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Le
scelte in campo energetico dipendono principalmente da due fattori;
l'effettiva
convenienza economica per la comunità e l'impatto ecologico
LO
SCALDA ACQUA SOLARE
di
Giuseppe Dini*
L'idea di utilizzare il
sole per il riscaldamento dell'acqua non è nuova ed un pò tutti noi ci siamo
cimentati con qualche soluzione dalle più semplici a quelle più sofisticate,
per ottenere l'acqua calda; dalle damigiane di vetro scuro, a serbatoi dipinti
di nero, di fogge e materiali diversi. Quelle che qui vi propongo, sono
soluzioni da me adottate e realizzate, sia a scopo dimostrativo, che per un vero
utilizzo diretto; indicherò i materiali e qualche accorgimento tecnologico per
il collegamento all'impianto idraulico.
Nel 1978 ero
uno degli animatori di una comunità di persone, situata nei pressi del paese
dove abito; nel restaurare l'edificio, al momento di rifare il bagno avevamo
montato un boiler a legna da 80 litri per poter avere dell'acqua calda per la
doccia. Fin d'allora mi interessavo di energie alternative ed avevo pensato alla
costruzione di un pannello solare economico, da realizzarsi con il materiale che
avevamo a disposizione. Per approvvigionarci di acqua da una vecchia fonte
lontana, avevamo utilizzato diverse centinaia di metri di tubo di pvc nero.
Quando ci
allacciammo all'acquedotto comunale, avevamo a disposizione il tubo nero e l' esperienza
del fatto che l'acqua della fonte veniva riscaldata dal sole perché la linea
precaria non era stata interrata. A questo punto con delle assi di legno, di
recupero ovviamente, ho realizzato una scatola con dei lati da 1 m per 1 m. e
con un bordo di appena 12 cm. All'interno di questa ho appoggiato avvolto a
spirale il tubo di pvc (si trattava di un tubo di diametro esterno di 18 mm,
interno 16 mm, del tipo a bassa pressione 6 atm. e facilmente arrotolabile).
L'ingresso era dato dall'inizio della spirale e l'uscita dalla fine, al centro
del collettore. La tubazione era fissata con delle aste di legno incrociate.
All'interno della scatola, sotto la tubazione, avevo messo un pannello di
isolante rigido. Per la copertura trasparente, l'unico acquisto ho utilizzato
una pellicola di polietilene ad alta trasparenza chiamata commercialmente
"cristallina", dal costo modesto, con la quale ho provveduti ad
avvolgere anche tutto il pannello per garantirne una protezione dagli agenti
atmosferici.
Il collettore
so lare
così ottenuto aveva i seguenti dati tecnici: 0,75 mq. di superficie (è, a
tutti gli effetti, una corona circolare), una lunghezza complessiva del tubo
utilizzato di circa 20 m. per un contenuto di 3 litri di acqua. Ho realizzato
così 3 di questi pannelli che sono stati collegati in serie per una superficie
complessiva di 2,25 mq. Vediamo il collegamento idraulico. Dal momento che la
tubazione era tutta in materiale plastico ho pensato di riscaldare direttamente
la stessa acqua del boiler, senza usare quindi uno scambiatore, ne' un doppio
circuito e relativi dispositivi; la tubazione era idonea per sopportare
egregiamente la pressione di 2 atm. dell'impianto idraulico. L'andata del
collettore era collegata tramite un pezzo idraulico a T ed una saracina,
sull'acqua calda del boiler; dal tappo di scarico sul quale avevo montato una
pompa di circolazione, prelevavo il ritorno per il pannello. La pompa è
necessaria perché questo collettore non garantisce la circolazione naturale.
Ultimo problema da risolvere erano le bolle d'aria che si formavano su ogni
spirale; al momento del collegamento si appoggiavamo i collettori a terra
orizzontalmente e lasciata l'andata scollegata si faceva scorrere acqua dal
ritorno, fino a quando il getto era continuo; a quel punto si ripristinava il
collegamento e l'impianto era pronto. Alla mattina si accendeva la pompa per
spegnerla al tramonto. I pannelli solari, appoggiati nel piazzale davanti
all'abitazione, ci hanno garantito così acqua calda a 70 gradi circa, per
diverse estati. Di quei pannelli ne conservo ancora uno in ottimo stato per
usarlo a scopo didattico.
In
occasione dei campeggi scout, ero solito portami dietro, nel mio pulmino, oltre
che diversa attrezzatura, anche un bollitore di quelli di tipo elettrico o anche
a legna, della capacità di 80 o 100 litri, "svestito" dell'involucro
di arredamento e dell'isolante e dipinto di vernice nera opaca. Montato
leggermente inclinato a sud, vicino alla fonte, ricoperto da un telo trasparente
distaccato da dei tondini di acciaio arcuati, avevamo acqua calda ed un piccolo
impianto dimostrativo solare.
Anche nella scuola di Fano dove insegnavo, facevo esperienze di questo
genere ed un bidello
mio amico mi chiese la possibilità di realizzarlo a casa sua, cosa che feci con
vero piacere. Rimediato il solito boiler a legna, tolta la veste, l'isolante, il
focolare, dipinto di nero, l'abbiamo appoggiato alla parete sud della casa,
corrispondente direttamente con il lavello della cucina, semplificando così
anche gli attacchi e
la parte impiantistica. Abbiamo poi realizzato con dei semplici profilati di
ferro una gabbia, sulla quale abbiamo fissato dei vetri a mo' di piccola serra.
L'impianto è stato così soddisfacente che quando il mio amico ha preparato
l'appartamento del figlio, in mansarda, ha realizzato uno stesso impianto sola-
re montato sul tetto.
Quand o
mio padre ha restaurato la sua vecchia abitazione nel cuore del centro storico
medioevale della mia città, ho previsto la possibilità di montare anche qui
l'impianto solare. Una pendenza del tetto era diretta a sud ed al momento di
ricoprilo a cemento ho fissato alla rete elettrosaldata i sostegni sui quali
avrei appoggiato il collettore di tipo piano. Dal momento che le spese globali hanno inciso
notevolmente, adottammo la soluzione economica del mio amico bidello. Sono
riuscito a recuperare uno dei due serbatoi adibiti per la produzione del vapore,
che erano montati in forno da panettiere, che è stato smantellato. Lo spessore
abbastanza elevato (5 min) l'aveva protetto dalla corrosione e non c'erano buchi
di sorta; con un diametro di 37 cm. ed una lunghezza di 2 m. per una capacità
di circa 210 litri, mi è subito apparso ideale per la mia realizzazione
In testa ho realizzato due attacchi idraulici saldandoli, uno
al centro per il termostato
del ricircolo, necessario per l'elevata distanza (11 m di dislivello) dalla
caldaia, con la quale ho collegato l'impianto, l'altro per l'uscita dell'acqua
calda realizzato in modo tale da lasciare all'interno del serbatoio una certa
campana d'aria utile in caso di gelo e quindi di aumento di volume dell'acqua .
Come base ho utilizzato un tavolone di legno dalle opportune misure che funge
anche da isolante e che ho fissato ai sostegni sul tetto; su quello ho ancorato
il boiler, dopo averlo dipinto di nero opaco e quindi ho fissato solo con del
silicone un'urna di vetro intorno al boiler. Il costo dell'impianto ha inciso
per circa 250.000 £, considerando l'elettrovalvola a tre vie 150.000 £, il
vetro sulle 50.000 £, e altri attacchi. Per
rendere più semplici le manovre a mio padre, ho realizzato con un comando
elettrico per l'elettrovalvola a tre vie (che può essere anche manuale) e la
pompa di ricircolo, la possibilità di utilizzare nella media stagione il calore
prodotto dal boiler solare, per inviarlo, con un collegamento in serie (vedi
schema 2), all'ingresso del boiler della caldaia, il quale invece di ricevere
l'acqua a 15 gradi
circa, avrà così un ingresso a temperatura superiore, garantendo così
comunque un risparmio energetico.
Da mia
cognata ho utilizzato sul tetto un bollitore da 150 litri di una caldaia a
basamento, dipinto di nero e ricoperto da una pellicola di polietilene
trasparente, che deve essere cambiata alme-
no ogni due stagioni . Qui sono riuscito a collegarmi con l'impianto del bagno
sottostante. D'estate è sufficiente spegnere la caldaia murale e chiuderne le
saracine idrauliche dell'ingresso ed uscita dell'acqua calda ed aprire quelle
dello scalda acqua solare. Entrambi gli
impianti funzionano egregiamente da due anni.
Per u n
amico ho realizzato un bollitore di tipo a "cachet", utilizzando due
fondi di un serbatoio per gasolio. C'è una ditta che li fabbrica, dalla
quale abbiamo acquistato i due pezzi che sono ottenuti per imbottitura; i
bordi sono stati ritagliati in modo da ottenere uno spessore complessivo intorno
ai 30 cm.; lui esperto saldatore ha unito le due parti. Il diametro intorno ai
110 cm, ci ha permesso di ottenere un quantitativo d'acqua di circa 250 litri ed
una superficie di circa 1 mq.
Il
contenitore è di in metallo con
all'interno uno strato di pannello poliuretanico isolante e sopra un vetro
trasparente dello spessore di 4 mm.
In
conclusione la tecnologia solare è quanto più efficiente, tanto più le
realizzazioni tecnologiche sono semplici e senza eccessive ridondanze di
meccanismi e apparecchiature ed inoltre ci permettono di diventare non più
passivi fruitori energetici, ma costruttori ed ideatori pensanti delle nostre
soluzioni adottate. Buon utilizzo del sole.
*GIUSEPPE
DINI e/o Scuola Media Statale "D.
Bramante" Via Carducci, 2-61033 Fermignano PESARO
LA BIBLIOGRAFIA UTILE ALLA COSTRUZIONE DELLO SCALDA ACQUA SOLARE:
ISES - "Energia dal sole" Editore Leonardo
T. W. Norton - "Gli esperimenti facili: energia dal sole"
Editore Muzzio
CASCI Piemonte - "Energia solare" Editore CLUP
Paolo Cella - "L'energia alternativa" Editore Longanesi
Debeir Deleage Hemery -
"Storia dell'energia" Editore Sole 24 ore
tratto da “Tecnologie
Appropriate” n.1 del 1998
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