REALIZZIAMO I MOSAICI

 

Per suscitare una maggiore partecipazione ed interesse degli allievi all’argomento dedicato all’edilizia, ho loro proposto la possibilità di realizzare durante l’U. D. dei mosaici, utilizzando sia materiale ceramico o litoideo, sia i leganti cementizi, entrambi usati nelle costruzioni di edifici. Il mio scopo, è di coinvolgerli direttamente nell’uso del materiale precedentemente trattato in teoria, con la possibilità così di una maggior applicazione nelle conoscenze degli argomenti trattati.

Gli obiettivi che ho loro indicato, prima dell’attività sono:

1.      Riutilizzo delle tecniche di ingrandimento proporzionale, conosciute nella classe prima

2.      Riconoscere i materiali leganti utilizzati

3.      Eseguire nelle giuste proporzioni la malta cementizia usata

4.      Riconoscere le funzioni della rete elettrosaldata applicata sul mosaico.

 

1.a fase; l’esecuzione grafica

Per prima cosa, occorre individuare i soggetti da riprodurre; un disegno, una foto, il simbolo della città, possono essere delle valide proposte. Qui, è utile coinvolgere Ed. Artistica, che fra l’altro può collaborare in tutta l’esperienza, riducendo così il tempo necessario alla effettiva realizzazione; è importante suddividere il soggetto nelle varie tonalità di colore, al fine di creare gli effetti d’ombra. Occorre tenere presente, che si hanno a disposizione delle tessere monocromatiche e soltanto variandone il tipo possiamo creare una certa morbidezza estetica.

Si passa quindi, all’esecuzione dell’ingrandimento, tramite la tecnica della quadrettatura, avendo cura di riportare il disegno, su carta robusta, in maniera simmetrica, cioè come se fosse visto da dietro e tracciando le varie zone di tonalità cromatica, lì indicate con una sigla, corrispondente al giusto colore.

 

2.a fase; le tessere

A Fano, dove ho insegnato, dopo questa fase, ho chiesto la collaborazione di un collega dell’istituto d’arte, che ci è venuto a spiegare il modo di esecuzione dei mosaici e di come si realizzano le tessere. Per questo ci ha prestato “incudini a scalpello”, ed i relativi “martelli a zappa” necessari per ritagliare questi pezzi. A Fermignano dove sono stato trasferito, ho realizzato gli stessi utensili, immergendo dei pezzi di acciaio sagomati a scalpello, in dei barattoli da caffè, riempiti di malta cementizia; per battere ho utilizzato dei martelli da falegnameria, ai quali ho levigato a cuneo la parte pennata. E’ importante che ve ne siano diversi di questi attrezzi, perché il tempo impiegato per realizzare le tessere, è maggiore di quello impiegato per incollarle. Per la loro realizzazione abbiamo usato materiale ceramico per edilizia, di recupero, quali battiscopa o mattonelle di marmo e di arenaria, campioni di piastrelle di ceramica (per i colori forti), suddivisi in tante scatole, in base al loro colore.

 E’ stato interessante, anche l’uso di ghiaia fluviale di piccole dimensioni, utilizzata in sostituzione delle tessere squadrate, per la realizzazione di un altro tipo di mosaico.

 

3.a fase; l’incollaggio

Usando colla di farina (acqua bollente più farina di scarto) si sono attaccate le tessere, dalla parte colorata, sul foglio di carta. Questo tipo di colla, che deve essere preparata, di volta in volta, perché non si mantiene, ci permette di fissarle, lasciando uno spazio tra pezzo e pezzo e, a lavoro finito, si può asportare semplicemente rammollendola con acqua.

Le tessere vanno appoggiate con criterio, cercando di seguire le curve della figura riprodotta.

Tutti i lavori sono appoggiati su ampie tavole, in modo da spostarli con maggiore facilità.

A incollaggio ultimato, occorre preparare una riquadratura con robusti listelli di legno, alti intorno ai 4 cm., in modo tale che tra le tessere e l’altezza del listello ci sia una differenza di circa 2 cm. circa.

 

4.a fase; la malta cementizia

Abbiamo poi ritagliato una rete elettrosaldata, con quadri da un centimetro e che ha la funzione di irrobustire la realizzazione.

Si prepara la malta cementizia, utilizzando cemento 425 ad alta resistenza, cemento bianco che ha la funzione di attenuare il grigio scuro del 425 (la sua quantità varia appunto anche in base alle tonalità del mosaico), sabbia fine di fiume (2 parti di sabbia ed una di legante) e acqua, quanto basta.

In questa fase a Fano, città di origine romana, ci hanno aiutato dei muratori di una cooperativa specializzata nel restauro di mosaici. A Fermignano è stato importante la collaborazione di un bidello, già mastro muratore; una maniera per coinvolgere la realtà locale e per utilizzare le risorse interne della scuola.

In un primo momento l’impasto abbastanza fluido è stato steso con la cazzuola sulle tessere già bagnate, favorendo l’inserimento tra le fessure. Dopo questo primo strato si appoggia la rete elettrosaldata, sulla quale si aggiunge un secondo strato di malta cementizia, pareggiata con una tavoletta di legno che scorre sulla riquadratura.

 

5.a fase; la rifinitura

Dopo 15 giorni, durante i quali si è provveduto, più volte, a bagnare la malta cementizia, si è tolta la riquadratura, si è rovesciato sottosopra il mosaico e, in cortile, si è provveduto a togliere sia la carta che la colla, con acqua corrente. Per una buona ripulitura si è fatto uso di spazzole rigide vegetali.

Successivamente abbiamo preparato in un recipiente, una malta molto lenta, quasi fluida e omogenea, con cemento 425, cemento bianco e piccole quantità di sabbia fine, che si è stesa uniformemente tra le fessure del mosaico. Dopo mezz’ora circa, con stracci asciutti, si è asportato la parte in eccesso, mettendo a nudo le tessere e facendo attenzione a ripulire bene la superficie.

Il giorno successivo, si ripassa ancora con acqua corrente per garantire la massima pulizia delle tessere. Dopo l’asciugatura, abbiamo provveduto alla lucidatura con cera d’api.

Successivamente il nostro mosaico è stato appeso, con opportuni ganci, dato il peso, all’ingresso della scuola, tra l’entusiasmo di tutti.

 

Materiali utilizzati

Carta da pacchi bianca, materiale ceramico e lapideo di diversi colori, colla di farina, aste di legno, rete elettrosaldata per gabbie, cemento 425, cemento bianco, sabbia di fiume fine, acqua, staffe di sostegno d’acciaio.

 

Attrezzi adoperati

Incudini e martelli da taglio, badile, cazzuola, martello, spatole, raschietti, spazzola a setole rigide vegetali.

 

Considerazioni

I ragazzi sono stati coinvolti in tutte le fasi di lavoro, suddivisi in gruppi con ognuno un proprio progetto da realizzare. In laboratorio, la difficoltà  è stata quella di produrre le tessere per tutti i gruppi. Perciò, oltre all’utilizzo di altri materiali, quali ghiaia fluviale, rotondeggiante e abbastanza piana, un gruppo di ragazzi ha iniziato subito a ritagliare le tessere, suddivise in base al colore, mentre gli altri allievi si sono dedicati al disegno sul foglio.

Una certa difficoltà è dovuta all’incollaggio delle tessere, che devono essere disposte ordinatamente e con criterio. Questa fase richiede molto tempo e per questo sullo stesso mosaico sono impegnati 3 o 4 ragazzi, contemporaneamente, operativi su zone diverse della realizzazione.

Tutto il lavoro, per 4 mosaici diversi, ha richiesto 4 mesi circa, utilizzando 2 ore di Ed. Tecnica. Con il coinvolgimento di Ed. Artistica il tempo di realizzazione è minore.

E’ importante avere uno spazio, solo per questa attività o appoggiare i mosaici su piani ampi, da mettere uno sull’altro ordinatamente, nel caso di utilizzo del laboratorio con altre classi.

Nella fase della realizzazione della malta cementizia, i ragazzi hanno collaborato nel preparare e trasportare il materiale e nello stendere la malta nella fase finale.

 

Verifica e valutazione

A fine lavoro ho valutato il risultato finale, anche considerando le varie segnalazioni che avevo appuntato durante l’esperienza, sulle modalità di lavoro, sull’impegno, su come hanno risolto le eventuali difficoltà che si sono presentate.

Inoltre ho preparato la seguente verifica scritta:

1.      Elenca in ordine e successione le varie fasi di lavoro del mosaico.

2.      Perché la figura deve essere disegnata in maniera simmetrica?

3.      Come si prepara la colla di farina.

4.      I materiali utilizzati nell’esperienza.

5.      Qual’ è la funzione del cemento bianco?

6.      A cosa serve la griglia metallica inglobata nella malta?

7.      Perché nello stendere il primo strato si percuote la malta con la cazzuola?

8.      Quali sono le funzioni del bordo di legno?

9.      Perché durante i 15 giorni di presa il mosaico viene bagnato ripetutamente?

10. Qual’ è la funzione della malta liquida finale versata sulla superficie del mosaico?

 

Bibliografia

“Il fai da te dell’artigiano”  Ed. Selezione dal Reader’s Digest 1983 pag.  312

 

Foto allegate:

Fontana: riproduzione di parte di mosaico ravennate nella scuola media “Bramante” di Fermignano

Foto 4: taglio delle tessere

Foto 5: gli utensili a scalpello

Foto 6: riproduzione di un mosaico pompeiano a incollaggio ultimato

Foto 7: Mosaico realizzato con ghiaia fluviale già finito

Foto 8: Riproduzione del simbolo della città di Fano (La Dea della Fortuna); Incollaggio di tessere

Torre Mediovale con “Mascherone” simbolo della città di Fermignano.

 

Prof. Giuseppe Dini