RECUPERANDO LA CARTA

Come realizzare fogli di carta riciclata e come utilizzare la pasta di carta

Attività interdisciplinare condotta con:

EDUCAZIONE TECNICA aspetto procedimentale e tecnologico

EDUCAZIONE ARTISTICA aspetto creativo e decorativo.

OBIETTIVI:

·            Conoscenza delle materie utilizzate per la fabbricazione della carta

·            Conoscenza del procedimento per la realizzazione della carta

·            Esecuzione corretta del procedimento proposto e uso degli strumenti

·            Utilizzo dei materiali prodotti, con l’esecuzione di un proprio lavoro

 

OBIETTIVI ECOLOGICI:

·            Conoscenza della percentuale della carta nei rifiuti.

·            Significato di “Ricilaggio” e della sua applicazione.

 

CENNI STORICI

 Un foglio di carta è formato da un sottile strato di fibre di cellulosa, sostanza principale che compone le piante.

Pare essere stata inventata nel 105 d.C. da un funzionario cinese, che utilizzò stracci,  corteccia d’albero,  schiacciati in un mortaio.  Successivamente venne utilizzata la seta, la pergamena, ricavata dalla pelle di animali ed il papiro, ricavato dal fusto dell’omonima pianta acquatica. Dalla Cina attraverso il Giappone, giunse in Arabia e da qui arrivò in Spagna in Italia intorno all’anno 1200.

Numerose le cartiere sorte: a Venezia, Prato, Amalfi, Modena e Fabriano. Dai magli idraulici, utilizzati per sfibrare gli stracci, si passò alle macchine raffinatrici a cilindri rotanti, chiamate ancor oggi “olandesi”, dalla patria di realizzazione, che permisero di aumentare notevolmente la produzione di carta.

Solo intorno al 1850 s’iniziò a realizzare una carta composta da pasta di legno (60%) e pasta di stacci (40%). Più tardi si trovò la soluzione per separare la lignina (il “collante “ vegetale), dalla cellulosa e utilizzare quest’ultima in maniera pressoché pura, per la produzione di carta, ovviamente molto più bianca.

Da questo momento, inizia l’intervento distruttivo dell’uomo nei confronti delle foreste, per la produzione della carta.

 

LA PRODUZIONE DELLA CARTA A LIVELLO INDUSTRIALE

Generalmente la carta si ottiene attraverso due distinte fasi di lavorazione:

 

·        Utilizzando il legname o altri materiali a base cellulosica, si ottiene la pasta di cellulosa, materia prima per la fabbricazione della carta.

 

·        Utilizzando la pasta di cellulosa, lavorandola nelle macchine raffinatrici (olandesi), le si aggiungono collanti, coloranti e attraverso macchine cilindriche laminanti e asciuganti si ottiene la carta in enormi rotoli.

 


 

QUALCHE NUMERO SULLA CARTA

·        Una fabbrica media di carta utilizza 700 alberi al giorno che corrispondono a circa 1400 metri cubi di legno, con cui si producono 200 tonnellate di cellulosa, il che equivale a circa 2 Kg di legno per produrre 1 Kg di carta.

·        Da un metro cubo di legno di abete secco si ricavano in media 145 Kg di polpa di cellulosa raffinata.

·        Le macchine olandesi “continue” possono arrivare a produrre 200 tonnellate di carta al giorno, raccolta in un rotolo della larghezza di 6 metri ed alla velocità di 400 metri al minuto.

·        Un italiano consuma anche oltre i 100 Kg di carta all’anno e rappresenta circa il 30% dei rifiuti urbani.

·        Per ottenere 1000 kg di carta di prima qualità occorrono circa 5,5 metri cubi di legno 440.000 litri d’acqua 7600 kwh di energia elettrica. Per produrre lo stesso quantitativo di carta di qualità media occorrono, circa 4 metri cubi di legno, 280.000 litri d’acqua, 4750 Kwh di energia elettrica.

·        Per produrre lo stesso quantitativo di carta ecologica originale, occorre solo carta recuperata, solo 1800 litri di acqua, solo 2750 Kwh di energia elettrica.

 

I MATERIALI UTILIZZATI NELL’ESPERIENZA

Giornali quotidiani, recipienti e secchi, telai, spugne, frullatore, pezzi di stoffa, morsetti e tavola, colori che si sciolgono in acqua , erbe aromatiche, mollette da bucato, varechina.

 

PROCEDIMENTO

1)            Sminuzzare la carta di quotidiani.

2)            Lasciare a macerare con acqua per una settimana; il liquido deve coprire lo strato di carta.

3)            Ridurre in poltiglia in un frullatore, una parte di carta con l’aggiunta di due parti d’acqua

4)            Versare il contenuto del frullatore, in un recipiente basso e largo, aggiungendo acqua; il prodotto ottenuto non deve essere eccessivamente denso.

5)            Utilizzando appositi telai, s’immergono nel recipiente facendoli ricoprire di pasta e lasciando sgocciolare, formando uno stato uniforme

6)            Si rovescia il telaio su un banco sopra un pezzo di stoffa, più largo, sollevandolo da un lato ed eventualmente asciugando il sotto del telaio con una spugna. Si impilano i fogli, posizionando sempre in mezzo, adeguati pezzi di stoffa.

7)            Si serra la pila di fogli, utilizzando una tavola superiore e dei sergenti da falegname.

8)            Si scola l’acqua lasciando stretto per una giornata

9)            Si staccano i fogli di carta dalla stoffa uno ad uno, facendo attenzione a non romperli e si appendono per l’asciugatura (dai tre ai sette giorni).

 

VARIAZIONI SULLA PRODUZIONE

Si possono aggiungere nella vasca grande dei coloranti acrilici per ottenere fogli colorati, delle erbe aromatiche secche e sminuzzate per realizzare fogli profumati ed infine della varechina, per produrre carta sbiancata.

 

QUALCHE RACCOMANDAZIONE GENERALE

Il laboratorio è a disposizione di tutti per le esperienze, ma deve essere utilizzato con cura e quindi occorre lasciarlo pulito.

Chi prende eventuali attrezzi, ne diventa il diretto responsabile e spetta a lui rimetterli al rispettivo posto.

 

COME ABBIAMO FATTO

Fin dall’inizio dell’anno scolastico, tra gli acquisti del materiale personale di Educazione Tecnica era stato suggerito, di prendere il quadernone possibilmente in carta riciclata. Due erano e sono i motivi evidenti: il primo di tipo economico, cioè il verificare se di fatto il costo era minore degli altri quaderni in carta bianca, il secondo era quello di attenersi al rispetto di una normativa, la L. 283/85, che chiede alle amministrazioni pubbliche, l’uso di prodotti cartari derivanti da fibre di recupero; una maniera per sollecitare tutta la scuola, ad utilizzare almeno quando possibile la carta riciclata.

L’esperienza ha come obiettivo a lungo termine, oltre quelli già menzionati, l’abituare i ragazzi a rispettare con correttezza un procedimento operativo e dimostrare agli alunni di prima come si utilizza il laboratorio.

Ci siamo preoccupati quindi, di preparare tutto l’occorrente per l’attività. La settimana precedente avevamo messo a macero con acqua, carta di quotidiano, ridotta manualmente a piccoli pezzi. Inoltre ci siamo preoccupati di riparare e controllare i telai, che avremmo utilizzato per la realizzazione dei fogli. Si tratta di una riquadratura di aste di legno assemblate a mo’ di cornice, sulla quale è stata fissata della sottile rete da zanzariera, ben tesa. Inoltre nella parte superiore, per tutto il perimetro della cornice, sono stati fissati dei listelli di legno di spessore 4 mm, che hanno il compito di arginare e contenere la pasta di legno nella rete, garantendone un certo spessore.

Al momento dell’esperienza, si sono suddivisi i compiti a gruppi, chi al frullatore, chi ai telai, chi addetto al trasporto dei contenitori, per l’acqua, per la carta a macero, per la pasta frullata, il tutto a rotazione in modo tale da far partecipare tutti all’esperienza.

La parte più delicata è la macinazione della carta, sia per trovare la giusta proporzione con l’acqua nel bicchiere del frullatore, onde evitarne il sovraccarico, sia per la presenza contemporanea dell’acqua e dell’elettricità; per questo sono necessarie delle attente norme di prevenzione: il bicchiere viene riempito a parte, asciugato attentamente e solo successivamente applicato al blocco motore. In caso di travasi accidentali, si deve provvedere all’immediata asciugatura di tutto il posto di lavoro.

Dal frullatore, la poltiglia viene messa nel recipiente grande, diluita con acqua fino alla giusta consistenza. Si passa poi ai telai; essi sono riempiti uniformemente da un sottile strato di fibre e lasciato scolare per alcuni secondi, quindi viene rovesciato con un movimento repentino sul banco, dove è già stato appoggiato un pezzo di stoffa; si solleva adagio il telaio da un lato, facendo attenzione che tutto lo strato di pasta rimanga nel tessuto; si copre con un altro pezzo di stoffa e via così fino ad impilarne diversi.

A questo punto, occorre comprimere la pila di fogli, utilizzando una tavola e dei sergenti, in modo tale da eliminare l’acqua in eccesso. Si lascia in pressione per una giornata e quindi si toglie la tavola di copertura. Prestando attenzione, si separano i fogli di carta ancora umidi e fragili dalla stoffa e si appendono per l’asciugatura.

Durante la preparazione dei fogli è possibile aggiungere nel recipiente grande, delle erbe aromatiche per ottenere dei fogli profumati, dei colori per colorarli e su un impasto (meglio l’ultimo) aggiungere, con molta attenzione, della varechina per ottenere dei fogli sbiancati.

 

LA PASTA DI CARTA

Il materiale frullato avanzato, non viene gettato, ma, messo in un grande canovaccio, è strizzato, fino ad ottenere una pasta ben addensata, quasi priva d’acqua, facilmente manipolabile. A questa, viene aggiunta farina e vinavil nelle seguenti proporzioni: un pugno di pasta, 4 cucchiai di farina, 3 cucchiai di vinavil. Si manipola bene fino ad ottenere una pasta abbastanza uniforme.

 

L’ASPETTO ARTISTICO

I fogli ottenuti dalla lavorazione sono stati utilizzati per realizzare degli originali fotobiglietti, da regalare ai rispettivi genitori. I ragazzi hanno ritagliato e decorato i propri fogli in maniera personale, al centro dei quali hanno fissato la propria foto.

La pasta di carta è stata utilizzata per realizzare delle maschere originali, avendo come supporto una maschera “nuda”, sulla quale i ragazzi hanno appoggiato un sottile strato di pasta, cercando il più possibile di farlo uniforme. Al fine di migliorane l’adesione alla maschera si è steso prima uno strato di vinavil.

Una volta asciugato lo strato di pasta, i ragazzi hanno provveduto ad aggiungerla fino a realizzare le forme a loro più congeniali. Successivamente le hanno colorate utilizzando le tempere e quando tutto era ben asciutto, hanno applicato, uno strato di vernice protettiva trasparente.

 

LA VERIFICA

La prima fase di verifica è avvenuta durante l’esperienza, seguendo i ragazzi nella corretta esecuzione del procedimento già presentato, nell’uso appropriato dell’attrezzatura nella cura di riordinare il laboratorio. Si valuta l’attenersi o meno, alle fasi del procedimento già presentato.

Sono stati inoltre valutati i lavori eseguiti dagli alunni, individuando eventuali difetti.

Per la parte più prettamente teorica sono stati presentati i seguenti quesiti:

1.     Perché abbiamo acquistato il quaderno in carta riciclata?

2.     Spiega il significato di riciclaggio.

3.     Perché, per la tutela dell’ambiente, conviene utilizzare carta riciclata?

4.     Prima della carta, dove scriveva l’uomo?

5.     Quanta carta finisce nei cassonetti?

6.     Quale materia prima si utilizza per ottenere la carta?

7.     Quali sono le fasi per ottenere industrialmente la pasta di cellulosa?

8.     Elenca le fasi più importanti del nostro procedimento di realizzazione dei fogli di carta riciclata

9.     Quale effetto ha, l’aggiunta di varechina nell’impasto?

10. Quali sono gli ingredienti della pasta di carta usata per modellare le maschere?

 

GLOSSARIO

Riciclaggio = riutilizzo di materiale di scarto, come materia prima nella produzione di nuovi prodotti.

Madre = massa addensata di consistenza gelatinosa costituita da batteri (tipo quella dell’aceto).

Varechina = Soluzione utilizzata per sbiancare, nel lavaggio dei panni; candeggina.

Vinavil = marchio di colla, a base di soluzione acquosa polivinilica, utilizzata soprattutto in falegnameria.

LE LEGGI

Conoscere le normative, non solo serve per aumentare le proprie conoscenze degli argomenti, ma è soprattutto utile, ad educare il futuro cittadino, nel suo prossimo inserimento nella vita sociale.

Legge 5.6.1985 n. 283 “Utilizzazione, nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, di prodotti cartari con standard qualitativi minimi in relazione all’uso cui devono venire destinati” E’ la legge che prevede l’utilizzo nelle pubbliche amministrazioni di carta riciclata per quegli usi dove è possibile impiegarla.

Decreto Legislativo 5.2.97 n.22 E’ la più recente normativa sui rifiuti, sugli imballaggi e sul recupero dei materiali di scarto. Diverse ed interessanti le definizioni che vi si trovano. Da questa normativa è nato, fra l’altro, il Consorzio obbligatorio degli imballaggi,

 
 

BIBLIOGRAFIA

Conserva la carta. Puoi salvare un albero” a cura di “Smog e dintorni” e AGESCI Mestre 1°.

Tisi Carmenati Todisco “Conoscere la carta” E. N. C. C.

Andea Masullo “Scelte e rifiuti” WWF

Lega Ambiente “L’ecosistema rifiuti” HOEPLI ed.

 

INDIRIZZI UTILI

CONAI Via del Vecchio Politecnico 3, 20121 Milano

COMIECO Via Felice Casati 35, 20124 Milano

ASSORECUPERI Corso Venezia 47, 20121 Milano

Sant’Angelo in Vado 25.1.99

Giuseppe Dini