Egregio signor Ministro,
scrivo per sollecitarle ancora il problema di Educazione Tecnica nella scuola media di 1° grado.
Ho letto delle sue numerose iniziative sulle quali, mi permetto di esprimere la mia opinione.
La circolare relativa alle iscrizioni, tiene presente in maniera evidente la lingua straniera, per la quale dedica un evidente spazio esplicativo.
Eppure non ho trovato niente per Educazione Tecnica, che rimane così com’è, nel limbo delle dimenticate, alla mercé di dirigenti poco attenti o vessatori. Se prova ad informarsi, sentirà che proprio su questa disciplina i comportamenti sono i più strani: c’è chi fa un’ora di tecnologia, una di laboratorio ed una di informatica, chi ancora due sole ore, una di tecnologia ed una di informatica o laboratorio opzionale, la terza a disposizione; gli stessi incaricati annuali vengono assunti sul solo organico di due ore e non tre e addirittura qualche dirigente pretende anche di dire quale argomento debba essere svolto, vagliando le programmazioni ed assegnando le unità didattiche a scienze.
Certo è, che non solo si dimenticano i programmi ministeriali relegandoli al passato, ma si va contro anche a quella che viene definita libertà di insegnamento. Che dire poi delle indicazioni nazionali che in un primo momento lei stesso ne aveva sostenuto l’inapplicabilità; ora apprendo che si rivogliono riportare in un sistema di programmazione autonoma lasciata ai singoli istituti, alla decisione degli insegnanti maggioritari, il tutto senza minimamente sentire chi fa scuola.
A dire il vero ho letto del www.progettoascolto.net, una bella iniziativa, ma limitata a poche scuole, lasciata ad una parte di insegnanti, allargata alle famiglie. Peccato queste limitazioni, su scuole e personale mirati.
Per tornare alla disciplina che insegno, ho notato che ha istituito una commissione per le scienze e la tecnologia, il cui presidente è Luigi Berlinguer. C’è la presenza di diverse personalità, anche tecnologi, una sola insegnante delle superiori, nessuno della scuola media di 1° grado.
Vorrei che si tenesse conto che Educazione Tecnica è una disciplina nuova: ha poco più di 40 anni; ha faticato ad acquisire un senso epistemologico, manca di una storia culturale assodata, non certo confrontabile con le discipline classiche, ma che in questi anni ha notevolmente rafforzato le sue strutture grazie ad insegnanti impegnati, non certo grazie alle scuole che via via nel tempo hanno abbandonato i laboratori di attività pratiche.
Non si può tentare neanche, di fare un connubio tra scienza e tecnologia; “le scienze studiano le leggi che regolano la Terra e l’Universo”; “la tecnologia studia i materiali, per ricavarli, trasformarli e le macchine più adatte allo scopo”; “la Tecnica applica le leggi scientifiche ai bisogni dell’uomo” e qui c’è tutto quello che è sperimentazione, analisi progettuale, verifica, collaudo, critica. Sono le definizioni che gli allievi della classe prima hanno nel loro quadernone.
Ritengo che se vogliamo far scoprire il valore della Tecnica, così come lei ha lodevolmente fatto, rilanciando gli Istituti Tecnici, dobbiamo intanto incominciare dalla scuola media di 1° grado, capire che questa disciplina ci permette di interagire col costruito e che più di ogni altra, ci consente di far lavorare le mani dei nostri studenti, in maniera ragionata; solo così si può anche essere critici delle stesse realizzazioni degli uomini e non solo fermarsi ad idolatrare la tecnologia, così come si rischia di fare con l’informatica.
Una scelta importante per i nostri allievi, che in questo periodo consumistico, hanno perso il gusto del fare. La nostra società non può pensare di proseguire con questo trend economico, il cui limite è contenuto nella stessa disponibilità di risorse del pianeta; per questo credo dobbiamo incominciare di nuovo con i nostri ragazzi a riprendere in mano qualche attrezzo, a sezionare qualche vecchio elettrodomestico, per capirne il funzionamento, recuperarne le parti funzionanti e soprattutto farli sentire soddisfatti di quanto hanno realizzato: è ciò che permette Educazione Tecnica.
In conclusione le chiedo almeno, di spiegare attraverso una sua circolare il giusto utilizzo, all’interno delle scuole medie di 1° grado degli insegnanti di Ed. Tecnica per il prossimo anno scolastico, in attesa di altre sue definitive decisioni, che permettano il recupero totale di questa disciplina.
La ringrazio
per l’attenzione.
Sant’Angelo in Vado 26.01.2007
Giuseppe Dini