tale che, una volta serrato il recipiente piccolo appena al di sopra di quello grande, il livello dovrà arrivare a due centimetri al di sotto del bordo.

Un pezzo di carburo delle dimensioni di una noce, potrà servire per ottenere circa due ore di luce.

 

Come si ottengono i materiali tecnologici

1.a fase

Ca CO3    >  Ca O   +  C O2

Dal carbonato di calcio si ottiene ossido di calcio + anidride carbonica. l'ossido di calcio viene chiamato commercialmente "calce viva".

Il procedimento è ottenuto macinando finemente la pietra (marmo) che viene immessa in forni speciali ad elevatissima temperatura.

2.a fase

Ca O   +   3C    >  Ca C   +  C O

L'ossido di calcio assieme al carbone (antracite) vengono immessi in forni elettrici a circa 2200° C; si ottiene così il carburo di calcio (Ca C2) + il monossido di carbonio.

3.a fase

Ca C2  +  H2O  >  Ca (OH)2  +  C2 H

Se al carburo di calcio aggiungiamo acqua, si ottiene idrossido di calcio (è la povere pastosa che rimane nella lampada e che viene usata per pulire gli ottoni) e il gas acetilene (C2 H2). La reazione che si ottiene è esotermica.

Esso è estremamente infiammabile, ha un effetto narcotico, ha una densità di 1,117 kg/m3 più leggero rispetto all'aria (1,293 kg/m3).

 

Gli aspetti didattici che questa attività può richiamare sono diversi:

Giuseppe Dini