Obiettivi
1.
Saper distinguere le forme di energia non rinnovabile da quelle
rinnovabili
2.
Riconoscere le varie energie sfruttate dall’uomo
3.
Saper riproporre le caratteristiche principali delle nuove forme
energetiche meno conosciute
4.
Analizzare lo scambio energetico e le caratteristiche tecnologiche di
centrali termoelettriche ed idrauliche.
5.
Riconoscere l’importanza delle agevolazioni statali per la diffusione
delle risorse rinnovabili.
Contenuti
Le
forme di energia utilizzate dall’uomo, tradizionali e di ricerca, rinnovabili
e non.
Le
fonti energetiche meno conosciute: biogas, moto ondoso e maree,
gassificazione scarti legnosi, recupero energetico.
Le
centrali termoelettriche, scambio energetico, le parti principali cui è
realizzata.
Le
centrali idroelettriche, scambio energetico, differenze tra le diverse turbine
utilizzate.
Gi
incentivi previsti dal Piano Energetico Nazionale.
Metodo e attività
Sono solito presentare l’argomento “Energia” utilizzando una vasta serie di diapositive che ho preparato nel tempo, nelle quali ho raccolto, non solo le fonti tradizionali, ma anche quelle meno usuali o di tipo sperimentale. Foto scattate durante le visite guidate o schemi ricavati da riviste specifiche, mi permettono di coprire in maniera molto aggiornata la vastità energetica sfruttata dall’ingegno umano.
Utilizzo
anche una serie di filmati predisposti o realizzati durante le visite guidate ed
anche diversi ipertesti che la scuola ha a disposizione.
Nel
frattempo invito i ragazzi a curare una raccolta monografica in tema energetico,
per approfondire gli argomenti, analizzare situazioni alla luce delle conoscenze
possedute, per presentare anche agli esami,
interventi legati all’attualità.
La maggior parte delle risorse energetiche proviene dal sole, escludendo l’energia geotermica ed energia nucleare, entrambe derivate dalla formazione della Terra, residue del Big Bang iniziale.
Dal
sole derivano anche le energie fossili, frutto di lentissime trasformazioni ad
alta pressione e temperatura, di interi ecosistemi inglobati nel sottosuolo, a
causa di rilevanti sconvolgimenti sismici ai primordi della vita sulla Terra.
Il
sole
Qui
faccio notare ai ragazzi, di come non esista una sostanziale differenza tra la
parabola che muoveva la prima tipografia solare nel 1882 a Parigi e le attuali
parabole riflettenti della Magneti Marelli, capaci di produrre 4 Kw elettrici.
E’ passato circa un secolo, tutto dedicato all’utilizzo del petrolio e
derivati, e ben poco si è fatto per lo studio dello sfruttamento del sole. La
tecnologia oggi comunque ci permette di utilizzare una vasta varietà di
pannelli capaci di sfruttare l’energia del sole (piani ad assorbimento, a
profilo parabolico e parabole riflettenti, centrali a riflessione multipla e,
frutto dell’elettronica, le celle fotovoltaiche, che convertono la luce solare
in elettricità).
Schema tratto da “Energia e Agricoltura” di Jean-Roger Mercier ed. Muzzio 1980 Padova, pag104
Il biogas è una
miscela di metano (60÷70%
) con altri gas ricavata dalla fermentazione anaerobica (assenza di ossigeno) di
sostanza organica. E’ una fonte sempre più importante perché permette di
ottenere dai liquami di scarico urbani, zootecnici, industriali, oltre alla
mineralizzazione di queste sostanze e quindi un più efficace sistema di
smaltimento e/o utilizzo, anche gas infiammabile da utilizzare in azienda, nello
stesso impianto di depurazione. Per poter fare questo occorre portare i liquami
contenuti in appositi digestore, alla temperatura di 40 gradi, alla quale si
attivano i batteri metaniferi. Questo sistema è conveniente per depurare gli
scarichi di città oltre i 100.000 abitanti (vedi n° 8 dell’1.1.2000 di Scuola e didattica “Gli scarichi
liquidi” classi seconde)
L’innalzamento delle onde nel mare è utilizzato per muovere piattaforme composte da parti incernierate (o anche navi intere munite di snodi pieghevoli), che oscillando provocano il movimento di fluidi (aria o olio idraulico), utilizzati per la rotazione dei generatori. Si tratta di esperimenti che sempre più oggi mostrano la loro efficacia.
L’unico
impianto che sfrutta il dislivello delle maree, è stato costruito sulla foce
della Rance in Francia. Con l’innalzamento del livello del mare, si riempie il
lago realizzato sull’estuario del fiume, facendo funzionare le turbine. Con la
bassa marea si scarica l’acqua dal bacino verso il mare utilizzando le stesse
turbine mosse in senso opposto. Nel mondo ci sono oltre 24 siti adatti a questo
tipo di sfruttamento.
Gruppi
elettrogeni costituti da un motore a scoppio che muove un generatore elettrico,
sono trasformati in impianti di cogenerazione (generare con...). La Fiat ha
realizzato un gruppo definito TOT.E.M (Total Energy Modul) che produce 15 kw
elettrici e 38,5 Kw termici, recuperando il calore dal raffreddamento del motore
e del generatore, dal raffreddamento dell’olio lubrificante, dai fumi di
scarico, portando il rendimento complessivo della macchina al 92%. Oggi tale
applicazione viene effettuata anche su grossi gruppi Diesel (vedi
n°8 dell’1.1.2000 di Scuola e Didattica “Gli scarichi liquidi”).
L’Enea
ha realizzato un gasogeno capace di fornire gas infiammabile (ossido di
carbonio) da pezzi di legname di scarto, bruciati in povertà di ossigeno. Il
gas prodotto, depurato, viene inviato ad un motore a scoppio collegato ad un
generatore. Si tratta della versione moderna dello stesso sistema utilizzato
nell’ultimo periodo bellico e anni successivi, per far muovere gli automezzi
adibiti ad uso civile, sprovvisti di benzina.
Dalla
fermentazione di sostanze zuccherine di scarti agricoli, è possibile ottenere
alcool utilizzato come combustibile automobilistico sia direttamente, che
miscelato con la benzina: è ciò che avviene in Brasile con gli scarti di canna
da zucchero e manioca, dove con il 2% delle terre coltivabili, si è garantita
l’autosufficienza di combustibile.
Sono centrali dove l’acqua distillata viene portata allo stato di vapore che viene inviato a delle turbine collegate a generatori elettrici. Le caldaie a vapore sono riscaldate da combustibili fossili (in Italia devono poter bruciare in alternativa, tre combustibili diversi); il ciclo del vapore è chiuso, infatti all’uscita della turbina esso viene raffreddato e riportato allo stato liquido nei condensatori, tramite acqua proveniente da fiumi, dal mare o da torri di raffreddamento, per poi essere ripompato di nuovo nella caldaia.
Anche
le centrali nucleari, sono di tipo termico; la caldaia è sostituita da un
reattore nucleare dove nei suoi innumerevoli pozzi vengono calate barre di
uranio arricchito, che interagendo fra loro provocano il riscaldamento del
fluido termovettore. In Italia dopo il referendum del 1987, le centrali nucleari
civili, di Caorso, Trino Vercellese, Latina, Garigliano, sono state chiuse.
Una
tra le prime nazioni a sfruttare l’energia della terra, l’Italia utilizza
l’energia la geotermia soprattutto nella zona di Larderello, del Monte Amiata
in Toscana e nell’alto Lazio. La caldaia di questo tipo di centrale
termoelettrica è naturale e si trova a circa tremila metri nel sottosuolo;
l’acqua piovuta o spinta attraverso dei micropozzi disposti intorno all’area
della centrale, raggiunge il magma e si trasforma in vapore che viene estratto
attraverso apposite perforazioni e sfruttato in impianti termoelettrici.
Anche
le centrali eliotermoelettriche sono realizzate come una centrale termica
tradizionale, dove la caldaia è montata su una torre, verso la quale convergono
i raggi solari riflessi da una moltitudine di specchi montati su degli eliostati
ad inseguimento automatico: ad Adrano in Sicilia la superficie riflettente copre
un’area di 1 ettaro per 1 Mw di potenza, mentre la “Solar One” nel deserto
dell’Ohio, ben 10 ettari sviluppati a 360° intorno alla torre-caldaia con uno
sviluppo di 10 Mw elettrici.
Sono
dei motori funzionanti ad acqua: trasformano l’energia cinetica del flusso, in
energia motrice rotativa. Per le caratteristiche costruttive ne distinguiamo di
4 tipi diversi: Pelton, Francis, Kaplan, Ossberger (Michell-Banki).
Le Pelton sono adatte per alti dislivelli, basse portate d’acqua, elevata velocità di rotazione; le Francis sono a pale fisse elicoidali, devono funzionare per il dislivello cui sono state progettate e realizzate; le Kaplan sono turbine lente a basso dislivello ed alta portata; inoltre possono avere le pale a passo variabile per adattare la portata alla potenza richiesta. Le turbine Ossberger (Michell-Banki) sono turbine a flusso radiale applicate su portate abbastanza variabili, dato il suo particolare tipo di distributore capace di sezionare fino ad un terzo del getto d’acqua.
Grafico tratto dall’opuscolo della Ossberger
Il
Piano Energetico Nazionale, presentato attraverso le leggi n° 9 e 10 del
9.1.91, ha confermato una serie di interventi a favore delle risorse
rinnovabili, già anticipate dalla L. n° 308 del 1982. E’ stato di fatto
abrogato il monopolio dell’Enel, quale produttore unico di energia, favorendo
la libera produzione energetica da fonti rinnovabili quali: sole, vento, acqua,
geotermia, maree, moto ondoso, da trasformazione di prodotti vegetali e rifiuti
organici, cogenerazione. La libera produzione, viene concessa fino ad un limite
di 3 Milioni di watt elettrici, per la quale sono destinati sostanziosi
contributi.
Verifiche
I
vari materiali audiovisivi utilizzati per la presentazione energetica, saranno
oggetto di relazioni da parte degli allievi e di relativa verifica. Così pure
le visite guidate ai piccoli impianti di produzione energetica saranno motivo di
controllo di quanto appreso.
Per quanto riguarda la verifica generale possono essere proposte le seguenti domande, inerenti le unità didattiche trattate.
1.
Quale è la sorgente primaria delle energie utilizzate sulla Terra
2.
Come si distinguono le energie rinnovabili dalle non rinnovabili
3.
Da quale particolare processo è dovuta la formazione dei combustibili
fossili
4.
Cosa è necessario per ottenere la fermentazione di biogas dalla sostanza
organica
5.
In quale regione della Francia è situato l’impianto mareomotrice:
perché
6.
A cosa serve il condensatore nelle centrali termoelettriche
7.
Quale è la differenza tra una centrale termoelettrica tradizionale ed
una geotermica
8.
Indica le trasformazioni energetiche che interessano una centrale
idroelettrica
9.
Esprimi le caratteristiche e differenze tra le varie turbine idrauliche
conosciute
10. Indica alcune delle forme di energia da te conosciute ed in fase di sperimentazione.
Multipli
incontrati e utilizzati per esprimere
Energia e Potenza |
||
Nome |
Simbolo |
Moltiplicatore |
kilo |
k |
103 |
mega |
M |
106 |
giga |
G |
109 |
tera |
T |
1012 |
Scienze può intervenire presentando una valutazione di impatto ambientale
delle varie fonti energetiche analizzando le varie problematiche, con
particolare riguardo all’effetto dei fumi discarico delle termoelettriche,
alla realizzazione di enormi bacini idraulici, allo stoccaggio e smantellamento
delle centrali nucleari
Geografia può presentare le forme energetiche particolari e loro risvolti
economici, di alcuni paesi, quali in biogas in India, alcool in Brasile, la
dislocazione delle grandi dighe sul Nilo e sul fiume Azzurro, i fattori
meteorologici che hanno determinato la ricaduta radioattiva della centrale
nucleare di Chernobyl.
Storia può intervenire presentando l’antica tassa sul macinato ad acqua, il
periodo dell’industrializzazione, i combustibili
usati in periodo autarchico, l’uso del nucleare, e ricercare presso gli
archivi pubblici della propria zona, i vecchi mulini o gli opifici che usavano
la forza motrice dell’acqua.
Lingua Straniera presenta
la situazione energetica delle proprie nazioni, l’area della Rance e della
Normandia a forte escursione di maree, le zone dei mulini a vento, gli impianti
di trattamento di combustibile nucleare, le miniere di carbone, le piattaforme
di trivellazione degli idrocarburi. Inoltre si può scrivere in lingua alla
ditta Ossberger ed altre, chiedere di ricevere i propri opuscoli in francese,
inglese e tedesco e attivarsi per la corretta interpretazione.
Religione può fare un richiamo al prefazio 6° della domenica ordinaria,
presentare i discorsi di Giovanni Paolo 2°, del 13.5.86 ai giovani di Ravenna
dopo l’esplosione di Chernobyl, ai lavoratori Enel di Torre Valdaliga Nord
sull’Osservatore Romano del 20.3.87, alla Pontificia Accademia delle Scienze
sull’Oss. Rom. del 4.11.94 a proposito delle energie rinnovabili nel terzo
mondo.
Bibliografia
Debeir Deléage Hémery “Storia dell’energia”
ed. Sole 24 Ore 1987 Milano
Quilici Galluzzi “Uomo Ambiente Energia” ed. ENI
1987 Roma
Miles Litvinoff “Il primo atlante di Gaia” ed.
Zanichelli 1996 Bologna
Dermot McGuigan “Energia dell’acqua a piccola
scala” ed. Muzzio 1980 Padova
Bernard Lagrange “Il biogas” ed. Longanesi 1981
Milano
Cd Rom “EcomeEnergia” progetto didattico per la
Scuola Media ENI 1998
Cd Rom “ Energia per l’ambiente” ENEA 1998
Cd Rom “ Il mondo in cui viviamo” Mani Tese 2000
Sant’Angelo in Vado 26.8.00
Prof.
Giuseppe Dini