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IL TINTORE: UN'ARTE CHE STA SCOMPARENDO

 

Gaetano  Monanni è un arzillo signore  di Carpegna, classe 1927. Ho avuto modo di incontrarlo questo inverno, quando la neve immacolava tutto il paesaggio e lui era intento nel liberare l’accesso all’ abitazione.

E’ rimasto uno dei pochi decoratori di stoffe della nostra provincia. Quando parla del sua passione lo fa con estrema acutezza e precisione.Gaetano mostra le sue decorazioni

Racconta che la sua famiglia di origine toscana, tintori e concialana da almeno 7 generazioni, venne a Carpegna con il Principe, che nel mettere in attività un laboratorio di tessuti decorati scelse proprio suo bisnonno Giuseppe che tramandò la sua attività fino a lui. Ha sempre continuato a stampare le stoffe su ordinazione, soprattutto per i clienti delle zone limitrofe, ma questo non è sempre stato il suo lavoro: ha fatto il cameriere, il portiere, ha aperto una lavanderia e perfino ha raccolto le pietre ricche di ferro-manganese tra i minerali di Sasso Simone: lui esperto riconoscitore le sceglieva e queste erano inviate alla Breda di Milano.

Ma sua vera passione è rimasta l’arte della decorazione della stoffa, che ha continuato fin’ora. Ci mostra come procede nell’inchiostrare gli stampi di legno duro con i diversi colori.

Una tovaglia decorata a pienoIl color ruggine è fatto con una ricetta segreta che viene tramandata da secoli, dove chiodi arruginiti sono un ingrediente fondamentale; dopo la stampa occorre un fissaggio con aceto che lui stesso fa nelle lavatrici; nel passato occorreva andare al lavatoio esterno all’abitazione o lungo il fosso. Il blu a base di anilina viene fissato con acido solforico, senza rovinare la stoffa. Gli altri colori verde e rosso sono fissati con il ferro da stiro caldo.

Il suo laboratorio sotto casa, è perfettamente ordinato con le stoffe finite poste in uno scaffalatura, quelle appena stampate appese a delle aste a soffitto, tutti gli stampi allineati e classificati in apposite mensole a muro.

Ancora è lui stesso a realizzarli con legno di albero da frutta, pero e melo, del tutto a mano. Ora suo nipote usa il pantografo elettrico, ma rimane la decorazione manuale del tessuto.Alle prese con esigenti signore

La sua preoccupazione era di perdere questo caratteristico mestiere, ma il nipote Emanuele Francioni di 22 anni,  durante i quali ha sempre seguito il nonno nel laboratorio dove ha appreso tutti i segreti di questo lavoro, ormai adulto, ha deciso di seguire la sua antica e ammirevole arte. Quando disse che voleva fare il tintore, per il nonno Gaetano, fu proprio una gran festa e ora ha preparato nuovi cataloghi e nuovi stampi per le varie feste organizzate a Carpegna.

A Carpegna tutti conoscono Gaetano col soprannome di “Gessi” a causa di una piccola disavventura da adolescente.

Vale la pena comunque, che questa antica arte sia maggiormente sottolineata dalla stessa amministrazione comunale e dall’ormai fiorente parco del Sasso Simone e Simoncello.

 

Sant’Angelo in Vado 25.9.05

 

Giuseppe Dini

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