UTILIZZANDO LE FIGURE GEOMETRICHE

Obiettivi

1.      Utilizzo delle costruzioni di base del disegno tecnico

2.      Apprendere la realizzazione del triangolo equilatero, esagono, dodecagono

3.      Applicazione corretta delle tecniche cromatiche, nello schema grafico colore

4.      Utilizzo del disco delle armonie

Contenuti

Uso del compasso, applicazione della costruzione di una bisettrice, la realizzazione di poligoni regolari triangolo equilatero, esagono dodecagono.

Dalla loro costruzione, alla realizzazione dello schema grafico colore. La tecnica di colorazione dello schema, utilizzando solo i tre colori fondamentali.

I colori primari, secondari e terziari; i colori caldi e freddi; i colori complementari.

Realizzazione del disco delle armonie; costruiamo il triangolo e trapezio isosceli, il rettangolo ed il quadrato, inscritti in una circonferenza.

 Come il disco delle armonie si applica sullo schema e come si utilizza.

 

Metodo

Le figure geometriche.

Il disegno tecnico è una parte importante della disciplina, ma usato in maniera sterile non applicativa, finisce per essere fine a se stesso, stanca i ragazzi senza stimolarli.

Questo intervento didattico, seppure articolato e diluito nel tempo, serve a far vedere agli allievi, una diretta applicazione degli aspetti grafici e al tempo stesso diventa arricchente per le conoscenze geometriche che si propongono.

In prima fase occorre presentare ai ragazzi, come si costruiscono graficamente,  all’interno di una circonferenza  il triangolo equilatero (puntando con la stessa apertura sull’incrocio, in basso, tra l’asse ortogonale e la circonferenza), l’esagono (come per il triangolo puntando in basso ed in alto) ed il dodecagono (stessa apertura, puntando sui quattro incroci degli assi ortogonali con la circonferenza).

Propongo di realizzare separatamente ciascuna figura, sul quadernone, indicando passo passo , le relative istruzioni per la corretta realizzazione.

Quindi si passa alla costruzione dello schema grafico colore.

Tre sono le misure per realizzare le circonferenze: una piccola, nella quale si disegnerà il triangolo equilatero e l’esagono, una poco più ampia, media ed una esterna, grande. All’interno del triangolo equilatero, utilizzando i vertici dell’esagono realizzeremo  un piccolo triangolo, come in figura. Sulla circonferenza grande troveremo i vertici del dodecagono e tra ciascuno di essi realizzeremo i punti delle rispettive bisettrici. Attraverso questi, passando per il centro, tracciamo dei segmenti di retta tra la circonferenza grande e quella media e quindi, completeremo i settori trapezoidali come nella figura.

 

I colori

Si tratta ora di incominciare a colorare lo schema, utilizzando solo i tre colori fondamentali: Rosso magenta (Rs),  Giallo (Gl), Azzurro ciano (Az).

La variazione cromatica è ben visibile anche se si usano il rosso e l’azzurro, non il blu.

Sono solito far realizzare prima una tabella con la suddivisione dei colori in primari secondari  e terziari utilizzando anche delle caselle dove i ragazzi trasferiranno in maniera tecnica (poi vedremo cosa significa) sia i colori che li compongono, che quello risultante.

 

1        Rs

2        Gl                          Colori Primari

3        Az

 

4        Rs + Gl

5        Gl + Az                 Colori Secondari

6        Az + Rs  

7        Rs + Rs + Gl

8        Rs + Gl + Gl

9        Gl + Gl + Az                     Colori Terziari

10   Gl + Az + Az

11   Az + Az + Rs

12   Az + Rs + Rs

 

La tecnica di colorazione richiede una certa pazienza ed il rispetto di alcune regole.

Per realizzarla utilizzeremo dei pennarelli ad alcool, molto comuni tra i ragazzi. E’ necessario però che lo strato cromatico sia steso, facendo attenzione che ogni riga di colore sia affiancata alla successiva, senza lasciare spazi vuoti, né sovrapponendole: ciò altererebbe notevolmente il risultato finale. Occorre rispettare l’ordine dei colori indicati nella tabella, qui riportata; inoltre coloreremo con linee in un senso, mentre il successivo colore,  in un altro e nel caso dei terziari, il terzo strato, lo realizzeremo con linee oblique. A tal fine la tabelle iniziale, realizzata con una casella per ogni colore compreso quello finale, è una buona esercitazione, prima di passare al completamento dello schema grafico.

Per far capire meglio come colorare, fornisco i ragazzi di tre regole che  devono rispettare per non sbagliare; essi devono domandarsi:

a)     Tra quali colori fondamentali è il settore che si sta colorando; quindi usare per quell’area, solo quelli;

b)     A quale colore fondamentale è più vicino; sarà questo che dovrà essere dato due volte;

c)      Chi dei due fondamentali viene prima; occorre rispettare la priorità date nella tabella e seguendo il senso di rotazione numerico dello schema, perché la carta assorbe di più, il primo colore che usiamo.

Rimane da colorare il piccolo triangolo centrale, nel quale si riporta in successione i tre colori fondamentali; il colore scuro così ottenuto, viene chiamato bistro e, infine, si ripassano i numeri  con la penna nera, all’esterno dei settori.

Sullo schema concluso si riporta la divisione tra i colori caldi (dal 12 al 2 )  ed i colori freddi (gli altri). Questa realizzazione viene anche chiamata disco di Itten.

 

Il disco delle armonie Per completare lo schema e renderlo così uno strumento operativo, è necessario realizzare un disco di carta  sul quale riportare altre figure geometriche. Su di un cartoncino si disegna una circonferenza dello stesso raggio di quella minore dello schema. Impostando la realizzazione del dodecagono è facile realizzare i triangoli isoscele ed equilatero, il trapezio isoscele, il rettangolo ed il quadrato realizzato sugli assi. Si marcano i bordi come se fossero uno sopra l’altro. E’ possibile ombreggiare con segni diversi, le varie figure per renderle più evidenti.

Si applicano alcuni salvabuchi adesivi, al centro dello schema, davanti e dietro. Dopo aver ritagliato il disco delle armonie, lo si applica sul grafico, tramite un fermacampione, che gli da la possibilità di ruotare.

Le armonie dei colori

Con questo strumento è possibile individuare meglio, i cosiddetti colori complementari, cioè quelle tinte che nello schema si trovano “diametralmente” opposte e che, se “sommate”, ci danno i tre colori primari.

Utilizzando ciascuna figura del disco è possibile trovare quei colori che sono in equilibrio fra loro, cioè , se “sommati” danno i primari nella stessa percentuale (a ciascun numero interessato dai vertici della figura del disco presa in considerazione, si affiancano i colori scomposti che vi corrispondono e si sommano fra loro).

E’ possibile, utilizzare il disco per trovare, 60 condizioni armoniche diverse e valutare le tinte che fra loro si equilibrano; una “logica” dei colori, che rende ancor più interessante la proposta didattica.

 

Verifiche

Diverse sono gli aspetti che si possono valutare. Dal punto di vista grafico si controlla l’uso corretto delle costruzioni di base e la necessaria precisione della realizzazione delle figure geometriche descritte. Nello schema grafico dei colori si può valutare la corretta applicazione delle regole esecutive e del relativo procedimento dato.

Nella realizzazione della tabella dei colori si valuta come le caselle sono state distribuite nel foglio, se sono state ordinate in colonna, se sono state realizzate con l’uso degli strumenti e infine, la correttezza delle sequenze cromatiche con il conseguente rispetto delle tecniche di colorazione già date.

Nella tavola relativa alla realizzazione dello schema di Itten, sono solito valutare la realizzazione delle figure grafiche, il rispetto e l’esecuzione delle tonalità cromatiche ed una valutazione complessiva generale nel quale controllo, l’ordine, la pulizia, i dati inseriti.

Nella realizzazione del disco delle armonie, valuto il rispetto delle misure date (deve corrispondere alla circonferenza piccola dello schema), l’applicazione della realizzazione del dodecagono per la realizzazione delle figure proposte e la loro ombreggiatura, il contorno, realizzato in modo tale da sembrare una sull’altra e la sua applicazione sul disco di Itten realizzato sul quaderno.

Anche l’uso di questo strumento finale può essere valutato, direttamente in classe, chiedendo ai ragazzi  di indicare il complementare di un colore o il controllo dell’equilibrio di varie tinte.

 

Discipline coinvolte

Educazione artistica. Il disco di Itten e la sua storia; la sintesi additiva e sottrattiva; le tonalità cromatiche; la combinazione di più colori; i colori nella pubblicità e nell’uso comune; la stampa a colori; i colori come indicatori (segnali stradali, semaforo, divise, bandiere, prevenzione e sicurezza…). Visita ad un banco colorimetrico di un carrozziere.

 

Bibliografia

AA. VV. “Il fai da te dell’artigianato creativo” ed. Reader’s Digest   Milano 198 pag. 222

 prof. Giuseppe Dini