R come Riciclo, Riuso, Recupero e RESTAURO
Le motivazioni ed i contenuti didattici di questa attività, si possono ritrovare in quella precedente. I motivi che mi hanno spinto a dare un particolare rilievo agli aspetti manuali applicativi, sono stati sia il fatto che la classe si presentava con individui difficilmente coinvolgibili a livello teorico, sia per la difficoltà generale della classe stessa ad impegnarsi nella didattica scolastica sulla quale appariva piuttosto dispersiva e con risultati nel complesso deludenti. In questa maniera sono riuscito a ottenere risultati pratici visibili di cui gli allievi stessi sono stati contenti e di utilizzare questi, al fine di stimolarli nell'approfondimento teorico.
La collega di educazione artistica ci ha rimediato questo vecchio tavolinetto, nella casa di campagna, soggetto alle intemperie, al logorio del tempo ed alla pessima manutenzione usata. Il tavolo era stato verniciato con uno smalto color nocciola, riportava alcune struccature di fondo bianche e per il suo fissaggio e rinforzo erano stati usati solo chiodi.
Così appare come era prima del nostro intervento.
Così è stato proposto nel suo restauro finale.
Qui si notano i fori lasciati dai vecchissimi chiodi di forma piramidale allungata, con le grosse teste grezze.
Ci siamo preoccupati di conservarli, essendo questi molto vecchi e consumati dalla ruggine.
Con la colla abbiamo rinforzato e riparato la fasciatura laterale del tavolo, utilizzando appositi sergenti da falegname e mettendo delle asticelle di legno tra le prese, per evitare danni al tavolo.
Le gambe, a causa dei chiodi risultavano spaccate in senso longitudinale; una in particolare aveva più fratture, perciò dopo essere stata incollata con vinavil, è stata serrata con più sergenti.
La parte della gamba che va sotto il tavolo, ha necessitato di un lavoro certosino di incollaggio di varie parti, come si vede da questo particolare.
I fianchi sono stati tutti e quattro smontati per eliminare i chiodi; qui si notano i fori rimasti.
Prima è stato incollato e fissato il fascione laterale e su questo sono state fissate le gambe con il rispettivo cuneo di rinforzo, il tutto utilizzando solo la colla polivinica da falegname.
Si è proceduto per la stessa operazione, su tutte e quattro le gambe del tavolo. Anche il cassetto è stato incollato nel fondo e gli è stata rifatta una tavoletta mancante.
Utilizzando legnetti sagomati opportunamente, colla e stucco denso cerato si sono otturati i fori, quindi la settimana successiva si è provveduto prima al passaggio con il mordente color noce e, in seguito, si sono stese su tutte le parti del tavolo due strati di rifinitura cerata.
Un volta essiccata la rifinitura cerata, si è passata la lana d'acciaio, che ci ha permesso di levigare le impurità della vernice e di rendere opaca la superficie. Qualche ragazzo ha fatto l'errore di spingere troppo in alcune parti del tavolo, arrivando allo strato di impregnante, rendendo così più chiare le parti interessate.
Ecco quindi che il nostro tavolo è pronto per la lucidatura con la cera marrone da mobili; questa viene stesa con il pennello, tolta e lucidata con panni di lana. Il motto imperante in quel momento è stato: "Dai la cera, togli la cera..."!
E' necessario comunque controllare tutto e fare gli ultimi ritocchi.
Ci è stata data anche una vecchia credenza scolapiatti. Era stato chiesto di chiuderla tutta e di riportarla color legno; qui siamo nella fase di sverniciatura, che sulle parti piane è stata fatta col frullino munito di disco carteggiante, mentre nelle cornici si e fatta a mano con carta vetrata, al fine di non rovinarle.
Qui è mostrata completa e finita.
Lo sportello dello scolapiatti, è stato realizzato con un multistrato da 10 millimetri, al quale, per decorazione, abbiamo aggiunto delle cornici in tutto il suo perimetro. Dato che appariva vuoto, abbiamo inserito un pannello di rovere, sul quale abbiamo fresato le iniziali della coppia proprietaria. Questa è la fase di incisione.
Così la stessa appare nella sua esecuzione finale. Le lettere e le decorazioni sono state annerite con il pirografo. Allo sportello abbiamo aggiunto un pomo di legno, per sostituire la vecchia maniglia nichelata.
L'interno della scolapiatti, in basso, è stato chiuso sia nella parte posteriore, che in quella di appoggio. Per salvaguardare l'integrità antica del mobile, queste parti sono state fissate solo con dei chiodi, facilmente rimovibili.
Le cornici particolarmente delicate, hanno richiesto molta cura. I ganci di ferro, per appendere il mobile, sono stati riparati con la saldatrice elettrica e quindi riutilizzati.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Il motto di Educazione Tecnica "Imparare facendo" è stato effettivamente applicato in tutta questa attività.