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Sciopero generale     30 ottobre 2008 Foto

Da Tuttoscuola del 27.10.08, dossier verità sui veri dati della scuola.

Un floppy per la Gelmini

A difesa di Educazione Tecnica

Il sei d'ufficio

 

Parlami  ed io dimenticherò, insegnami ed io ricorderò, fammi partecipare  ed io imparerò.

EDUCAZIONE TECNICA

40 anni fa si chiamava Applicazioni Tecniche maschili e femminili ed era facoltativa come Latino e Musica.

Nel 1976 è diventata Educazione Tecnica, unificata per maschi e femmine. Con la nuova riforma si chiamerà Tecnologia .

In questi anni, la disciplina che insegno ha guadagnato il suo senso culturale, epistemologico, permettendo un fluido rapporto tra la teoria e la pratica, tra la scienza e la tecnologia.

Oggi essa rappresenta il vero approccio verso tutto il mondo del costruito, tra il tecnologico e l’ambiente naturale, si pensi solo all’impoverimento delle risorse e di quanto è possibile fare per la salvaguardia del territorio, con sistemi impiantistici e con l’educazione del cittadino. La tecnologia è una disciplina della contemporaneità, della trasformazione e dell'artificiale . E’ insegnata in tutti i paesi europei e da pochi anni è stata inserita nel curricolo scolastico dell’Argentina e del Belgio.

Educazione Tecnica ha tante possibilità.

Ecletticità: può spaziare campi diversi si pensi solo a quanto è vasto il mondo del costruito, ai lessici specifici utilizzati, alle soluzioni tecnologiche adottate, quante novità offerte e da offrire agli allievi. Anche per l’insegnante argomenti nuovi da proporre, oggi facilmente più documentabili rispetto al passato; certo spetta a lui fare da trasduttore e offrire un percorso intuibile e di facile approccio per i ragazzi.

Rapporto tra la teoria e la pratica: il vedere realizzato quanto appreso in classe attraverso modelli operativi concreti che si rifanno agli argomenti conosciuti è edificante per gli stessi ragazzi. Inoltre sulle loro realizzazioni possono non solo verificarne la funzionalità, ma fare misure, calcolare, verificare la correttezza di quanto progettato. Mi piace riportare spesso con i ragazzi una frase del fondatore degli scouts Baden Powell: “Se ascolto dimentico, se osservo ricordo, se faccio imparo” che è riconducibile alla frase di Benjamin Franklin.” Parlami, ed io dimenticherò, insegnami, ed io ricorderò, fammi partecipare, ed io imparerò. “

Senso critico: la conoscenza degli aspetti tecnologici, gli accorgimenti adottati per arrivare a soluzioni, si pensi a tutto il settore del sistema impiantistico dedicato alla tutela dell’ambiente, alle filiere energetiche e relative problematiche, alla conoscenza dei diritti del cittadino e del consumatore, allenano i nostri ragazzi ad essere gli adulti del futuro, a muoversi nella burocrazia, ad affrontare i problemi quotidiani. Ma forse è proprio questo che non si vuole.

Rapporto tra la scuola ed il territorio: le visite guidate agli impianti di diverso genere, alle fabbriche, agli enti e uffici  pubblici, alle fattorie con tutte le loro attività, ai vari tipi di ambienti naturali, animano la scuola stessa, sono proposte che non solo hanno ricadute per Ed. Tecnica che le attua, ma anche per le altre discipline, si pensi alle relazioni, alle documentazioni acquisite che possono diventare audiovisivi o multimediali con il relativo lavoro connesso.

L'arte del "saper fare" sta sparendo e con esso anche il sentirsi creativi. Oggi sempre più imperversa il senso dell'apparire. Gli stessi Istituti professionali nati con l'intento di orientarsi al "saper fare", hanno ridotto notevolmente le ore di officina e laboratori, penalizzando fortemente il passaggio della creatività del "questo l'ho fatto io"; le attività pratiche hanno lasciato il posto ad informatica come se questa fosse il toccasana per la scuola ed i nostri giovani. Non mi si fraintenda, credo che oggi il computer sostanzialmente sostituisca la vecchia macchina da scrivere, con la possibilità in più, di entrare in tutte le vetrine del mondo (Web) tra le quali però è necessario imparare a scegliere. E’ e deve rimanere uno strumento utile, ma pur sempre uno strumento. Lo stesso articolo che sto scrivendo è fatto e sarà spedito con il computer, ma credo che si stia rischiando di idolatrato con tutta questa eccessiva richiesta che se ne fa. Con  Educazione Tecnica, è possibile smontarlo, conoscerne le varie parti, riassemblarne uno vecchio, per farne un’unità operativa autonoma, comunque utilizzabile, utilizzare sistemi operativi alternativi a quelli proposte dalle grandi multinazionali del settore.

Per ritornare alla scuola media, essa ha già la possibilità di fare i laboratori, senza creare scompigli di sorta: ha le Educazioni, artistica, musicale, fisica (anche loro avranno nella riforma un decremento), tecnica, che erano state pensate anche per questo. Gli stessi consigli di classe sono staff autonome che posso fare tutti i progetti possibili con un po’ di fantasia e di disponibilità.

Educazione tecnica