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AMBIENTE
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IL
FUTURO DELLA NOSTRA TERRA Per
la prima volta la Conferenza
Episcopale Italiana si interroga sulle problematiche ecologiche. Lo ha fatto ad
Assisi dal 4 al 6 maggio, in un Convegno promosso dall’Ufficio Nazionale per i
Problemi Sociali ed il Lavoro e dal Servizio Nazionale per il Progetto
Culturale, dal titolo evidente “Futuro della nostra Terra. Responsabilità
cristiana per il sociale, il lavoro l’ambiente. A
rappresentare la nostra Provincia hanno partecipato, don Clodoveo Agostini di
Urbino e chi scrive. Nella
mattinata del sabato sono state presentate quattro relazioni che ci hanno
permesso di inquadrare le problematiche ambientali. “Lo sviluppo economico è
fondato sull’uso crescente di risorse naturali ed energia ed ha pertanto meno
bisogno del lavoro”. “Questo sviluppo non è sostenibile in termini
ambientali, perché mentre produce ricchezza economica distrugge ricchezza
ecologica e sociale”. “ Occorre umanizzare l’economia, renderla attenta
alla <<qualità>>, alla
bellezza, alla giustizia …” (Prof. L. Fusco Girard Università di Napoli). Padre
P. Schimitz dell’Università Gregoriana ci ha relazionato su “Per una
giustizia globale. Magistero sociale e responsabilità della terra”
intervenendo chiaramente sul discorso dei rifiuti della nostra società, su chi
lavora in questo settore, su come “la rimozione dei rifiuti richieda
riconciliazione con la gente”. Intorno a questo tema
i vescovi tedeschi hanno prodotto un interessante documento del 1998,
(padre Schimitz ne è stato un promotore), dove si scende nella pratica
quotidiana con una serie di proposte semplici, ma utili per una ecologia di
tutti i giorni. La Fondazione Lanza di Padova, lo sta traducendo. Sempre sui
rifiuti la chiesa di Nola ha, da poco, realizzato una lettera con alcune
indicazioni. “Laudato
sii Mi Signore. Per una spiritualità esortativa” è stato il sentito
intervento di padre Tecle Vetrali di Venezia. Ci ha presentato come occorra una
visione sacramentale o eucaristica del mondo e collegandosi col Cantico delle Creature di S.Francesco ci
ha invitato a riflettere su la vita come
canto alla bellezza, su come occorra recuperare l’ascolto ed il dialogo
con tutte le creature. Infine ci ha sollecitato il recupero di una liturgia
dedicata alla natura. Sono rimasto profondamente colpito da una preghiera presa
dalle “quattro Tempora” , che non conoscevo, ma così profonda e bella,
dedicata alla natura. Simone
Morandini , della Fondazione Lanza di Padova che cura per conto della CEI la
raccolta e la realizzazione di un data base su tutti gli interventi ecclesiali
della chiesa cattolica, ha concluso il ciclo delle relazioni presentandoci
alcune riflessione su “Stili di vita responsabili” Diverse
gli aspetti emersi e sottolineati in conclusione da don Karl Golser Teologo del
Seminario di Bressanone. C’è
nella Chiesa un vertice che
fortemente proclama, vedi i tanti interventi in tema ambientale proposti dal
Papa, c’è una base accogliente (lo ha capito anche chi fa marketing tant’è
si vendono di più i prodotti con gli aggettivi “ecologico, verde, azzurro,
biologico, ecc...” ), da educare meglio negli aspetti ambientali ed una fascia
centrale che non riesce a trasmettere queste indicazioni. L’educazione
è un aspetto sottolineato da tutti “C’è dunque l’urgente bisogno di
educare alla responsabilità ecologica” (messaggio per la Pace del 1990).
“E’ perciò necessario e urgente una grande opera educativa e culturale la
quale comprenda l’educazione dei consumatori ad un uso responsabile del loro
potere di scelta” (Centesimus Annus). “La dignità dell’uomo, che è
l’unica creatura di questo mondo in grado di preoccuparsi delle diverse
specie, per l’ambiente che lo circonda e per i suoi fratelli, deve non
soltanto a proteggere l’equilibrio globale della terra, ma a salvaguardare le
condizioni morali per un’autentica <<Ecologia Umana>>” (Card. A.
Sodano RIO ’92) Luoghi
privilegiati di educazione sono gli Oratori, le Associazioni, gli Scout, ma
anche lo stesso catechismo può essere rivisto in una presentazione più
ecologica. Particolarmente
interessante è anche la riscoperta di una spiritualità passata, calata in una
particolare liturgia dedicata alla natura, a segni sacramentali che possano
mettere in risalto la magnificenza del Creato. Mi ha colpito sentire che la
liturgia Ortodossa, in alcuni momenti dell’anno benedice il fiume, come fonte
di vita indispensabile all’uomo. Sarebbe
interessante proporre dei sussidi in tal senso, realizzare delle proposte
concrete, da raccogliere e diffondere. Un
laboratorio di ricerca privilegiato sulle tematiche ambientali e la teologia, può
essere realizzato presso le Università, dove la possibilità di avere dati
scientifici ufficiali, viene abbinata alle scienze sociali e etiche; un pensiero
mi corre all’Istituto di Scienze Religiose di Urbino. Non
vanno trascurati anche gli interventi concreti, come manifestazioni, prese di
posizione, impegno personale diretto. ”La crisi ecologica è una crisi
Etica… che si concretizzerà in articolate denuncie (annunciare, rinunciare,
denunciare). Così concludeva mons. Bregantini di Locri, presidente del
Convegno. C’è
qualche timore sollevato, ad esempio che si scivoli verso una teoria panteisca,
ma la gioia di condividere la tutela della creazione e la convinzione della
propria fede, possono a mio avviso, superare queste difficoltà. La difesa
dell’ambiente è un aspetto orizzontale cui tutti gli uomini di fedi diverse
sono tenuti a collaborare, che ci può avvicinare ad una sorta di ecumenismo,
tanto amato da questo nostro Papa. “Anche
gli uomini e donne che non hanno particolari convinzioni religiose, per il senso
delle proprie responsabilità nei confronti del bene comune, conoscono il loro
dovere di contribuire al
risanamento dell’ambiente. A maggior ragione, coloro che credono in Dio
Creatore, e quindi, sono convinti che nel mondo esiste un ordine ben definito e
finalizzato, devono sentirsi chiamati ad occuparsi del problema” (G. P. 2°
Mess. Pace 1990) Sant’Angelo
in Vado 11.05.01 Peppe Dini |