LE LEGGI E L’EDUCAZIONE TECNICA

 

Molto spesso durante le lezioni di Educazione Tecnica, si fanno riferimenti o addirittura si propongono Unità Didattiche legate ad argomenti, che hanno come riferimento civico, delle normative; si pensi al discorso dell’educazione ambientale, ai rifiuti, ai processi di depurazione e di potabilizzazione delle acque, all’impiantistica tecnica legata alla realizzazione di edifici, all’educazione stradale, alla sicurezza e protezione civile, alle fonti di energia rinnovabile.

Inoltre i dati del 1997 sulla scuola media italiana, sono stati abbastanza chiari: il 53% dei ragazzi lascia le superiori al secondo anno, mentre per la provincia di Pesaro Urbino, gli allievi che smettono gli studi sono il 42% nel quarto anno.

E’ opportuno riflettere su queste informazioni, pensando proprio a quei ragazzi che prima degli altri scelgono l’ingresso nella vita sociale, avviandosi subito al lavoro: “Perché non fornire loro,- domandiamoci - una informazione su quelle che sono le normative che incontreranno più frequentemente, o che sono utili per il loro ingresso nella vita quotidiana?”

Certo, lo scopo non è quello di prepararli ad un percorso giuridico, ma di far loro conoscere gli aspetti più importanti, più utili, per la loro futura vita di cittadini italiani.

Va poi aggiunto, che le normative, in particolare quelle più tecniche, possono essere utili strumenti informativi, perché spesso preparate da specialisti del settore, contengono materiale che può arricchire l’informazione stessa che l’insegnante fornisce: è chiaro che spetta a quest’ultimo il compito di fare da interprete del contenuto particolare della norma. Non si svaluti ancora, la possibilità di conoscere un testo diverso, che utilizza un particolare linguaggio e quindi le possibilità di approfondimento che può offrire.

E’ possibile così introdurre l’argomento, nelle classi seconde con una U.D. appositamente predisposta, che propone la conoscenza degli aspetti fondamentali, semplificando, però,  il tutto.

 

Obiettivi

Avvio alla formazione civica del cittadino

Riconoscere la classificazione generale delle norme

Sapere cosa è necessario per individuare una norma

 

Contenuti

Cosa occorre sapere per riconoscere una normativa:

a)     Il tipo di norma, il numero e la data di esecuzione

b)     I titolo o quantomeno, che cosa tratta

c)      Il numero, la serie e la data della Gazzetta Ufficiale (G. U.)  o del Bollettino Ufficiale Regionale (B. U. R.) dove è stata pubblicata.

 

Quali sono i vari tipi di normative

 Legge (L.) Le leggi vengono varate dalle Camere (deputati e senatori) dopo una serie di discussioni. Il Presidente della Repubblica ne controlla la costituzionalità, cioè l’aderenza a i principi stabiliti dalla nostra Costituzione. Il Presidente ha la facoltà, qualora ravvisasse delle incoerenze , di rimandarla alle camere per un più attento esame, per una volta, dopodiché è costretto a firmarla.

 Decreto del Presidente delle Repubblica (D. P. R.) Sono norme emesse dal Presidente della Repubblica. Di solito riguardano aspetti tecnici di vario tipo o regolamenti applicativi. Sono norme che possono essere varate in breve tempo, poiché non seguono l’iter della Legge.

Decreto Legislativo (D. L.vo o D. Lgs). Sono disposti dal Consiglio dei Ministri (Governo) tramite una apposita legge delega. Di solito riguardano l’applicazione in Italia di norme approvate dalla CEE o norme internazionali.

 Decreto Ministeriale (D. M.). Ciascun ministero competente può applicare propri decreti; perciò per l’identificazione è necessario riportare quale lo ha varato. Possono non avere il numero di progressione e riguardano di solito, regolamenti applicativi di norme già in vigore.

Decreto Legge (D. L.). Sono varati dal Governo, in caso di urgenze, ma hanno validità solo di 60 giorni, dopo i quali devono essere trasformati in legge o decadono. Posso essere riproposti cambiando alcuni contenuti, ma di fatto, sono nuovi decreti.

Ordinanza . E’ una disposizione “d’obbligo” (ordine) che viene emessa dai vari Ministeri o anche dal sindaco quale autorità locale, per motivi di pubblica sicurezza, igiene, sanità, salute, protezione civile. Finita l’emergenza deve essere espressamente revocata. Un esempio è l’ordinanza del sindaco sulla non potabilità dell’acqua comunale, oppure per l’abbandono di un edificio pericolante; risolto il problema o eliminato il pericolo l’ordinanza viene revocata.

Circolare. Viene scritta dagli uffici pubblici periferici, non è una vera e propria normativa; viene diffusa per spiegare e dare interpretazione ad altre norme.

Legge regionale (L. R.) Viene promulgata da ciascuna regione di appartenenza e viene pubblicata nel B. U. R.. Le regioni, ad iniziare dal 1972, sono state delegate per regolamentare alcuni settori, quali caccia, pesca, paesaggio, bellezze naturali, concessioni irrigue,  tutela di essenze vegetali, trasporti, sanità…

 

Metodi e attività

Si possono presentare agli allievi fascicoli di G. U., sulle quali si individuano le diverse indicazioni previste per il riconoscimento delle normative proposte. Scambiandoli, si può osservare come viene presentata ciascuna norma.

Successivamente  ci si reca presso gli sportelli comunali, con delle indicazioni normative ben specifiche, per ritrovarle nelle raccolte della G.U.  Facendo leva sulla disponibilità dei dipendenti comunali, si possono verificare le norme richieste, sia sul supporto cartaceo, sia su CD, tramite computer; inoltre utilizzando lo sportello pubblico direttamente collegato in rete, è possibile allacciarsi al sito della propria regione, per conoscere le ultime novità, in fatto di leggi regionali, con la possibilità di stamparle e di averle come documentazione.

Utile è la collaborazione sia con Ed. Civica, per la conoscenza delle varie normative e degli organismi di stato coinvolti nel fare le leggi, nonché la lettura parziale di alcuni brani della Costituzione, sia con Lettere, per l’interpretazione dei testi giuridici e la riduzione, con i ragazzi,   di alcuni brani di normative in un linguaggio semplificato, più alla loro portata.

E’ indispensabile l’uso del glossario, per la giusta comprensione dei diversi termini difficili o non conosciuti.

 

Verifiche

Al fine di un controllo su quanto appreso, si possono riportare in classe, delle raccolte legislative sia in G. U., che  in testi specifici, assieme ai  B. U. R.; si può chiedere a ciascun ragazzo di trovare una norma diversa, annotando il tempo impiegato, la corretta applicazione dei dati forniti e  l’interpretazione del titolo della normativa.

Inoltre per  avere un riscontro più analitico, si possono le seguenti domande:

1.      Quali sono gli elementi per individuare correttamente una normativa

2.      Quale compito ha il Presidente della Repubblica nel varo di una legge

3.      Quale differenza c’è tra la  Legge ed un D. P. R.

4.      Attraverso quale norma vengono recepite le disposizioni C.E. E.

5.      Quale organismo approva il Decreto Legislativo

6.      Cosa accade ad un Decreto Legge dopo 60 giorni

7.       Quando il sindaco emettere una Ordinanza di divieto d’uso dell’acqua potabile, è possibile usarla dentro casa?

8.      Nella scuola, quale figura emette le Circolari.

9.      Le Regioni possono fare leggi proprie?

10. Quali sono i settori civili  sotto la regolamentazione delle regioni

 

Discipline coinvolte

Educazione Civica: per la parte che riguarda la conoscenza della Costituzione ed il funzionamento delle Camere, del Governo, del Capo dello Stato.

Lettere: per l’interpretazione del linguaggio giuridico, delle parole non conosciute, la riscrizione delle normative in linguaggio comune, più accessibile ai ragazzi.

Educazione ambientale: la conoscenza delle normative in tema di tutela dell’ambiente.

 

Normative utili

D. P. R.  n° 236 del 24.5.1988 sulla qualità delle acque potabili. Utile per la conoscenza dei parametri di analisi e loro classificazione, le zone di tutela, per la visita ad un potabilizzatore.

D. L.vo n° 105 del 25.1.92 sulle acque minerali. D. M. Sanità del 13.1.93 sulle analisi per le acque minerali  Interessante, per il consumatore, il confronto con la normativa sulle acque potabili.

L. n° 319 del 10.5.76 sulla tutela delle acque dall’inquinamento, cosiddetta legge “Merli”. E’ collegata con i sistemi di depurazione.

D. L.vo n° 22 del 5.2.97 Nuova normativa sui rifiuti Interessante la definizione di rifiuto, la classificazione, la possibilità di recupero, l’istituzione dei Consorzi obbligatori.

LL. n° 9 e 10 del 9.1.91 Piano Energetico Nazionale. Vedere la libera produzione delle energie rinnovabili.

L. n° 287 del 10.10.90 norme per la tutela della concorrenza e del mercato. Utile per ricorrere contro le pubblicità ingannevoli.

L. n° 126 del 10.4.91 norme per l’informazione del consumatore. Riporta ciò che un qualsiasi consumatore dovrebbe conoscere.

L. n° 241 del 7.8.90 in materia di procedimenti e di accesso ai documenti amministrativi. Utilissima per conoscere meglio i diritti dei cittadini e per avere delle informazioni, per eventuali attività, da qualsiasi ente pubblico, che ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni.

L. n° 46 del 5.3.90 norme per la sicurezza degli impianti elettrici e elettronici, di climatizzazione, idrosanitari, di gas, antincendio.  Serve per conoscere le  caratteristiche che  devono avere gli impianti.

D. M. Industria del 21.4.93 sull’uso del gas combustibile. E’ necessario per vedere le indicazioni di sicurezza previste.

D. L.vo n° 626 del 19.9.94 sulla sicurezza e la salute dei luoghi di lavoro. Indispensabile per capire meglio gli indici di sicurezza della propria scuola.

D. L.vo n° 285 del 30.4.92 Nuovo codice sulla sicurezza stradale.

 

 

Bibliografia

Maglia Santoloci “Il Codice dell’Ambiente” Ed La Tribuna 1997 PiacenzaMaurizio Santoloci  Diritto All’ambiente” Ed. Ambiente 1997 Milano

Leonardo Corbo “Manuale di Prevenzione incendi nell’industria e nell’edilizia” Pirola ed. 1986 Milano

Anselmo Di Giorgio “Le nuove norme antinfortunistiche e la scuola” Ed. BM italiana 1998 Roma

Vito Carrescia “Codice Elettrico” Ed. TNE 1994 Torino

 

Sant’Angelo in Vado 21.4.99

 

Prof. Giuseppe Dini