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IL MUSEO DELL’INFORMATICA DI PENNABILLI

Dalla passione di un professore nasce un gioiello del entroterra pesarese. Un esempio di recupero tecnologico ai fini esclusivamente didattici e storico culturali.

Scendendo dalla cantoniera, la strada che viene da Carpegna, ho incontrato, in mezzo alla nebbia invernale, il suggestivo paese di Pennabilli. A farmi muovere è stato un museo particolare che è situato nella frazione di Ponte Messa: il Museo dell’Informatica.

Nel bar della città ho incontrato il fondatore, ideatore e attuale presidente, il prof. Renzo Baldoni, insegnante di Educazione Tecnica presso la locale scuola media.

Nell’intervistarlo si percepisce subito la passione e l’entusiasmo che trasmette. Amante dello studio e della disciplina che insegna (che il ministro Moratti ha pesantemente decurtato nella nuova riforma scolastica), si è sempre dedicato alla ricerca tradotta anche nella operatività. E’ stato sindaco di Pennabilli e fondatore, nonché primo presidente, del Parco di Sasso Simone e Simoncello.

Così mi racconta come è nato il museo:

“Nel 1975 ho recuperato la prima scheda elettronica, poi il computer ZX80 Sinclair da 786 byte (il primo computer domestico); su questo ci facevo lo studio delle funzioni e siccome allora non erano raffreddati, avevo pensato ad un accorgimento “casalingo”; infatti utilizzavo i piselli surgelati sui quali appoggiavo il computer”. “La vera svolta –aggiunge- me l’ha data un mio allievo mentre distruggeva una calcolatrice solo perché trovata in un fustino della lavatrice. Ho pensato, che dietro questi strumenti c’è una fatica del genere umano di centinaia di anni, che vale la pena mostrare e  far capire. Inoltre, sostengo, che l’uomo fino a 50 anni non ha fatto che potenziare la propria capacità fisica. Col computer oggi si potenzia la mente. Ecco perché questo mondo mi affascina.”

Nel 1990 realizzò nella sala consigliare una Mostra dedicata alle macchine da calcolo, prima pietra del museo didattico di informatica. In quell’occasione era stato invitato ad inaugurare la concomitante e ormai famosa Mostra dell’Artigianato di Pennabilli, Roversi Monaco, rettore dell’università di Bologna, il quale elogiò così tanto l’iniziativa del prof. Baldoni, che l’amministrazione comunale mise a disposizione l’attuale sede di Ponte Messa. Nel 1991 fu inaugurato il museo pensato per le scuole locali, in realtà poi è stato visitato da tutta Italia, da Torino a Bisceglie in Puglia.

Il Museo è attualmente diviso in 2 sezioni.

La prima è dedicata al calcolo, dove si ripercorre tutta la storia della Matematica, anche con esempi di come si contava nell’antichità, ricostruiti fedelmente: l’abaco romano, tavola medioevale di calcolo, i bastoni di Nepero, ricostruiti con ossa bovine, la ricostruzione originale e funzionante della Pascalina del 1627 e ricavata “dall’Enciclopedie di Diderot” .

Sono presenti anche pezzi originali di eccezionale valore storico culturale: due tavolette Sumere ed un cono di fondazione in perfetto stato, del 2450 avanti Cristo. Questi pezzi, con la devastazione subita dal Museo di Bagdad, rappresentano oggi una memoria ancor più importante. La mostra prosegue con un astrolabio arabo, di ottone, del 1450, un compasso di proporzione della Scuola di Galileo Galilei della fine del 1600, il primo regolo circolare parigino Charpentier in lega d’argento, le prime calcolatrici meccaniche fra le quali, la Maccaroni Box che era realizzata utilizzando appunto una scatola metallica per maccaroni e la Brunsviga del 1880.

La seconda parte del museo è dedicata all’informatica: vi sono presenti 300 computers completi e funzionanti, muniti del rispettivo software e dei relativi manuali di funzionamento: dall’IBM System 3, un grosso armadio metallico del peso di 15 quintali, al palmare di oggi. L’insieme dei programmi disponibili è pari a 4,2 Terabyte (una cifra con 12 zeri).

Un pezzo strepitoso che è possibile ammirare, è il prototipo del chip a “logica fuzzy”, un sistema binario con livelli intermedi di risposta, per simulare il comportamento umano e quindi lo sviluppo della cosiddetta intelligenza artificiale.

Il tutto frutto di 25 anni di ricerca e di raccolta in tutta Italia. Come aneddoto, si racconta che il prof. Baldoni è stato anche fermato per 6 ore, scambiato per una spia, alla frontiera di Chiasso, quando si era recato in Svizzera, per ritirare una donazione intera di materiale informatico ed elettronico, degli anni ‘70.

Una caratteristica importante del Museo è la sua fiorente attività culturale con due appuntamenti annuali dedicati all’approfondimento delle tematiche connesse allo sviluppo e alla filosofia  del calcolo. Collaborano con il museo Università italiane e straniere, il CNRS francese, il nostro CNR. Per queste ricerche il museo ha avuto riconoscimenti internazionali segnalati in diverse riviste come quella dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Le scienze, Informatica e Scuola…

Il Museo è sempre aperto alle scolaresche; in questo caso i ragazzi sono seguiti da guide esperte, mentre per gli appassionati, curiosi, famiglie, il museo è visitabile la terza domenica di ogni mese.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare le pagine elettroniche su www.museoinformatica.it e segnalate su ben altri 600 siti scientifici.

Quest’anno c’è una novità: a ottobre ci sarà lo spostamento dalla vecchia sede di Ponte Messa  alla nuova presso l’ex Municipio di Pennabilli.

Da parte nostra non possiamo che fare i più sinceri auguri, nonchè i complimenti al professor Renzo Baldoni, per questa sua eccezionale iniziativa, che vale la pena conoscere e visitare.

Sant’Angelo in Vado 5.3.04

Giuseppe Dini

 

I primati del museo

·        I  “pezzi” più vecchi: due tavolette Sumere ed un cono di fondazione del 2450 a. C.

·        Il più prezioso: la dedica fatta al direttore del Museo da Konrad Zuse, pioniere dell’informatica, che nel 1936 costruì il primo computers a relè.

·        L’unico: un libro del matematico rumeno Jacob con dedica a Mario Villa, famoso matematico bolognese.

·        Il più piccolo:una memoria da un milione di informazioni con dimensioni da 2x4 mm.

·        Il più pesante: il computer IBM System/3 (1970) del peso di 15 quintali.

·        Il più lungo: il numero PI greco con diecimila cifre decimali, occupa una intera parete del museo

·        Il pezzo che è costato di meno: un regolo circolare di Charpentier, acquistato a prezzo ridicolo, perché il rivenditore credeva che interessasse solo carpentieri e muratori.

·        Il più prestigioso: il patrocinio ottenuto dal C. N. R.

·        Il più buffo: la frase “2+2 = 5 per due sufficientemente grande”

·        Il più curioso: due classi di un liceo letteralmente spinte fuori dal Museo dagli insegnanti perché non volevano più uscire.

·        Il più veloce: un chip che esegue 800 miliardi di operazioni al secondo

·        Il più affollato: un chip con 57 milioni di transistors.

 

Le giornate di studio e relative mostre realizzate

·        La storia del calcolo

·        I grandi matematici

·        Un treno di…matematici

·        Le tappe e gli uomini della matematica

·        Il teorema di Pitagora

·        Numeri interessanti

·        I regoli di Genaille

·        La storia dell’informatica

·        Le applicazioni dell’informatica

·        Esploriamo internet

·        La realtà virtuale

·        Il pendolo di Foucault

·        Teneo te, Luna

·        Il software didattico

·        L’informatica nella scuola

·        Professione informatico (In collaborazione col CNRS francese)

·        Il Pi greco: storia e curiosità di un numero affascinante.

·        I frattali: un mondo autosomigliante?

·        La matematica nell’Encyclopédie

·        Le curve famose

·        Per una storia del Calcolo

·        Fare geometria

·        La teoria del tutto: un’unica legge alla base della natura?  

 

 

prof. Baldoni


Il prof. Renzo Baldoni direttore del museo

 

Hard disk

Hard disk anni 1980


IBM system 3


IBM System 3 da 15 quintali

 

uno dei primi Olivetti

 

Uno dei primi Olivetti

 

 

Ram a nuclei di ferrite

 

Prime RAM a nuclei di ferrite

IN

I

Vecchie RAM

Altre RAM

 

Salone ingresso

 

Museo dell'informatica di Pennabilli

 

Regoli Matematici

 

Regolo Charpentier

 

 

Ricostruzione dei Bastoni di Nepero

 

I primati del Museo

 

Mostre e giornate di Studio

 

Come arrivare al Museo

 

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