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AMBIENTE
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Scempi
da evitare E’
dal primo settembre che l’ANAS ha iniziato i lavori, per la realizzazione di
una variante al tracciato della Strada Statale 73 bis nei pressi di
Sant’Angelo in Vado. Un progetto realizzato dalla Comunità Montana di
Urbania, che ha previsto il riassetto stradale all’altezza del ponte di Ca
Casuccio, a causa dei numerosi incidenti, anche mortali avvenuti nella zona,
tutti causati dall’alta velocità. A rimetterci sono stati 57 tigli, un ippocastano,
un olmo protetti dalla legge regionale un
noce ed un pino d’aleppo, tutte piante di oltre 60 anni che hanno
caratterizzato il viale suggestionando l’ingresso nella ridente Tifernum
Mataurense. Non
che la vita delle persone non sia importante, ma con questa logica si dovrebbero
abbattere anche le case e le recinzione realizzate ai confini della strada.
Certamente ciò oltre che ad essere difficilmente realizzabile, comporterebbe
evidenti costi esorbitanti. Certo è più facile abbattere una pianta, ma non si
considera che così facendo si distrugge un valore ambientale legato alla sua
attività (microclima, purificazione dell’aria, conversione dell’anidride
carbonica in ossigeno…) che è stato valutato in oltre 175.000 € all’anno
per ciascun albero adulto. Che
dire poi delle procedure: la legge regionale chiede di dimostrare che non ci
sono soluzioni alternative; qui, il tutto è stato risolto con una frase
depositata nella richiesta di abbattimento, non con progetti alternativi; la
commissione natura comunale, che ha proprio il compito esprimersi sugli
abbattimenti di piante non è stata affatto contattata, tanto oggi decidono
tutto i “dirigenti” e delle commissioni possiamo anche farne a meno, così
si è già espresso anche il nostro egregio Presidente
Provinciale; si poteva almeno evitare l’inutile abbattimento di 12
tigli nella sponda opposta alla variante del fosso di Cà Frate effettuato per
garantire un ridicolo allargamento di un metro di tutta la carreggiata; è stato
pesantemente cementificato una parte del corso del Fosso di Cà Casuccio;
l’area archeologica con reperti risalenti all’età del bronzo è stata
ricoperta e lasciata sotto il nuovo tracciato; nonostante tutto questo, non è
stata attivata la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, prevista per
le variazioni di carreggiata di strade ad elevata importanza come la 73 bis. Mi
fa pensare anche che la Comunità Montana, firmataria a Urbino della Carta della
Terra ha progettato tutto questo… Che
dire dell’Amministrazione Comunale di Sant’Angelo. Nel Vivaio regionale sono
stati recentemente abbattuti, in area demaniale una decina di pioppi adulti,
senza sentire ancora il parere della commissione preposta. Si può dire che sono
stati abbattuti molti più alberi in queste due attuali legislature, che in
tutti gli ultimi trent’anni. Di
positivo occorre dire che saranno sostituiti da aceri, così come nel progetto
della variante della s.s. 73 bis è prevista la ripiantumazione di un doppio
numero di alberi che spero siano curati e che diventino adulti come quelli
abbattuti. In
conclusione mi chiedo se abbiamo capito realmente la situazione ambientale che
sta vivendo il pianeta e quale futuro vogliamo garantire ai nostri figli, se la
logica di oggi è saccheggio delle risorse, distruzione degli habitat, profitto
a tutti i costi. Sant’Angelo
in Vado 21.9.02 Giuseppe
Dini per il WWF vadese |