Il quadernone di compensato

Obiettivi

1.      Apprendere i processi produttivi dei compensati.

2.      Conoscere  le caratteristiche commerciali e tecnologiche, difetti e terminologia tecnica relativa ai compensati.

3.      Rispettare le sequenze operative assegnate per la produzione del quadernone.

4.      Uso corretto degli strumenti di misura, degli attrezzi da utilizzare

5.      Imparare ad usare il pirografo.

Contenuti

Perché un pannello artificiale di legno. Tranciatura e sfogliatura di un tronco. La fabbricazione dei compensati. Caratteristiche tecnologiche, pregi e difetti. Le essenze utilizzate. Le fasi esecutive di un progetto: dallo studio, descrizione grafica, materiali occorrenti, alla vera e propria realizzazione. Le sequenze operative: perché rispettarle. Gli strumenti e gli attrezzi usati. Ogni operazione con l’attrezzo appropriato. Verifica funzionale. Rifinitura e decorazione con tecniche varie.

Metodo

Prima della realizzazione pratica del quadernone di compensato, propongo di conoscere, questo particolare pannello artificiale di legno.

Occorre far capire che l’idea del compensato, nasce per migliorare le caratteristiche tecnologiche del legno, che così trasformato aumenta la sua capacità di carico e di resistenza. Va ricordato che esso nacque per sostituire il legno delle cassette del munizionamento dei cannoni nella prima guerra mondiale. Utilizzando tre quaderni di carta fissati con dei molloni, in modo tale che quello al centro risulti perpendicolare agli altri, si può far notare come in questa maniera è possibile far aumentare la resistenza al piegamento dei quaderni, perché quello centrale “compensa” con il suo bordo di piegatura la debolezza dei due esterni. E’ ciò che avviene in questi pannelli artificiali, dove i fogli sono messi, in modo tale che le fibre siano perpendicolari al quelle dello strato adiacente; da ciò il nome di “compensato”. La colla distribuita in maniera uniforme, fa sì che le parti restino tenacemente ancorate e non slittino fra loro.

 

 

 

 

 

I fogli si ottengono dal tronco scortecciato e ripulito dai rami quando ancora la pianta è stata appena tagliata. Due le macchine utilizzate: la sfogliatrice che ci permette di ottenere dal tronco un foglio unico, continuo, data la rotazione ed è utilizzata su essenze meno pregiate; la tranciatrice, dalla quale si ottengono parti di fogli della dimensione del  pezzo di legno, per il movimento alternativo imposto,  utilizzata per le essenze più pregiate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I fogli ottenuti vengono fissati mediante colle, quelli di uso comune, con mastici e film adesivi, quelli per uso aeronautico e marino. Inoltre essi sono sottoposti a pressatura a caldo, per favorire e accelerare la tenuta degli adesivi usati e la “stiratura” delle superfici.

I pannelli così ottenuti sono commercializzati a diverse misure. Alcuni possono presentare difetti quali le dimensioni irregolari, screpolature, fessurazione, bolle , macchie di collante.

Interponendo più strati legnosi, si ottengono compensati di spessore più elevato. Oltre gli 8 mm, i pannelli ottenuti vengono perciò definiti “multistrati”. Sia i compensati che i multistrati hanno un numero di fogli sempre dispari ed una faccia esterna più levigata e rifinita dell’altra. I compensati “pregiati” hanno uno strato esterno realizzato con l’essenza da cui prende il nome.

 

Grazie a questo  pannello artificiale di legno è possibile proporre la realizzazione del quadernone, che sarà poi utilizzato come raccoglitore dei quaderni e del materiale didattico di Educazione tecnica.

Per questa realizzazione personale, è richiesta una certa precisione, sia nel rispettare le varie sequenze operative, sia nell'uso corretto dei vari strumenti e apparecchi usati.

Vediamo i materiali necessari:

n° 2 fogli di compensato da 3 mm di spessore 320 x 260 (le misure sono in mm)

n° 1 asta di compensato da 3 mm di spessore 320 x 50 ( in base alla larghezza degli anelli)

n° 4 cerniere  da 15 x 30 ( i fori devono essere attraversati dai nips)

n° 16 nips o “bottoni a colpo” (del tipo di quelli usati dai calzolai)

n°1 asta ad anelli recuperata da un vecchio quadernone o da un raccoglitore commerciale.

 

Gli attrezzi utilizzati sono:

·        la sega o il segaccio per tagliare i pezzi di compensato nelle misure stabilite

·        raspa, lima, carta vetrata per rifinire le dimensioni dei fogli

·        squadra e matita per disegnare i punti di applicazione delle cerniere ed i fori da effettuare

·        trapano a batteria, per fare i fori di applicazione dei nips

·        martello e incudine per schiacciare i nips e fissare così le cerniere e l’asta ad anelli

·        colori e pirografo, per le decorazioni da realizzare sul quaderno

 

Infine si elencano in successione le fasi esecutive:

q       taglio dei fogli di compensato

q       rifinitura delle dimensioni e spigolatura dei bordi

q       segnare le distanze di applicazione delle cerniere ed i relativi fori

q       realizzare i fori previsti nei vari pezzi

q       applicazione delle cerniere nei fogli prima, nel pezzo  di costa dopo

q       segnare la distanza dei fori dell’asta ad anelli  e forare

q       applicare l’asta ad anelli mediante i nips

q       rifinitura finale e decorazione

Le facce rifinite e senza difetti, dei compensati vanno messe all’esterno, la distanza delle cerniere dai bordi è di 60 mm; le cerniere devono essere fissate in modo tale che il cilindro di rotazione risulti girato verso l’interno ed a metà tra i due fogli accostati; questo accorgimento farà sì che il quadernone aperto, risulti tutto in piano; le teste dei nips devono essere applicate all’esterno a fini estetici; occorre fare attenzione nel ribattere i nips, affinché essi appoggino direttamente sull’incudine. Onde evitare rotture del compensato occorre usare il martello con una certa cautela, sia per evitare di danneggiare i pezzi di compensato, sia per non lasciare lenti i nips.

A questo punto si verifica la funzionalità dell’esecuzione, chiudendo su se stesse le due pagine, verificandone l’allineamento (i fori sfalsati non fanno combaciare i fogli), la fluidità dell’apertura (cerniere storte), la correttezza di montaggio dei nips (teste all’esterno), gli anelli metallici  più o meno centrati.

Nel caso di non allineamento dei fogli, si può correggere utilizzando in  piano, la carta vetrata, con una certa decisione, per pareggiare così le eventuali differenze; nel caso di errori gravi di montaggio delle cerniere, queste devono essere smontate utilizzando una piccola fresa per metalli.

Infine a esecuzione ultimata si passa alla decorazione mediante i colori ed il pirografo.

Questo strumento ci permette di disegnare a fuoco, sul legno, così come una matita, anche se le modalità per farlo sono diverse. Infatti occorre agire con una certa lentezza, per facilitare così la combustione del legno sotto il pennino incandescente.

Una volta finito il disegno decorativo, si può applicare una vernice trasparente protettiva.

Verifiche

Per la parte teorica si possono dare una serie di domande che riguardano le caratteristiche dei compensati, la realizzazione tecnologica, le macchine utilizzate, i difetti riscontabili. Si valuteranno così le conoscenze acquisite dai ragazzi.

Per quanto riguarda la realizzazione vera e propria, si possono osservare gli allievi, al momento delle varie fasi esecutive, annotando il rispetto delle sequenze, l’uso corretto degli strumenti e attrezzi usati, le difficoltà o meno che ci sono nella manualizzazione, la precisione dei vari momenti di realizzazione.

Durante l’uso del trapano a batteria, si può valutare la correttezza dei fori, l’uso di una tavoletta di scarto sotto il compensato, onde evitare di forare il banco, la tenuta perpendicolare dell’apparecchio, al fine di evitare la rottura della punta.

Anche il corretto montaggio delle cerniere e dei relativi nips, sono motivo di verifica.

Al momento del controllo finale, sono solito chiedere agli allievi, di controllare con me la loro esecuzione al fine di conoscere, l’obiettività e la capacità critica del ragazzo rispetto al proprio lavoro e per capire meglio le modifiche migliorative da eseguire.

Infine, anche le modalità di decorazione e la loro esecuzione, sono da me verificate. L’uso del pirografo, poi è motivo di controllo, sia per la regolazione effettuata sull’incandescenza del pennino, sull’attenzione o meno che si fa quando si appoggia nei momenti di pausa, sia per la pazienza esecutiva che richiede.

Nell’uso della vernice protettiva, si valuta l’uso dei fogli di giornale sul banco, al fine di evitarlo di sporcarlo, l’uso del pennello, che non deve essere completamente infilato nel prodotto, come questo viene steso sul foglio, la chiusura del barattolo, l’uso del diluente per ripulire i pennelli e le mani.

 

Sant’Angelo in Vado 17.2.2002

Prof. Giuseppe Dini