Oggetto: Nuova versione risposta

   Da: "Nicola Rossi" <nicola.rossi@istruzione.it>

     A: <giuseppe.dini@istruzione.it>

   Data: Gio, Giugno 16, 2005 4:09 pm

 

 

Gentile professore, (a rettifica della precedente risposta)

 

 

in relazione alla sua e-mail indirizzata al ministro Moratti riguardante la

trasmissione "Porta a Porta"  di martedì u.s., le fornisco le seguenti

notizie:

 

la legge 28 marzo 2003, n.53, recante la "Delega al Governo per la

definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali

delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale" pone,

per la parte che qui interessa, a sostegno delle tecnologie multimediali

l'alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche al fine di incoraggiare e

sviluppare le doti creative e collaborative degli studenti con il

conseguente adeguamento dei piani di studio relativi all'insegnamento della

materia afferente alla tecnologia multimediale e informatica, sempre nel

rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche.

In considerazione, comunque, delle opportunità di modifica che la legge

consente, gli uffici competenti ministeriali stanno valutando se esistono

situazioni meritevoli di revisione, tra le quali anche la posizione degli

insegnanti di educazione tecnica, nell'ambito del primo ciclo scolastico

della scuola media.

 

                            Nicola Rossi

                Capo Segreteria del Ministro Istruzione

 

----- Original Message -----

From: <giuseppe.dini@istruzione.it>

To: <nicola.rossi@istruzione.it>; <uffstampa@istruzione.it>

Sent: Thursday, June 16, 2005 2:36 PM

Subject: porta a porta e ed. tecnica

 

 

> Egregia Signora Ministro,

> sono un insegnante di Educazione Tecnica con 31 anni di servizio. Mi

> permetto di riscriverle dopo aver assistito alla Trasmissione "Porta a

> Porta" di martedì scorso.

> A dir la verità le ho più volte scritto, senza avere alcuna risposta,

> chiedendole perché è stata tolta la disciplina che insegno; credo che sia

> un mio diritto ricevere almeno un cenno di riscontro.

> Ma non sono qui per replicare nei suoi confronti; voglio solo appellarmi

> al suo ultimo intervento, nella trasmissione: siamo qui per cercare di

> fare del nostro meglio per i nostri ragazzi,  per i nostri figli.

> Ebbene credo fermamente che la disciplina che insegno eclettica per

> eccellenza possa stimolare non solo la loro attenzione, ma anche la loro

> intellettività, la loro fantasia, la loro capacità di fare, il gusto della

> conoscenza.

> Non sto qui ad elencare le svariate possibilità che essa può dare. Si

> consideri solo la scuola aperta al territorio: ebbene educazione tecnica

> ha da sempre portato i ragazzi alla visita di impianti di produzione

> energetica, di trattamento ambientale (potabilizzatori, depuratori,

> recupero rifiuti.), nelle fabbriche, nelle industrie alimentari, negli

> uffici pubblici, nelle strutture della Protezione Civile.

> Credo se molti miei colleghi hanno ridotto la disciplina al solo disegno

> tecnico che comunque ha le sue valenze, ciò sia sbagliato, ma le

> responsabilità vanno date anche ad una scuola che ha trascurato il

> rapporto tra la teoria e la pratica inondando di "didattichese" anche

> questa disciplina un pò atipica rispetto alle altre: la conseguenza è

> stata la perdita dei laboratori dove svolgere le esperienze pratiche, il

> rifugiarsi nella sola teoria, l'uso delle tavole di disegno tecnico.

> D'altra parte va detto però che molti altri colleghi hanno continuato a

> essere aggiornati sulle tecnologie seguendo e portando a scuola l'utilizzo

> del computer e di altri sistemi innovativi: io stesso nel 1988 alla scuola

> media Gandiglio di Fano sono stato il promotore di una sperimentazione

> ministeriale il cui obiettivo è stata la realizzazione di TV scolastica

> che ha continuato a trasmettere nel territorio comunale per altri anni

> fino all'avvento della legge Mammì, sulle radiocomunicazioni.

> Comunque una sorta di competenze acquisite e di esperienze sul campo che

> hanno reso forte ed appetibile questa disciplina, una ricca esperienza che

> la sua riforma rischia di cancellare e che nessun percorso universitario

> potrà mai dare.

> Quando nel progetto ARION dell'IRRE dell'Emilia Romagna nell'ottobre 1999,

> presentai con diapositive  e modelli pratici le mie attività svolte con i

> ragazzi, assieme a quelle di altri colleghi di Ed. Tecnica, agli

> insegnanti e dirigenti scolastici tedeschi, polacchi, spagnoli, francesi e

> olandesi, questi rimasero così colpiti di quanto riuscivamo a fare nella

> scuola italiana.

> Mi appello a lei perciò affinché ci sia una sua considerazione in merito

> alla Educazione Tecnica; per meglio far capire quanto questa può fare, la

> invito a consultare il mio sito che ho curato appositamente,  dopo la sua

> riforma, dove ho inserito una serie di attività proposte alle mie classi

> ed utilizzabili dai miei colleghi.. Nessuna pretesa da parte mia, se non

> di rendere visibile ciò che è Educazione Tecnica.

> Il sito è www.educambiente.it, non è testato, ne graficamente curato, ma è

> ricco delle attività da me condotte soprattutto a scuola. Vi troverà anche

> le lettere da me a lei indirizzate, gli articoli realizzati per la difesa

> della disciplina.

> La ringrazio per la sua attenzione, attendo sempre una sua risposta.

>

 

 Sant'Angelo in Vado 16.6.05

>

> Prof. Giuseppe Dini

> Docente di Educazione Tecnica

> I. C. S. "Bramante" Fermignano PU

 

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