LA
BICI ACQUATICA
E’
un’idea un po’ strana quella che viene in mente ai ragazzi riuniti per
l’attività settimanale; realizzare quello che Matteo aveva schizzato su un
blocco note: una bicicletta che poteva galleggiare e spostarsi sull’acqua.
Non
è stato facile coinvolgere tutto il gruppo, ma alla fine si arriva al “Cosa
serve?”.
Gli
“ingredienti”, non sono molti: una vecchia bici da modificare, ovviamente,
quattro taniche complete di relativi tappi, delle barre di ferro, qualche pezzo
di tubo idraulico di piccolo diametro, due cuscinetti anche difettosi. Così
eccoci tutti coinvolti chi per procurare le attrezzature per “fare
l’intervento” (disco da taglio, saldatrice elettrica, cesoie elettriche),
chi per il materiale mancante quale la lamiera per l’elica, il nastro adesivo,
la vernice per la rifinitura.
Si
procede con la demolizione della ruota posteriore, lasciando solo l’asse con
l’ingranaggio che useremo per la trasmissione; le ragazze nel frattempo sono
impegnate a riempire di nastro adesivo rosso, i raggi della ruota anteriore, al
fine di utilizzarla a mo’ di timone. Si fissa l’ingranaggio
della ruota
libera con un colpo di saldatura; all’asse dell’ingranaggio si salda un tubo
di prolunga sul quale andranno poi agganciate le pale.
Occorre
valutare attentamente il suo angolo d’inclinazione, in modo che l’elica sia
immersa nell’acqua e in modo che lavori centralmente rispetto alla corona dei
pedali. Per fare questo, si rende necessario staccare le forcelle posteriori
all’altezza dei pedali per fissarle un po’ più in alto. Bisogna fare
attenzione, per ottenere delle buone saldature e perciò si rende necessario
coinvolgere qualche papà esperto.
Due
pezzi di barra piana, sono necessari per allungare posteriormente le forcelle in
modo da avere lo spazio necessario per agganciare due pezzi ricurvi, sui quali
fissare le taniche cilindriche.
Utilizzando
della piattina d’acciaio, larga intorno ai due centimetri, opportunamente
sagomata, si realizzano le sedi per i cuscinetti in modo tale che questi non
possano poi sfuggire, né spostarsi; quindi si fissa l’asse di propulsione,
inserendo anche i cuscinetti.
Si
procede al taglio delle pale, che sono saldate attentamente su di esso, con la
stessa inclinazione e perpendicolarità; occorre ovviamente rinforzare la
saldatura con piccoli pezzi inclinati, in considerazione dello sforzo che fanno
nello spingere il natante. Attenzione al senso di rotazione.
Sulla
forcella anteriore si realizzano due gabbie con piattina di ferro, capaci di
contenere le taniche a sezione quadra; anche qui sono necessari barre di
rinforzo inclinate, cercando di fissare il tutto sulle forcelle mobili della
ruota.
Si
procede al controllo del montaggio di tutti i pezzi, taniche comprese, per
verificare la posizione o eventuali difetti; quindi si vernicia il tutto.
Qualche
giorno dopo si fissano le taniche con funi di nailon e la nostra bici acquatica
è pronta per il collaudo.
Qui
incomincia anche l’aspetto più giocoso dell’attività, portando la bici nel
lago o nel fiume, dove tutti hanno la possibilità di provarla.
Questa
che in gergo scoutistico viene definita una “impresa”, perché è
un’attività fuori dell’ordinario e che coinvolge tutti i ragazzi, può
essere riproposta, con un po’ di coraggio a qualsiasi gruppo di adolescenti.
C’è
il piacere di fare cose diverse, del sentirsi piccoli “inventori”, che è
una buona leva per questo tipo di passatempo. Inoltre i ragazzi manualizzando si
sentono creativi, e imparano a usare attrezzature, strumenti, specialmente oggi
che si va perdendo la manualità, dal momento, che sempre più si trova il già
fatto, o paghiamo chi aggiusta o peggio ancora, si butta via per acquistare di
nuovo.
Un
oggetto obsoleto porta in sé, oltre il materiale con cui è costruito,
direttamente recuperabile, una carica didattica, educativa notevole .
Si
pensi al vecchio trapano bruciato e inutilizzabile, da buttare insomma. Aperto,
si mettono a nudo i suoi componenti, si studiano le soluzioni utilizzate per la
sua realizzazione dai progettisti; il capire come hanno fatto, potrebbe esserci
utile nel risolvere qualche nostro problema meccanico e non solo; se poi il
nostro utensile viene montato, aperto nelle sue parti, su di un pannello, con
degli opportuni indicatori, si mettono in evidenza i suoi componenti e le varie
parti per imparare così, termini tecnici, nomi dei pezzi, esso diventa un vero
strumento di conoscenza. Certo che questo compito si addice particolarmente alla
scuola.
La
proposta educativa però, è comunque rivolta a tutti: riappropriamoci la nostra
creatività fatta di persone pensanti, che possono proporre le proprie soluzioni
oggettive. Il messaggio inviato ai ragazzi è quello che gli scouts conoscono
bene “ Ragazzo, impara a guidare la tua canoa”, come dire cerca di essere
padrone delle tue scelte, della tua creatività, dei tuoi giochi.
Un’ulteriore
proposta per essere o diventare, costruttori di un mondo più ecocompatibile.
La bici acquatica è stata realizzata dal Reparto scout “Antares”
del gruppo AGESCI Sant’Angelo in
Vado 1° prov. di Pesaro
Sant’Angelo
in Vado 15.10.98
Peppe Dini