BASTIAN CONTRARI SI NASCE O SI DIVENTA?

 

Quando Simona della redazione di Marchescout, mi ha telefonato, per chiedermi un articolo, spiegandomi il tema di questo numero, mi è subito venuto in mente il titolo che ho condiviso con lei. “Bastian contrario” è il termine con cui molto spesso, più ieri che oggi, molte persone mi affibbiavano, a causa dei numerosi interventi locali o meno, con i quali, mettevo in evidenza, problematiche ambientali, sulla giustizia sociale, sulla coscienza.

Si sa, la gente fa presto a darti una nomea, specialmente quando con te non vuol parlare, non vuole confrontarsi: è allora, direi spontaneo, preferire metterti il bollino addosso e classificarti. E’, come quando si parla di politica: è più semplice dire dell’altro (chiaramente quando questo non è presente): “Tanto è di quel partito”. Accadeva anche ai primi cristiani quando qualcuno diceva: ”Sei di Paolo o di Barnaba?”.

Devo dire che, tendenzialmente, sono introverso; lo ero maggiormente nel passato. Grazie allo scoutismo (sono oltre trent’anni in associazione), ho imparato a stare con gli altri, a vivere insieme le gioie e le fatiche, le difficoltà, i dispiaceri, comunque insieme; bella la definizione che diamo allo staff dirigenti del gruppo, con Comunità Capi, che non si ritrova in alcuna altra associazione. In comune si mettono i nostri progetti di capi, con le nostre possibilità, con i nostri impegni quali soprattutto, la famiglia, il lavoro, la scuola, per domandarci “Che cosa posso, fare nonostante tutto, per i ragazzi dell’associazione?”.

Nello scoutismo, ho imparato ad impegnarmi per gli altri, per il sociale, soprattutto nella vita di clan. Allora si trovava il modo di sentirci utili, con il giornalino di gruppo, sul quale, fra l’altro, riportavamo inchieste, fatti di paese, problemi di lavoro.

Più adulto, con altri amici scout, che ormai avevano lasciato da tempo, ma con i quali avevamo questo “filing” comune, mi sono interessato dell’acqua della nostra città: non che avesse problemi particolari, se non quelli di tutte le altre città, ma mi dava particolarmente fastidio che quando andavamo a chiedere le analisi, ci dicevamo, che essendo atti interni, esse non potevano essere fatte vedere. Era il 1980. “Possibile – mi domandavo – gli ingredienti ci sono scritti persino sull’involucro di una caramella e non devo conoscere, i componenti dell’acqua che bevo e pago”. Non sto a raccontarvi cosa feci, ma la regione Marche pubblicò una legge la n° 19 del 21.4.87, che nella premessa riporta i miei articoli ed il mio nome e dal titolo ”Norme per il libero accesso all’informazione ambientale” (sugli ideali tutti sono d’accordo). Ma la soddisfazione più grossa, mi venne quando incontrai, dopo diversi anni, il sindaco di allora, politico di stampo duraturo, che si rallegrò con me per la caparbietà e la competenza con cui ero riuscito a portare avanti quella problematica. Voglio rilevare, che furono proprio le difficoltà che lui oppose, a stimolarmi, facendomi impegnare maggiormente nello studio delle normative, nello scrivere ad altri per consigliarmi, nel realizzare articoli per far conoscere pubblicamente la problematica.

Oggi va molto meglio, grazie alla presenza di una normativa che tutti i cittadini dovrebbero conoscere: la 241 del 7.8.90 “ Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”. Finalmente questa norma, dà al cittadino la chiara disponibilità a conoscere qualsiasi documento (le restrizioni sono poche e ben chiare), prodotto dalle pubbliche amministrazioni, compresi i privati che hanno pubbliche concessioni. Le prime sono obbligate a rispondere entro il termine di trenta giorni, se non espressamente cambiato con appositi regolamenti. Quale strumento importante per giudicare un qualsiasi politico, al momento della sua candidatura, appunto dagli atti da lui emessi durante il suo mandato?

Quanti procedimenti ho avviato con questa legge, così tanti, che i miei amici ambientalisti mi definiscono “quello della 241”. Sull’uso di questa norma ho realizzato una pubblicazione che è depositata presso la biblioteca nazionale del WWF di Chieti; diverse sono le persone che mi contattano da tutta la provincia, per avere consigli, per accedere a documenti che le loro amministrazioni non rendono pubblici (la legge c’è, ma ancora, a otto anni di distanza, ci vuole per farla funzionare).

Ne ha parlato anche il Santo Padre, che nella lettera della giornata della pace del 1998, dal titolo “Dalla giustizia di ciascuno nasce la Pace per tutti”; al paragrafo 5, a proposito degli amministratori pubblici dice: “E’ loro compito impegnarsi per l’equa applicazione della legge e la trasparenza in tutti gli atti della pubblica amministrazione”.

E la chiesa com’è nella trasparenza degli atti di amministrazione”

Premetto di aver già consolidato e scelto la mia fede cattolica, grazie anche all’aiuto di un nostro assistente Padre Giuliano Grassi, che mi ha illuminato in alcuni momenti di forte difficoltà.

Probabilmente molti problemi accaduti alla chiesa, avrebbero avuto conseguenze minori, se esistesse lo statuto della trasparenza ai cristiani laici, degli atti amministrativi della nostra chiesa. Pensiamo agli ultimi fatti di Napoli e al passato coinvolgimento della BNL di Atlanta in Libano (caso Marcinkus).

Di fatto, la chiesa è tendenzialmente corporativa, soprattutto a favore dei clerici (provate a leggere il documento sui ministeri, di questa inizio estate); i laici sono spesso poco considerati, quasi come se fossero una seconda classe; parlo di gestione amministrativa della chiesa, non della Chiesa come comunità di credenti dove tutti, laici compresi, siamo espressamente invitati a vivere, in virtù del Battesimo, il “nostro Sacerdozio Regale e Profetico”.

Non esiste, alcuna norma nel Codice Canonico”, né documenti, che garantiscano al cristiano laico, la possibilità di accedere a informazioni, o l’obbligo di risposta, da parte dell’autorità interpellata; poi quando quel progetto o quella ristrutturazione, sarà presentato alle amministrazioni civili, lì ci sarà la 241/90 a garantire la trasparenza.

So che la Commissione Giustizia e Pace si era interessata in tal senso, ma nient’altro.

Ho scritto, senza avere alcuna risposta, a mons. Andreatta dell’OPR, per l’incontro dei giovani a Parigi, dove sono stati distribuiti nei treni alimenti della Nestlè, ai Marianisti della PIEMME per l’iniziativa del libro abbinato alla merendina Nestlè, al presidente della CEI Mons. Ruini per una trasgressione all’articolo 1288 del Codice Canonico, da parte della mia parrocchia.

Nel passato, quando Mons. Ruini era segretario della CEI, mi ha fatto rispondere dal suo portavoce, a proposito delle banche economicamente impegnate in Sudafrica durante il regime di segregazione razziale, con una risoluzione ONU che lo vietava.

Nel mio archivio ho anche lettere dell’ex Ministro dell’ambiente Ruffolo, del primo dirigente responsabile dei parchi dott. Agricola, del sottosegretario ai Lavori Pubblici Mattioli, dei presidenti WWF Pratesi e Francescato, del giudice Amendola, del segretario dell’Unione Consumatori dott. Dona.

Ricordo ancora, quando con un amico, mi recai dal Presidente Regionale Giampaoli, per avere un documento inviato dal mio comune, lì introvabile, nonché per avere risposte  a delle raccomandate su problemi ambientali che coinvolgevano l’intera città, inviate in regione. Mi mandavano da un uffico all’altro e puntualmente prendevo nota del nominativo con cui avevo parlato, fino ad arrivare alla segretaria di gabinetto, che mi fece diverse difficoltà, alle quali risposi che non era mia intenzione andarmene senza documenti dopo aver fatto 130 Km. Dieci minuti dopo in sala d’attesa il Presidente mi assicurò personalmente l’invio tempestivo dei documenti, che ricevetti nel giro di pochi giorni.

Non crediate che abbia “lo stomaco di ferro”, che sia per me semplice fare così. Ho imparato a lasciar passare del tempo, prima di intervenire e a cercare, specialmente se si tratta d’interventi locali, di parlare direttamente con chi è coinvolto, se mai mi faccio aiutare da qualcuno che può essergli vicino, prima di passare alla denuncia pubblica.

A darmi la forza in quello che faccio, è la convinzione che quando si parla di bene pubblico e interessi sociali superiori, quali la difesa dell’ambiente intesa come difesa della salute e della vita umana, la giustizia, soprattutto di chi è più debole rispetto ha chi ha un potere e lo esercita in modo arrogante, occorre proprio non lasciar perdere, ed intervenire.

Certo bisogna mettere in conto, che ciò provoca di riflesso una certa sofferenza da subire: la mia famiglia ha pagato e tuttora paga per le mie scelte. Grazie alla provvidenza posso contare sul mio posto d’insegnante, che mi offre lo stipendio con cui la mantengo .

E la domanda iniziale…?

La risposta più giusta è che occorre proprio diventare “Bastian contrari”, non certamente per rispondere sempre il rovescio di ciò che ci viene detto o proposto: non è costruttivo ed alla fine diventerebbe asfissiante anche per chi lo fa.

Dobbiamo veramente cercare di essere pietre di inciampo, sale e luce di questa terra. Dobbiamo però, mantenere il sapore e continuare ad illuminare apertamente, alimentando continuamente l’olio della nostra lampada; questo lo possiamo fare cercando di intervenire soprattutto pensando agli altri, spogliandoci il più possibile di noi stessi, accettando anche le sconfitte, che fra l’altro ci permettono di rafforzare le nostre stesse conoscenze.

Quali iniziative per il futuro?

Con i giovani del Clan stiamo pensando, a scrivere ai presidenti della Regione Toscana ed Emilia, dal momento, che abbiamo fatto Route nel Parco del Casentino e lì non si possono montare tende, nonostante l’intesa delle nostre associazioni con il ministero dell’Ambiente (si legga Proposta Educativa n. 16 del giugno 98, pag 41) e una vecchia legge sul turismo giovanile. Inoltre, dato che, come traccia di discussione con il clan usiamo già da oltre 2 anni il libro di Antony De Mello, “Istruzioni di volo per aquile e polli”, abbiamo pensato di scrivere al card. Ratzinger, dopo la sua Notificazione. Abbiamo l’originale dell’Osservatore Romano, del 23.8.98 e articoli di altri giornali. Senza ovviamente entrare nel merito teologico, che non ci compete, ci pare strano che si possa “processare” una persona dopo 11 anni dalla morte senza un difensore di rito, dal momento, che De Mello credeva proprio nel suo sacerdozio nonostante si fosse converito dall’induismo, nonostante il suo fervore di predicatore moderno. Che dire allora della editrice Piemme che, alcuni mesi dopo la notifica del cardinale, ha pubblicato un’altra opera inedita del gesuita, o che nella stessa collana ha inserito “La saggezza del cammello”, un libro che contiene solo proverbi persiani? Sentiremo le risposte, sperando che ciò avvenga.

Personalmente ho attivato due procedimenti, presso il Garante della Pubblicità e del Mercato; uno sulla bianchina o cancellina usata tantissimo dagli alunni, ma che non riporta l’indicazione ben evidente di “prodotto da non destinarsi ai bambini” così come prevede l’ordinanza del ministero della Sanità del 23.10.1985; l’altra sulle reticelle per lampade a gas, quelle che usiamo noi al campo, alcune delle quali risultano radioattive e che sono su confezioni del tutto anonime, o in lingua inglese.

Francamente non sempre riesco ad avere risultati evidenti, ma sono sicuramente certo, come dico, agli amici ambientalisti, che senza i nostri interventi il mondo sarebbe sicuramente peggiore di quello che è.

Per concludere, un augurio per tutti gli scout lo vorrei riprendere dal titolo di una vecchia Route regionale “L’impronta che cammina”; che noi tutti possiamo essere sicuri di lasciare nel mondo, almeno l’impronta del nostro cammino, un percorso di chi è consapevole di sentirsi utile.

Buona strada

Sant’Angelo in Vado 11.10.98

Giuseppe Dini

 

 

Bibliografia

Amedeo Santosuosso             “I tuoi diritti”                                       Hoepli ed.

Alberto Bertuzzi                        “Scusate signori del Palazzo”            Rizzoli ed.

Maurizio Santolici                    “Diritto all’Ambiente”               Edizioni Ambiente

Marco Grondacci                    “Diritto Ambientale (tascabile)            Le Monnier ed.

Pres. Cons. Ministri              “Nuove norme in materia di procedimento amm. …”

                                                                                                            Poligrafico dello Stato

Pont. Un. Lateranense            “Codice di diritto Canonico”            UECI

Giovanni Paolo 2° “Dalla giustizia di ciascuno nasce la Pace per tutti”

Giornata della pace 1998

Giovanni Paolo 2°            “Pace con Dio Creatore pace con tutto il Creato”

                                                                                                Giornata della pace 1990

 

Le leggi

            L. n. 833 del 27,12,78  art. 20 (Istituzione servizio sanitario nazionale)

            L. n. 816 del 27.12.85 art. 25 (Aspettative amministratori locali)

            L. n.349 dell’8.7.87 art.14 (Istituzione ministero Ambiente)

            L.R. n. 19 del 21.4.87 (Informazione ambientale, libero accesso)

            L.142 dell’8.6.90 art.7 (modifiche autonomie locali)

            L. n. 241 del 7.8.90 (Accesso agli atti amministrativi)

            L.R. n.2 del 14.92 (Trasparenza attività regionali)

            D. L.vo n. 39 del 24.2.97 ( Accesso informazioni ambientali)

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